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Commissum nobis (bolla)
bolla pontificia di Urbano VIII del 1639 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La Commissum nobis è una bolla di papa Urbano VIII, del 22 aprile 1639.
Il pontefice si rivolge al Collettore della Camera Apostolica del Portogallo, su istanza dei gesuiti spagnoli del Paraguay e del Brasile, per condannare la schiavitù degli indios del Sudamerica. Richiamando espressamente la Veritas Ipsa di papa Paolo III, sotto pena di scomunica, Urbano VIII proibisce:
«… di ridurre in schiavitù gl’Indiani occidentali o meridionali; venderli, comprarli, scambiarli o donarli: separarli dalle mogli e dai figli; spogliarli dei loro beni; trasportarli da un luogo ad un altro; privarli in qualsiasi modo della loro libertà; tenerli in schiavitù; favorire coloro che compiono le cose suddette con il consiglio, l’aiuto e l’opera prestati sotto qualsiasi pretesto e nome, o anche affermare e predicare che tutto questo è lecito, o cooperare in qualsiasi altro modo a quanto premesso.»
La bolla, scritta nel 1639, venne pubblicata in Brasile nel 1640, suscitando nei governanti e negli schiavisti una tale reazione da spingere all'espulsione dei gesuiti dal Paese.
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Collegamenti esterni
- (LA) Bolla Commissum Nobis, in Bullarium patronatus Portugalliae regum, Lisbona 1870, Tomus II, pp. 53–54
- (PT) Il testo della bolla in portoghese Archiviato il 10 marzo 2016 in Internet Archive. (scorrere la pagina)
- (ES) La difesa dei diritti degli indios in Sudamerica nel XVII secolo (DOC) [collegamento interrotto], su ucu.edu.uy.
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