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Prospettiva
Cupido
dio dell'erotismo e della bellezza della mitologia romana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Cupìdo (Desiderio, pl. Cupidines) o Amor (Amore, pl. Amores)[3] sono le denominazioni in lingua latina di Eros, dio dell'amore divino e del desiderio sessuale appartenente al pantheon della religione e della mitologia greca.


Da tener presente che:
«Un tale dio non ha niente a che fare con la religione romana, né per quanto riguarda un suo culto (salvo, talora, come paredro della propria madre Venere o in pratiche private): deriva piuttosto dalla poesia e dall'arte greca, e in particolare dalla rappresentazione che di esso aveva diffuso la cultura ellenistica (un fanciullo alato, spesso capriccioso, con arco e frecce).»
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Nella letteratura latina
Riepilogo
Prospettiva
Riprendendo miti di origine greca, Cicerone riporta che:
(latino)
«Cupido primus Mercurio et Diana prima natus dicitur, secundus Mercurio et Venere secunda, tertius qui idem Anteros Marte et Venere tertia»
Riguardo ad Amor, riprendendo Esiodo[4] ed Igino[5] e venendo poi ripreso da Virgilio,[6] sempre Cicerone evidenzia:
(latino)
«qui si est deus, patrem quoque eius Caelum esse deum confitendum est. Quod si ita est, Caeli quoque parentes di habendi sunt Aether et Dies eorumque fratres et sorores, qui a genealogis antiquis sic nominantur Amor, Dolus, Metus, Labor, Invidentia, Fatum, Senectus, Mors, Tenebrae, Miseria, Querella, Gratia, Fraus, Pertinacia, Parcae, Hesperides, Somnia; quos omnis Erebo et Nocte natos ferunt.»
(italiano)
«E se Saturno è un dio, bisogna ammettere che anche suo padre, il Cielo, sia un dio. Ma se è così, anche Etere e Giorno, i genitori di Cielo, devono essere considerati dei, e anche i loro fratelli e le loro sorelle chiamati nelle antiche genealogie Amore, Inganno, Timore, Fatica, Invidia, Fato, Vecchiaia, Morte, Tenebre, Miseria, Lamento, Favore, Frode, Pertinacia, Parche, Esperidi, Sogni, e tutti costoro, secondo la tradizione, nacquero da Erebo e da Notte.»
«E se Saturno è un dio, bisogna ammettere che anche suo padre, il Cielo, sia un dio. Ma se è così, anche Etere e Giorno, i genitori di Cielo, devono essere considerati dei, e anche i loro fratelli e le loro sorelle chiamati nelle antiche genealogie Amore, Inganno, Timore, Fatica, Invidia, Fato, Vecchiaia, Morte, Tenebre, Miseria, Lamento, Favore, Frode, Pertinacia, Parche, Esperidi, Sogni, e tutti costoro, secondo la tradizione, nacquero da Erebo e da Notte.»
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Nell'arte successiva
Pittura
- Allegoria del trionfo di Venere (1540-1545 circa) di Bronzino.
- Amor vincit omnia (1602) di Michelangelo Merisi da Caravaggio.
- Castigo di Cupido (1613) di Bartolomeo Manfredi.
- Venere dormiente (1625-1630) di Artemisia Gentileschi.
- Venere e Cupido (1647-1651) di Diego Velázquez.
- Saffo e Faone (1809) di Jacques-Louis David.
Scultura
Televisione
- Coop Halliwell di Streghe.
Musica
- Cupido di Sfera Ebbasta.
- Specchio di Rancore.
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Araldica
In araldica Cupido, detto anche amorino, è rappresentato come un bambino, con due ali sulla schiena, munito di un arco e di una faretra piena di frecce.
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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