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Denton Designs

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Denton Designs Ltd., raramente accreditata come Dentons nell'ultimo periodo[2], era un'azienda di videogiochi britannica, attiva tra il 1984 e il 1995 nel solo sviluppo, prevalentemente per i principali computer dell'epoca.

Dati rapidi Stato, Forma societaria ...

Fu fondata dopo il fallimento della Imagine Software, da suoi ex componenti, e divenne uno studio di sviluppo acclamato grazie alla sua produzione molto originale[3].

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Storia

Riepilogo
Prospettiva

Denton Designs fu fondata come azienda Limited a settembre 1984, con sede in Rodney Street a Liverpool, da un gruppo di sviluppatori che provenivano dalla Imagine Software, chiusa improvvisamente quell'estate, e avevano lavorato ai suoi fallimentari progetti di Megagame.[4] Lo studio era costituito da un nucleo di cinque persone: John Gibson, Karen Davies, Steve Cain, Graham Everitt e Ally Noble, tutti ugualmente qualificati come direttori della Denton Designs e in cooperazione sui vari progetti, con il supporto di freelance.[4] Inizialmente c'era anche Ian Weatherburn tra i titolari, con la proprietà divisa equamente in sei parti, ma presto divenne insoddisfatto e lasciò l'azienda.[1]

Lo studio offriva servizi per editori esterni come Ocean o Beyond, sia di design e programmazione di nuovi progetti, sia di più semplici conversioni di giochi esistenti, iniziando da quella di Spy Hunter per ZX Spectrum.[4] Cain, Davies e Noble, tutti con alle spalle studi artistici, erano gli esperti del design grafico. Gibson era il principale programmatore. Everitt era il sistemista dei computer da sviluppo Sage, che la Denton comprò dalla ex Imagine, e poi entrò anche lui nella programmazione dei giochi.[4] John Heap, altro ex Imagine, fu assunto come designer e programmatore e in seguito divenne un direttore.[3]

I primi giochi della Denton uscirono nel 1985. Si notarono soprattutto l'innovativo strategico in tempo reale Shadowfire, il sofisticato gioco d'azione Gift from the Gods, e il curioso Frankie Goes to Hollywood che usa ufficialmente l'immagine del gruppo musicale Frankie Goes to Hollywood.[3] Nel 1986 la Denton sviluppò Enigma Force, seguito di Shadowfire, che superò il predecessore da molti punti di vista. L'avventura isometrica The Great Escape fu altrettanto notevole.[3]

Nel corso del 1986 ci fu una fuoriuscita di personale e del gruppo originario rimase solo Ally Noble. A fine anno formava un nuovo gruppo cooperativo insieme a John Heap, Andy Heap, Stuart Fotheringham, Dave Colclough e Colin Parrott. Gli altri fondatori avevano lasciato amichevolmente l'azienda in cerca di più redditizi impieghi freelance. Steve Cain cofondò la Canvas Software.[5]

Continuò la produzione di idee originali. Nel 1987 uscì lo sparatutto interdimensionale Double Take; nel 1988 uscì Foxx Fights Back, comico ribaltamento dei ruoli nella caccia alla volpe, l'azienda entrò nello sviluppo per i nuovi computer a 16 bit con le conversioni dallo Spectrum del proprio successo Where Time Stood Still, e uscì Eco, ispirato all'evoluzione biologica.[3]

Nel 1989 il meticoloso run 'n' gun Eye of Horus ebbe un buon successo. Nel 1991 andò bene Wreckers, epico azione-strategico spaziale.[3] Nei quattro anni finali di attività l'azienda si dedicò maggiormente alle conversioni: furono apprezzate quelle del platform-rompicapo Krusty's Fun House e del simulatore di guida con vista dall'alto Power Drive.[3]

Poco dopo l'uscita di Power Drive la Denton fu acquisita dalla Rage Software, studio di sviluppo col quale aveva appena collaborato a stretto contatto: la Rage aveva realizzato il design e le versioni per console di Power Drive e incaricato la Denton di quelle per computer.[6] L'acquisizione si completò alla fine del 1995. Ally Noble era ancora direttrice dello studio, l'unica rimasta nel ruolo per tutta la vita dell'azienda.[7] Dopo l'acquisizione la Rage dismise il marchio della Denton Designs.[3]

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Videogiochi

Riepilogo
Prospettiva

Elenco probabilmente completo dei giochi sviluppati; date e piattaforme si riferiscono alle sole versioni della Denton Designs[8].

  • Batman Returns (1993) per Amiga
  • Bounces (1986) per C64, Spectrum
  • Cosmic Wartoad (1986) per Spectrum
  • Dante's Inferno (1986) per C64
  • Double Take (1987) per C64, Spectrum
  • Eco (1988) per Amiga, ST
  • Elite Soccer (1994) per Game Boy
  • Enigma Force (1985) per C64, Spectrum
  • ET's Rugby League (1992) per Amiga; variante australiana di World Class Rugby
  • Eye of Horus (1989) per Amiga, DOS, ST
  • Flashpoint (1989) per Spectrum; uscito solo come allegato a Your Sinclair 47 e poi Sinclair User 100
  • Foxx Fights Back (1988) per C64, Spectrum
  • Frankie Goes to Hollywood (1985) per C64, Spectrum
  • Gift from the Gods (1985) per Spectrum
  • The Great Escape (1986) per C64, DOS, Spectrum
  • Infodroid (1986) per C64, CPC
  • Krusty's Fun House (1993) per DOS, Game Boy
  • Madballs (1987) per C64, CPC, Spectrum
  • Mutants (1987) per C64
  • Power Drive (1994) per Amiga, DOS
  • Quondam (1989) per Spectrum; uscito solo come allegato a Crash 66
  • Roland's Ratrace (1985) per C64, Spectrum
  • Shadowfire (1985) per C64, CPC, Spectrum
  • Sorderon's Shadow (1985) per Spectrum (solo grafica personaggi)
  • Spy Hunter (1985) per Spectrum
  • Starace (1990) per C64; uscito solo come allegato a Zzap!64
  • Transformers (1986) per C64, Spectrum
  • Troll (1988) per C64, Spectrum
  • Wembley Rugby League (1994) per Amiga, DOS
  • Where Time Stood Still (1988) per DOS, Spectrum, ST
  • World Class Rugby (1991) per Amiga, C64, CPC, SNES, Spectrum, ST
  • World Class Rugby '95 (1995) per Amiga
  • World Class Rugby: Five Nations Edition (1992) per Amiga, DOS, ST
  • Wreckers (1991) per Amiga, DOS, ST

Videogiochi annullati

Gargantuan, sparatutto a scorrimento ispirato a Ercole, non trovò un editore; giunto a uno sviluppo avanzato, risulta perduto. Shadowfire 3, continuazione della serie su PC e console, non andò oltre il game design document. I sopra citati Flashpoint (strategico), Quondam (sparatutto) e Starace (corsa spaziale vettoriale) erano previsti come edizioni della Ocean Software, ma finirono per uscire sulle cassette allegate a riviste britanniche.[6][9]

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Note

Bibliografia

Collegamenti esterni

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