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Grado di difficoltà

Elemento per la valutazione della difficoltà di una via di arrampicata o di una via alpinistica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Grado di difficoltà
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Con grado di difficoltà si intende la valutazione della difficoltà nei vari tipi di arrampicata e nell'alpinismo. La classificazione delle difficoltà che si incontrano in una via d'arrampicata o in un itinerario alpinistico è generalmente riportata nella descrizione della via di salita, detta relazione, ed è importante in quanto permette agli arrampicatori o alpinisti di scegliere itinerari commisurati alle proprie capacità.

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Esempio di descrizione del grado di difficoltà di una via lunga d'arrampicata tramite una relazione
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Gradi dell'arrampicata libera

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Scala UIAA

La scala UIAA è la scala di difficoltà adottata dalla Union Internationale des Associations d'Alpinisme (UIAA). I gradi sono espressi con i numeri romani a partire dal I grado ed è una scala aperta verso l'alto. Al 2017 il grado più difficile è l'XI, corrispondente al 9c nella scala francese. I gradi intermedi possono essere indicati con i segni "+" e "-". Il grado UIAA specifica la difficoltà di un singolo passaggio di arrampicata, quindi quando si descrive un intero tiro di corda su una relazione si riportano i gradi su ogni sezione del tiro che si vuole analizzare.[1]

La scala UIAA deriva da una precedente scala di difficoltà chiamata "scala Welzenbach". Le tappe che hanno portato alla nascita e sviluppo della scala UIAA sono state:

  • 1926: l'alpinista tedesco Willo Welzenbach propone una scala di difficoltà in sei gradi dall'I al VI. La scala viene chiamata "scala Welzenbach" o "scala di Monaco" ed è chiusa, cioè non prevede gradi oltre il VI.[2]
  • 1967: durante l'assemblea generale dell'UIAA a Madrid il delegato spagnolo Félix Mendes-Torres, con l'aiuto dell'americano Fritz Wiessner, propone di adottare e migliorare la scala Welzenbach[3]
  • 1978: viene aggiunto il VII grado[4]
  • 1985: la scala viene aperta verso l'alto.

Nella seguente tabella vengono descritti i singoli gradi della scala UIAA e sono mostrati degli esempi. Per assegnare il grado a una via infatti, specie per le più difficili, non è sufficiente la descrizione morfologica del percorso. Le vie vengono allora gradate attraverso il confronto con vie note, di riferimento, per le quali c'è un largo consenso del loro grado di difficoltà.[5][6]

Ulteriori informazioni Descrizione ...

Scala francese

La scala francese è una scala che rappresenta la difficoltà complessiva di un tiro di corda utilizzando i numeri arabi dal 3 al 9 seguiti dalle lettere minuscole "a", "b" e "c". Viene inoltre usato il simbolo "+" per i gradi intermedi.[7][8] È una scala aperta verso l'alto: al 2023 la via più difficile del mondo raggiunge il grado di 9c.[9][10][11]

Siccome il grado francese rappresenta la difficoltà complessiva di un tiro di corda, nelle vie d'arrampicata di più tiri, per maggiore sicurezza, viene anche specificata con la stessa scala la difficoltà obbligatoria, ossia la difficoltà massima nei passaggi lontani dai chiodi o dagli spit, quindi senza eventualmente la possibilità di aiutarsi usando il chiodo o lo spit.[12]

Le origini della scala francese risalgono al 1947 quando Pierre Allain e Lucien Devies propongono di estendere il VI grado utilizzando le lettere in modo da utilizzare la dicitura VIa, VIb, VIc, e così via.[13] Successivamente i numeri romani sono stati sostituiti dai numeri arabi, e le lettere ridotte ad "a", "b" e "c".

Tra i primi ad utilizzare questa scala di gradazione l'arrampicatore francese Jean-Claude Droyer. Nel 1976 Droyer sale la prima via francese gradata 6b, L'arête jaune nella falesia di Saussois. Nel 1977 sale i primi 6c e assegna il grado di 7a alla via L'échelle à poisson, sempre a Saussois.[14][15] Sempre nel 1977 anche Patrick Berhault supera il grado 7 con la salita della prima lunghezza di Fenrir in Verdon.

Lo stesso argomento in dettaglio: Arrampicata § Evoluzione dei gradi.

