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granduchessa consorte di Toscana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giovanna d'Asburgo, meglio nota come Giovanna d'Austria (in tedesco: Johanna von Habsburg o Johanna von Österreich; Praga, 24 gennaio 1547 – Firenze, 11 aprile 1578), fu per nascita arciduchessa d'Austria, in quanto figlia di Ferdinando I d'Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, e di Anna Jagellone.
Giovanna d'Austria | |
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Ritratto della granduchessa Giovanna d'Austria di Alessandro Allori, 1570 circa, Tesoro dei Granduchi | |
Granduchessa consorte di Toscana | |
In carica | 21 aprile 1574 – 11 aprile 1578 |
Predecessore | Eleonora di Toledo (come duchessa di Firenze) |
Successore | Bianca Cappello |
Altri titoli | Arciduchessa d'Austria Gran principessa di Toscana |
Nascita | Praga[1], 24 gennaio 1547[1] |
Morte | Firenze, 11 aprile 1578 |
Luogo di sepoltura | Cappelle medicee, Basilica di San Lorenzo, Firenze[1] |
Casa reale | Asburgo-Austria per nascita Medici per matrimonio |
Padre | Ferdinando I d'Asburgo[1] |
Madre | Anna Jagellone[1] |
Consorte | Francesco I de' Medici[1] |
Figli | Eleonora[1] Romola[1] Anna[1] Isabella[1] Lucrezia[1] Maria[1] Filippo[1] |
Religione | Cattolicesimo |
Fu la prima moglie di Francesco I de' Medici, granduca di Toscana, e fu la prima granduchessa consorte di Toscana, in quanto sua suocera Eleonora di Toledo, moglie del primo granduca Cosimo I de' Medici, fu soltanto duchessa di Firenze, poiché premorì alla creazione del titolo granducale.
Era la più giovane delle figlie dell'imperatore Ferdinando I d'Asburgo e di Anna Jagellone, figlia del re d'Ungheria e Boemia Ladislao II, sorella quindi del futuro imperatore Massimiliano II.
Seguì i desideri dei genitori, che contrattarono per lei il matrimonio con il rampollo della famiglia Medici, i quali da poco erano entrati nel novero delle famiglie nobili europee e quindi videro con grandissima soddisfazione la possibilità per la loro casata di aumentare ancora il proprio prestigio, legandosi con la più importante famiglia reale europea, gli Asburgo.
Accolta trionfalmente a Firenze nel 1565, tra le opere create in suo onore ci furono una serie di affreschi in Palazzo Vecchio, il Salone dei Cinquecento, il Corridoio vasariano e la Fontana del Nettuno.
Il giorno delle nozze, il 18 dicembre 1565, Giovanna arrivò a Firenze passando per la porta al Prato. Giorgio Vasari e Vincenzo Borghini avevano progettato grandi apparati per l'occasione, con l'aiuto di Giovanni Caccini. In Borgo Ognissanti erano state collocate due statue di Francesco della Cammilla rappresentanti la “Toscana” e l'“Austria”. Le case che non avevano facciate sufficientemente di pregio erano state coperte con grandi pannelli dipinti da Carlo Portelli e Santi di Tito, mentre sull'attuale piazza Goldoni erano stati posti una serie di archi e statue, che rappresentavano l'Imeneo e di buon auspicio matrimoniale. Aveva scolpito le statue Battista Lorenzi, allievo di Baccio Bandinelli, mentre le altre decorazioni erano di mano di Alessandro Allori.
La vita matrimoniale di Giovanna e Francesco non fu però piacevole e può essere presa come esempio di come le ragioni di stato non vadano sempre d'accordo con quelle dell'affetto tra individui.
Francesco I infatti era un personaggio molto inquieto e sempre votato alla ricerca intellettuale, alle scienze occulte[2] e all'arte, e trovava la moglie poco interessante, non molto colta né elegante, affetta com'era da una malformazione alla colonna vertebrale.
