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Dictatus papae

documento medievale che fissa la superiorità del potere papale rispetto a quello imperiale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Dictatus papae
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Il Dictatus PapaeAffermazioni di principio del Papa») è una raccolta di 27 affermazioni, ciascuna delle quali enuncia uno specifico potere del pontefice romano. Vi sono elencati i principi della Riforma gregoriana avviata nella seconda metà dell'XI secolo. Redatto al tempo di Gregorio VII o poco dopo, negli Archivi Vaticani il documento è inserito fra due lettere datate marzo 1075. Il Dictatus Papae non fu formalmente pubblicato, e non circolò al di fuori della Curia romana.

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Dictatus papae (Archivio Vaticano)
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Contenuto

Riepilogo
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Gli assiomi del Dictatus Papae fissano i fondamenti del primato papale. L'assioma per cui «al Papa è permesso deporre gli imperatori» fa cadere la nozione alto-medievale di bilanciamento fra potere religioso e potere civile, espressa dal simbolo delle «due spade», quella spirituale e quella temporale. L'equilibrio fra potestas (o imperium, cioè il potere politico del Impero) e auctoritas (l'autorità morale della Chiesa) aveva retto l'Occidente sin dai tempi dei Merovingi[1].
Attraverso questo documento, destinato a segnare la contesa medievale tra sacerdozio e Impero, Gregorio VII dunque mirava a rivendicare la supremazia del primo sul secondo.[2]

Dictatus Papae, propriamente, è il titolo della raccolta di lettere personali della sezione che contiene il documento. L'inserzione degli assiomi sotto questa intestazione vuol dunque dire che il Papa compose il testo personalmente, se si accetta l'autenticità della datazione[3].

I 27 assiomi

Il Papa stabilisce:

Ulteriori informazioni Numero, Originale latino ...
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