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Curve deliziose

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Curve deliziose è stato uno spettacolo teatrale a genere erotico ideato nel 1986 da Riccardo Schicchi. Sebbene non fosse uno spettacolo di vero e proprio sesso hardcore, fu la prima volta in Italia che venne proposto al grande pubblico un'esibizione piuttosto spinta, oltre il semplice spogliarello.

Fatti in breve Lingua originale, Stato ...
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Storia

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In un primo momento il nome dello spettacolo doveva essere La zanzara blitz, che secondo Schicchi doveva rappresentare una summa della rivoluzione sessuale in Italia negli ultimi vent'anni, dal giornalino La zanzara, edito dagli studenti del liceo Parini di Milano nel 1966, al settimanale soft-erotico Blitz. Come i due giornali in questione, lo spettacolo si proponeva di infrangere i tabù della morale e dei costumi sessuali di allora e nonostante il cambio del titolo in parte riuscì nel suo scopo, portando alla ribalta un erotismo rimasto finora sommerso nei circoli privati e nightclub.

Lo spettacolo fu messo in scena nel febbraio 1986 al teatro delle Muse a Roma ed aveva come protagoniste Cicciolina, Moana Pozzi (al debutto in uno spettacolo live), Malù (più conosciuta come Ramba), e Cornelia Oltean, una ragazza rumena. Le ragazze dovevano rappresentare ciascuna una fantasia maschile differente: la Staller era l'eterna lolita, dolce e infantile ma smaliziata e disinibita, Malù-Ramba era la donna aggressiva e dominatrice con perversioni sadomaso, mentre Moana era la donna dalla sensualità più matura e procace; Cornelia era la donna-gatta dai lineamenti esotici, forse però solo figura di contorno rispetto alle forti personalità delle sue colleghe, e fra l'altro sparì dalla ribalta nel giro di poco tempo.

Nella prima tornata al Teatro delle Muse si registrò il tutto esaurito in ognuno dei 14 giorni di programmazione. La scaletta poteva variare da serata a serata, in genere comunque iniziava con l'esibizione di Moana Pozzi, allora praticamente sconosciuta, alternata a numeri di Ramba e Cornelia, che ballavano nude, la prima su musiche heavy metal, la seconda su note più pop. Nell'ultima parte si esibiva poi Cicciolina, che cantava qualche canzone in playback, sempre adornata in maniera fantasiosa e kitsch come con ali di piuma, corone, ragnatele finte e quant'altro. Non era previsto il sesso dal vivo, senz'altro ancora troppo oltraggioso per i tempi, ma Ramba e Cicciolina, al clou delle loro esibizioni, si masturbavano (o almeno lo simulavano) sul palco con degli oggetti fallici.

Sebbene ne nascesse fin dall'inizio uno scandalo sulla stampa, la prima serie di rappresentazioni filò piuttosto liscia e, visto il grande successo, non si aspettò per fare una seconda serie di repliche a marzo, questa volta al Cinema Espero di via Nomentana, sempre a Roma. Dopo poche serate però iniziarono i guai, visto che un poliziotto presente a uno spettacolo denunciò tutta l'organizzazione per atti osceni in luogo pubblico e oltraggio al comune senso del pudore.

I giornali parlarono della faccenda per mesi, seguendone gli stralci giudiziari e la pubblicità che ne ricavò l'agenzia di Schicchi Diva Futura fu enorme: fu il lancio definitivo di Moana Pozzi e la consacrazione di Cicciolina, ormai più popolare che mai. Quest'ultima un anno dopo si candidò alle elezioni politiche e fu eletta alla Camera dei deputati.

Fu pubblicata anche una registrazione in videocassetta dello spettacolo. Il fatto che fosse vietata "soltanto" ai minori di 14 anni pone dei dubbi sull'effettiva oltraggiosità dello spettacolo, che comunque rappresentò la prima esperienza del genere in Italia, il punto di partenza e la "palestra" per le successive tournée italiane ben più spinte di Cicciolina, Moana e delle altre colleghe.

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Il processo

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Il processo fu istruito al Tribunale di Roma, la prima convocazione avvenne 12 marzo 1986. Erano state denunciate tutte le protagoniste, il regista Schicchi, l'impresario del teatro e addirittura anche il tecnico delle luci. Le prime donne, invitate a dichiararsi sull'oscenità dello spettacolo, si difesero dicendo che la scaletta non era fissa e lo svolgimento dipendeva in larga parte dalla reazione del pubblico. La prima udienza si svolse il 15 aprile e, giusto il tempo di leggere i capi d'accusa, fu rinviata al 5 maggio. Le ragazze di Diva Futura approfittarono comunque della trasferta in tribunale per dare spettacolo e dovendo rinunciare allo scandalo nell'aula vera e propria si rifecero davanti ai cronisti e i fotografi accorsi che, assieme ad una nutrita folla di curiosi, poterono vederle mentre distribuivano baci, scoprivano i seni e firmavano autografi. Le ragazze subirono un vero e proprio assedio dei fan, che durò più di due ore e che solo con l'intervento dei carabinieri e poliziotti riuscì in parte ad arginare.

Per motivi di ordine pubblico il processo del 5 maggio si tenne a porte chiuse. Cicciolina e Ramba, autrici della scandalosa masturbazione pubblica, con Schicchi e l'impresario Nicolino Matera vennero condannati a 6 mesi e seicentomila lire di multa, ma godettero dei benefici della sospensione condizionale della pena e la non menzione della condanna nel casellario giudiziario.

Soltanto Schicchi alcuni anni più tardi sconterà effettivamente il carcere per un'altra condanna in seguito ad un'altra delle sue provocatorie invenzioni.

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La scaletta

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Questa scaletta base si basa sulla registrazione video dello spettacolo edita lo stesso anno su videocassetta con titolo omonimo. La prima parte era più soft, con le ragazze più vestite e solo gradualmente aumentava la tensione erotica. La seconda parte era più spinta e tutte le ragazze si esibivano in un nudo integrale. Una o due volte le ragazze scendevano nude tra il pubblico, il quale non essendo abituato alle performance erotiche dal vivo, andava spesso in estasi e perdendo il controllo si accalcava attorno alle ragazze per toccarle e baciarle, richiedendo spesso l'intervento degli addetti alla sicurezza.

A metà dello spettacolo di solito Cicciolina andava nuovamente tra il pubblico e lo interrogava sul sesso, spesso cogliendo anche l'occasione per lanciare una blanda educazione sessuale (sull'uso del preservativo per esempio). Quando però la platea veniva illuminata dall'occhio di bue e interrogata, perdeva la pericolosità della massa per acquisire la timidezza e le inibizioni del singolo. Qualche volta si potevano dedicare a queste interviste anche Moana Pozzi o le altre.

Per le canzoni di Ramba e di Cornelia il titolo è solo indicativo. Tutte le canzoni sono eseguite in playback.

Prima parte
Ulteriori informazioni Protagonista, Musica ...
Seconda parte
Ulteriori informazioni Protagonista, Musica ...
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Collegamenti esterni

  • Fonte, moanamoana.it, su moanamoana.it. URL consultato il 23 febbraio 2006 (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2006).
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