Trae le proprie origini nel 1774 dalla Legione Truppe Leggere ed è istituita nel 1862 come Corpo delle Guardie doganali del Regno d'Italia fino al 1881, allorquando divenne Corpo della Regia Guardia di Finanza. La celebrazione dell'anniversario, che originariamente ricorreva il 5 luglio fino al 1965,[5] fu definitivamente spostata al 21 giugno, a memoria dell'inizio della battaglia del solstizio, combattuta durante la prima guerra mondiale.[6] Il Comando Generale è sito a Roma presso la Caserma Piave, presso cui si trova anche il Museo storico della Guardia di Finanza, che raccoglie i cimeli del corpo.
Prima dello scioglimento del predetto corpo, a quest'ultimo fu affiancato nel 1814 il corpo dei preposti doganali, un organismo civile di ispirazione francese che i regnanti transalpini mantennero dopo la caduta di Napoleone Bonaparte e a cui era affidata la vigilanza per fini doganali dei posti di confine e della frontiera.[9]
L'unità d'Italia e il "Corpo della Regia Guardia di Finanza"
Dopo la proclamazione del Regno d'Italia nel 1861, con legge del 13 maggio 1862, n. 616 la fusione delle milizie e degli organismi doganali dei disciolti Stati preunitari con i preposti doganali piemontesi determinò la nascita del Corpo delle guardie doganali, che nel 1881 con il cambio di dipendenza dalle dogane alle intendenze di finanza mutò la denominazione in Corpo della Regia Guardia di Finanza. Nel 1906, con l'istituzione del Comando generale, dipendente dal Ministero delle Finanze, raggiunse la piena autonomia,[10] sino alla completa militarizzazione avvenuta nel 1907, sancita dall'estensione dell'uso delle stellette, distintive dei reparti combattenti, sovrapposte alle tradizionali fiamme gialle. Le fiamme gialle erano concesse, senza stellette, anche al personale coloniale; gli ascari finanzieri si distinguevano inoltre per la fusciacca (etagà) gialla con bordi verdi e fiocco del tarbush o della tachia verde e giallo.
In tempo di pace il corpo, pur non avendo ancora lo stato giuridico militare, fu sottoposto alla giurisdizione militare e a un regime disciplinare in gran parte mutuato da quello vigente per l'esercito, il cui regolamento di disciplina militare viene esteso al corpo con il Regio Decreto 11 luglio 1907, n. 566; l'integrazione tra le altre forze armate dello Stato si completò di poi con la concessione della bandiera di guerra con i regi decreti legge 2 giugno 1911 n. 325 e 24 dicembre 1914 n. 1409.
La prima guerra mondiale
La Guardia di Finanza partecipò alla prima guerra mondiale con un contingente di 12 000 finanzieri (il 40% dell'allora organico del Corpo), inquadrato in 18 battaglioni mobilitati e 4 compagnie autonome, impiegati sul fronte trentino, in Carnia, sull'Isonzo, sul Carso ed in Albania con organico, armamento ed equipaggiamento identico a quelli dei reparti alpini[11]. Altri “distaccamenti speciali”, invece, erano costituiti da finanzieri dei reparti di confine posti a disposizione dei reparti del Regio Esercito in prima linea, con compiti informativi e di esplorazione. Reparti di finanzieri sciatori si distinsero inoltre sull'Ortles e sulla Marmolada[12]; inoltre, se l'origine delle truppe d'assalto italiane nella prima guerra mondiale è controversa, è certa comunque la presenza in esse di finanzieri sin dalle prime manifestazioni della specialità.
I battaglioni del Corpo dipendevano, di solito, direttamente dai Corpi d'Armata ed erano distaccati di volta in volta ai comandi di settore divisionale per l'impiego in prima linea. Una seconda aliquota di finanzieri fu destinata alla difesa costiera, a cui parteciparono anche i reparti litoranei e le unità navali del Corpo, di cui le maggiori poste alle dipendenze della Marina Militare, dispiegate anche sul lago di Garda[13].
Il rimanente personale fu impiegato sul territorio nazionale con compiti politico-militari a tutela dell'economia di guerra e per la sicurezza interna del regno; in Libia e nel dodecaneso italiano, negli ordinari compiti di servizio e nella difesa costiera[14]. È doveroso ricordare che il primo colpo di fucile del conflitto fu esploso, nella notte tra il 23 e il 24 maggio 1915, da una pattuglia composta dai finanzieri Pietro Dell'Acqua e Costantino Carta, i quali respinsero il tentativo di alcuni guastatori austriaci di demolire il ponte di Brazzano sullo Judrio, il fiume che segnava il nostro confine orientale del 1866[15]. Negli anni di guerra si succedettero numerosi episodi di eroismo e dimostrazioni di operatività, nonostante alcuni rovesci militari delle nostre Armate. Le ingentissime perdite subite e la difficoltà ad alimentare i reparti con dei rincalzi, indussero il Comando Supremo nell'agosto 1916 a dimezzare il numero di battaglioni e compagnie autonome del Corpo, riducendo gli uomini al fronte ad un totale di 9 000[16].