Scala decimale di Yosemite

La scala decimale Yosemite (Yosemite Decimal Sistem o YDS) è un sistema di classificazione delle difficoltà basato su tre parametri. Il sistema è stato ideato dal Sierra club negli anni trenta con il nome di Sierra Club Grading System, allo scopo di classificare le difficoltà delle ascensioni sulla Sierra Nevada e si è successivamente evoluto passando da un sistema basato su un unico parametro relativo ad un sistema basato su più parametri considerati "assoluti"[16]. La scala è utilizzata principalmente negli Stati Uniti e nel Canada sia per l'arrampicata in falesia che in montagna.

La classificazione si basava su cinque classi, basate su difficoltà tecnica e rischio:

  • Classe 1: camminate senza particolari difficoltà tecniche, minimo rischio di infortunio.
  • Classe 2: uso occasionale e non obbligatorio delle mani, sentieri poco evidenti o non esistenti, moderato rischio di infortunio in caso di caduta.
  • Classe 3: uso più frequente delle mani, esposizione del pendio. La corda può essere utilizzata ma non è di norma necessaria. Rischio di infortunio in caso di caduta, che raramente ha conseguenze letali.
  • Classe 4: uso delle mani obbligatorio, può essere utilizzata la corda ma raramente sono necessarie protezioni intermedie, che comunque sono abbondanti. Una caduta può risolversi in gravi infortuni o morte.
  • Classe 5: arrampicata vera e propria, con movimenti tecnici, uso di corda, assicurazione e ancoraggi intermedi. In assenza di protezioni le conseguenze di una caduta sono di norma letali.

In origine il sistema doveva essere accompagnato da cifre decimali, di modo che una via classificata 3.5 avesse una difficoltà intermedia tra le classi 3 e 4. Tuttavia col progredire delle tecniche e dei materiali la scala di difficoltà non fu più adeguata alle esigenze degli arrampicatori, in quanto la classe 5 rappresentava comunque un livello di difficoltà piuttosto basso rispetto alle possibilità umane[17].

Nella classificazione moderna la classe 5 è ulteriormente divisa in diverse sottoclassi (da 5.0 a 5.15) che vanno dalle difficoltà minime dell'arrampicata (corrispondenti al primo grado della scala UIAA) fino ai limiti tecnici raggiunti al momento dagli atleti di punta. La classificazione è ulteriormente precisata da una lettera da "a" a "d", che suddivide ogni classe in quattro. In questo modo una via classificata 5.10 sarà più difficile di una classificata 5.8 e una via classificata 5.10c sarà più difficile di una classificata 5.10a[18].

Alla classe di difficoltà possono essere aggiunti altri due parametri opzionali. Il primo riguarda il tempo considerato necessario per percorrere la via ed è indicato in numeri romani:

  • I: poche ore
  • II: meno di mezza giornata
  • III: mezza giornata
  • IV: una giornata
  • V: due giorni
  • VI: più giorni
  • VII: una settimana o più

Il secondo parametro fa invece riferimento alla "proteggibilità" del percorso, cioè all'abbondanza e alla sicurezza degli ancoraggi intermedi che è possibile posizionare tra le due soste ed è indicato in lettere:

  • G (Good): protezioni solide e abbondanti.
  • PG (Pretty Good): ridotte possibilità di proteggere.
  • R (Runout): protezioni molto lontane tra loro e possibilità di fuoriuscita degli ancoraggi.
  • X: nessuna protezione.

Scala inglese

Scala Ewbank

Confronto tra le principali scale

La seguente tabella riporta una correlazione di massima tra le scale maggiormente in uso nei principali Paesi.[19][20] La comparazione può risultare imprecisa in quanto alcune scale si riferiscono a parametri diversi l'una rispetto all'altra (per esempio la scala UIAA e la scala francese classificano rispettivamente il singolo passaggio e l'intera lunghezza di corda)[21].

Ulteriori informazioni UIAA, USA (YDS) ...
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Gradi dell'arrampicata artificiale

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Per l'arrampicata artificiale viene utilizzata una scala di sei gradi crescenti dall'A0 all'A5 (più un settimo a parte) basata sulla difficoltà e sulla quantità di strumenti artificiali usati riportata nella seguente tabella:[22]

Ulteriori informazioni Descrizione ...

Se la via è caratterizzata da tratti superati in libera e altri superati in artificiale, si affiancano le rispettive indicazioni, anteponendo quella riferita ai passaggi più frequenti (es.: A2/VII = A2 più frequente del VII).

