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Gran Premio d'Italia 1990

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Gran Premio d'Italia 1990
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Il Gran Premio d'Italia 1990 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 9 settembre 1990 all'Autodromo nazionale di Monza. La gara è stata vinta da Ayrton Senna su McLaren.

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Qualifiche

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Gara

Riepilogo
Prospettiva

Al via Senna mantiene la posizione, mentre Prost viene infilato da Berger in partenza e da Alesi alla staccata della prima variante. Mentre i piloti di testa transitano sul traguardo del primo giro, Derek Warwick, 11°, va largo all’uscita della Parabolica: la sua Lotus parte per la tangente, impatta contro le barriere esterne, si ribalta e rimbalza in pista percorrendo centinaia di metri con Warwick appeso a testa in giù nella sua vettura che viene schivata fortunatamente da tutti i piloti che sopraggiungono. La gara viene così neutralizzata e le monoposto si preparano per una seconda partenza, alla quale decide di prender parte anche l'incidentato pilota britannico.

Il secondo avvio di gara è simile al primo: Prost viene sorpassato ancora da Berger e Alesi, anche se questa volta prova a difendersi in modo un po' più cattivo; il gruppo sfila senza incidenti. Nel giro di due tornate, Nannini supera le Williams di Boutsen e Patrese e si porta al quarto posto, mentre Alesi - fin lì negli scarichi di Berger - finisce in testacoda alla prima chicane, il motore si spegne e il francese deve ritirarsi. Sorte analoga per Martini, in testacoda al settimo passaggio. Senna in testa riesce a prendere un po' di margine su Berger, che si vede recuperare da Prost. Tra il 10º e il 18º giro escono di scena Bernard, Donnelly, Pirro, Derek Warwick e Boutsen.

Al ventesimo giro, Senna ha 2”4 su Berger e 3”8 su Prost, mentre Mansell è più staccato a quasi 8”, seguito da Nannini a 11” e Patrese a 16”. Al 21º passaggio il momento che decide il podio: Berger ha difficoltà in uscita dalla Roggia e Prost lo supera facilmente. La gara scivola tranquilla fino alla conclusione e ancora una volta è decisa quasi solo dai ritiri. Al 31° le due Benetton si fermano ai box ed escono dalla zona punti, con Nannini che scivola 8° e Piquet 10°. KO Capelli e Suzuki al 36°, i due risalgono al 7º e 8º posto alle spalle di Nakajima. Al 43°, Senna è tranquillo in prima posizione, Prost 2° a 6”, Berger 3° a 11”. Seguono Mansell a 32”, Patrese a 49”, mentre gli altri sono tutti doppiati; tra le due Benetton è battaglia e Piquet supera Nannini per il settimo posto.

Gli ultimi dieci giri sono un assolo di Senna, che porta a 11 i secondi di vantaggio. Al termine del 53º giro, dopo un’ora e diciassette minuti di gara, Senna vince per la prima volta in carriera il GP d’Italia, precedendo di Prost, Berger e Mansell; curiosamente, le prime quattro posizioni in gara rispecchiano perfettamente lo schieramento in griglia. Completano la zona punti il "padrone di casa" Patrese e Nakajima. Per la quinta e ultima volta in carriera il campione brasiliano riuscirà anche a segnare un Grand Chelem, avendo guidato per tutta la durata della gara e segnato il giro più veloce dopo essere partito dalla pole.[2]

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Classifiche

Piloti

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Costruttori

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Note

Bibliografia

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