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Gesù predice il suo tradimento
episodio del Nuovo Testamento Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Quello in cui Gesù predice il suo tradimento è un episodio del Nuovo Testamento che è incluso in tutti e quattro i Vangeli canonici. Questa previsione si svolge durante l'Ultima Cena di Matteo 26,24-25[1], Marco 14,18-21[2], Luca 22,21-23[3] e Giovanni 13,21-30[4].

Nei Vangeli
Riepilogo
Prospettiva
Nel Vangelo di Giovanni, la previsione è preceduta dall'affermazione nel passo 13,17-18[5], Gesù sapeva che Giuda Iscariota lo avrebbe tradito: "Se sapete queste cose, siete beati se le fate. Io non parlo di voi tutti; io so quelli che ho scelti; ma, perché sia adempita la Scrittura, colui che mangia il mio pane, ha levato contro di me il suo calcagno."
La benedizione nel Vangelo di Giovanni non è quindi rivolta a Giuda Iscariota.[6]
In Matteo 26,23-25[7] Gesù conferma l'identità del traditore: "Certo, il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a quell'uomo per cui il Figlio dell'uomo è tradito! Meglio sarebbe per cotest'uomo, se non fosse mai nato. E Giuda, che lo tradiva, prese a dire: Sono io quello, Maestro? E Gesù a lui: L'hai detto."
I resoconti evangelici non risultano però concordi sullo svolgimento di alcuni eventi, essendo questi riportati secondo le necessità redazionali e teologiche degli autori[8]: i vangeli di Marco[9] e di Matteo[10] riportano che Giuda Iscariota è identificato come il traditore perché egli intinge contemporaneamente a Gesù la mano nel piatto, mentre quello di Giovanni[11] sostiene che Giuda viene identificato perché Gesù intinge un boccone e glielo porge; inoltre, in merito al momento di tale identificazione, sempre secondo Marco[12] e Matteo[13] questa avviene prima che Gesù istituisca l'eucaristia, a differenza di Luca[14] che la pone successivamente a questa istituzione[Nota 1].[15][16][17]
Lo storico e teologo cristiano Rudolf Bultmann[18] evidenzia, inoltre, il carattere leggendario della rivelazione del traditore da parte di Gesù durante l'ultima cena, anche perché, dopo le preoccupate richieste dei discepoli, stranamente nessuno dei presenti reagisce in alcun modo a tale rivelazione.
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Nella Scolastica
Citando san Giovanni Crisostomo, san Tommaso d'Aquino affermò che Dio scelse Giuda come Suo apostolo sulla sola base dei suoi peccati precedenti e del suo stato di grazia al tempo della chiamata apostolica.[19] Ciò non esclude che Dio Onnipotente e Onnisciente fosse già a conoscenza del suo futuro tradimento, una informazione che fu ignorata perché si adempissero le profezie.
Note
Voci correlate
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