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Gradi di difficoltà alpinistica

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Sia in arrampicata libera, sia in arrampicata artificiale, la scala numerica (ossia la classificazione della difficoltà da superare) non fa altro che descrivere e riassumere "asetticamente" l'impegno massimo richiesto nei passaggi o nei tratti dell'itinerario di roccia che viene rappresentato. In altre parole, il grado di difficoltà viene strettamente correlato alle capacità tecniche e motorie richieste all'alpinista/arrampicatore per compiere quell'itinerario.

Tale tipo di classificazione, tuttavia, può risultare insufficiente a descrivere percorsi di carattere molto vario o di particolare complessità. Ne sono un esempio le vie di roccia in alta quota o quella di stampo prettamente alpinistico nelle quali si alternano tratti di arrampicata su roccia a tratti di arrampicata su neve o ghiaccio.

Per portare a termine un tale genere di salite, infatti, può non essere sufficiente godere della necessaria tecnica arrampicatoria e "padroneggiare" il grado massimo previsto dalle asperità della roccia. Questo perché, in un percorso di stampo alpinistico, possono incidere sulla difficoltà della salita sia i pericoli oggettivi sia altri fattori legati alle conoscenze e alle doti dell'alpinista (conoscenza dell'ambiente; allenamento fisico, atletico e mentale; abitudine alla fatica o all'isolamento; capacità di orientamento; esperienza di alta montagna; padronanza di tecniche di altre specialità etc).

Per fornire un riassunto della difficoltà complessiva di tali salite, ossia per dare una valutazione d'insieme in cui il "grado tecnico" sia solo una delle tante componenti, molti autori e molti enti alpinistici (per esempio il Club Alpino Italiano[21]) utilizzano dunque nelle loro pubblicazioni una scala di difficoltà (di origine francese) che si esprime per sigle aventi il seguente significato:[23][24]

Ulteriori informazioni Significato (FR-IT), Descrizione ...

A volte il grado "ABO" è riportato con la denominazione EX (eccezionalmente difficile). In particolare il grado ED è sovente distinto in due sottogradi: ED1 e ED2. Quest'ultimo è riservato tipicamente laddove le difficoltà su roccia arrivano al settimo grado e le pareti di ghiaccio verticali su tratti importanti. Negli ultimi anni sono state utilizzati anche i sottogradi ED3 e ED4 per quotare vie precedentemente quotate ABO. L'utilizzo delle quotazioni ED3 ed ED4 è contestato ed assente in alcuni paesi (tra i quali la Francia e l'Italia). Laddove possibile, si aggiunge + o - per indicare che la via alpinistica è leggermente più o meno difficile del grado di riferimento, per esempio AD+ è leggermente più facile di D-.

Per le vie di salita su ghiaccio, inoltre, viene utilizzata, per analogia, la stessa classificazione d'insieme prevista per gli itinerari su roccia e le pendenze vengono espresse in gradi angolari (per dare idea dell'inclinazione del pendio di ghiaccio).

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Gradi dell'arrampicata su ghiaccio

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Scala canadese

La scala canadese descrive il grado di una via di arrampicata su ghiaccio con due numeri: il primo romano per indicare la difficoltà d'ambiente, il secondo arabo per la difficoltà tecnica. Con questa scala il grado di una via può quindi per esempio essere rappresentato con la dicitura IV/5.[25] La scala canadese si applica sia alle cascate di ghiaccio che alle vie di ghiaccio in alta montagna, come goulotte o couloir.

Ulteriori informazioni Difficoltà d'ambiente ...
Ulteriori informazioni Difficoltà tecnica ...

Scala WI

La scala di difficoltà WI, Water Ice, introdotta negli Stati Uniti, esprime la difficoltà in base alla pendenza, la condizione del ghiaccio e la facilità di utilizzare le protezioni.[26]

Ulteriori informazioni Pendenza, Ghiaccio ...
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Gradi dell'arrampicata su misto

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L'arrampicata su misto avviene in parte su ghiaccio e in parte roccia ed ha una propria scala di difficoltà chiamata M, Mixed.[27] I ramponi e le piccozze vengono utilizzati anche nelle sezioni di roccia, pratica chiamata dry-tooling. Nella seguente tabella sono indicati i gradi di difficoltà, la descrizione e nell'ultima colonna un valore di paragone con la difficoltà su roccia.

Ulteriori informazioni Descrizione, Su roccia ...
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Note

Voci correlate

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