Presto Francesco si rifugiò in un amore segreto (che comunque divenne presto di dominio pubblico) con una nobildonna veneziana di nome Bianca Cappello. Francesco e Bianca vissero la loro storia d'amore con aria via via più spavalda, attirando le chiacchiere di tutte le corti europee (pure la Cappello era infatti una donna sposata). La posizione di Giovanna verso la rivale era particolarmente svantaggiata anche perché continuava a partorire figlie femmine, ben sei (delle quali solo due arrivarono all'età adulta), che non potevano continuare la dinastia familiare.
Giovanna comunque più che indispettita per l'infedeltà del marito, della quale si curava poco, era delusa perché ferita nell'orgoglio di principessa che non veniva trattata all'altezza del proprio rango. Ci rimangono alcune lettere nelle quali essa si lamenta con suocero Cosimo I e poi con il cognato, il cardinale Ferdinando de' Medici, che si rivelò un suo alleato e fece un duro fronte contro Bianca Cappello, che fu esiliata da Palazzo Pitti, ma questo fu un minimo ostacolo per i due amanti, che spesso soggiornavano insieme in una delle ville medicee.
Giovanna partorì ben sei figlie femmine, delle quali solo due arrivarono all'età adulta (una fu la famosa Maria de' Medici regina di Francia). Per il diritto dinastico esse erano escluse dalla successione granducale, per cui la nascita di Filippo il 20 maggio 1577 fu salutata con grande sollievo e diede rinnovata forza a Giovanna.
Bianca Cappello aveva partorito un maschio (Antonio de' Medici) già nel 1576, anche se la voce che presto iniziò a circolare era che fosse soltanto un parto simulato, e il figlio non fosse suo ma di una sua serva. La verità su questo figlio illegittimo resta tuttora misteriosa, coperta da intrighi di palazzo.
Mentre la figura di Giovanna doveva apparire sempre più noiosa e patetica a Francesco, ecco che un incidente ne provocò la morte, quando cadde dalle scale, di nuovo incinta, nel 1578. Suo figlio Filippo morì non molto tempo dopo, a soli quattro anni, il 29 marzo 1582.
Francesco si risposò un anno dopo la morte di Giovanna con Bianca Cappello (1579), la quale nel frattempo era diventata pure vedova dopo il "misterioso" omicidio del marito, ma il loro idillio non durò molto, perché nel 1587 morirono a distanza di un giorno uno dall'altra, nella villa di Poggio a Caiano. Fin da allora si parlò di veleno, ma secondo le cronache originarie si sarebbe trattato di febbre terzana: soltanto nel dicembre del 2006 vennero ritrovati quelli che si presumono i resti organici di Bianca e di Francesco e, in seguito ad analisi tossicologica, è stato dichiarato che i due sarebbero potuti morire a causa di avvelenamento da arsenico.
Antonio venne comunque estromesso dalla successione dal fratello di Francesco, che divenne granduca con il nome di Ferdinando I, rinunciando alla porpora cardinalizia.
Giovanna d'Austria fu sepolta nella cripta delle Cappelle Medicee accanto al marito.
Nel 1857, durante una prima ricognizione delle salme dei Medici, così venne ritrovato il suo corpo:
«Questo corpo è assai ben conservato: ha i biondi capelli acconciati secondo la foggia del tempo […]. La veste è di raso color chermisi, con larga striscia di velluto dello stesso colore, trapunto ad oro, che ricorre lungo la sottana, ed in giro attorno al lembo. Sulla veste ha un giubbetto con maniche, legato alla vita, a righe alternate di argento e di seta color di rosa. Le pantofole ha di velluto con galloni d’oro, e con altissimo suolo in singolar foggia tagliato, le scarpette di pelle bianca, le calze di seta rossa: sulla veste ha cucite alquante foglie di arancio.[3]»
Le indagini paleopatologiche condotte dai paleopatologi Valentina Giuffra e Gino Fornaciari hanno potuto constatare la presenza di displasia dell'anca in Giovanna, così come nello scheletro della figlia Anna (in misura minore causata in quest'ultima da fattori congeniti), che può essere stata determinata da una serie di fattori di rischio ai quali le due donne possono essere state esposte: sesso femminile, pratica di fasce nei primi mesi di vita, così come scoliosi e deformità pelvica a carico di Giovanna e, per familiarità, di Anna.[4]
Ebbe da Francesco I de' Medici un totale di sette figli, di cui sei femmine, più uno nato morto:
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