Al momento del repentino crollo del fronte dopo la battaglia di Caporetto, i quattro battaglioni di finanzieri coinvolti si segnalarono per la compattezza mantenuta nelle azioni di retroguardia e nel concorrere a rendere ordinato, per quanto possibile, il ripiegamento dell'Esercito[17].
Quando venne costituita la prima difesa al nemico sulla via di Venezia, sulla destra del Piave Nuovo, tre battaglioni del Corpo ne entrarono a far parte: il VII, l'VIII ed il XX, i quali contennero gli attacchi sul Piave, partecipando alla battaglia del solstizio. In particolare, il 21 giugno 1918 il VII battaglione mobilitato, dislocato sul basso Piave, si attestò in opposto territorio ed il successivo 5 luglio l'VIII battaglione, che lo rilevò, continuò le operazioni, che si conclusero brillantemente due giorni dopo[18]. Lo stesso giorno il XVI ed il XVIII battaglione iniziarono in Albania l'attacco contro le ardue e ben munite posizioni del Mali Viluscia, che conquistarono nei giorni successivi[19].
Dopo la fine delle ostilità, la Guardia di Finanza, oltre a provvedere alla vigilanza lungo la linea di armistizio ed all'organizzazione del servizio d'istituto nelle nuove province liberate, inviò reparti in Dalmazia, in Albania ed in Anatolia, facenti parte dei rispettivi corpi di spedizione, mentre due compagnie furono autorizzate a permanere a Fiume occupata dai volontari di Gabriele D'Annunzio, uniche unità regolari incaricate della protezione della popolazione civile e del controllo dell'area portuale[20].
Su un totale di circa 12 000 finanzieri mobilitati, 2 392 furono i caduti, 500 i mutilati e gli invalidi e 2 600 i feriti. Ai finanzieri furono concesse nell'arco del conflitto 141 medaglie individuali d'argento al Valor militare (41 delle quali alla memoria), 261 di bronzo, 224 croci di guerra al Valore (di cui 53 alla memoria) e 136 promozioni per merito di guerra[21].
La condotta del VII battaglione durante la prima guerra mondiale fu riconosciuta con la concessione alla Bandiera di Guerra di una medaglia di bronzo al Valor militare, con R.D. del 31 ottobre 1920, con la seguente motivazione:
«Per il valore con cui contrattaccò il nemico soverchiante per numero e per mezzi ostacolandone l'avanzata e per lo slancio dimostrato in aspre giornate di battaglia. Piave, dicembre 1917, giugno-luglio 1918.»
Una seconda medaglia di bronzo al Valor militare è stata concessa al Corpo con R.D. del 3 novembre 1921:
«Per il generoso contributo di sangue, di valore e di abnegazione dato durante la guerra, e per le virtù militari spiegate dai componenti del Corpo e da alcuni reparti, degni compagni in aspre prove di quelli dell'Esercito. Guerra italo austriaca, 24 maggio 1915 - 4 novembre 1918.»
Il ventennio fascista e la seconda guerra mondiale
Gli anni venti segnano un periodo di profonda riorganizzazione per la Guardia di Finanza che viene ordinata secondo il modello territoriale del Corpo dei Reali Carabinieri, con l'innovazione determinata, all'inizio del governo Mussolini, dall'istituzione nel 1923 della polizia tributaria investigativa, quale contingente specializzato e componente di punta del Corpo, che segna il progressivo spostarsi del fulcro dell'attività di servizio dagli originari compiti di polizia daziaria e doganale alla sorveglianza della totalità degli aspetti tributari nazionali. Venne poi costituito, nell'ambito del Ministero, l'Ufficio tecnico centrale per la Polizia Tributaria Investigativa, retto da un generale del corpo.
Durante la seconda guerra mondiale i finanzieri, inquadrati in Reparti mobilitati, presero parte al conflitto. Il corpo ebbe modo di distinguersi grazie all'operato di Alfredo Malgeri durante la liberazione di Milano, nell'opera di contrasto al contrabbando, dapprima terrestre e poi via mare, per gli aiuti prestati ai profughi ebrei e ai perseguitati dai nazifascisti, e per aver tutelato la popolazione civile e le istituzioni sul confine italiano orientale, ove numerosi finanzieri furono uccisi e gettati nelle foibe.[22]
Il secondo dopoguerra
Nel secondo dopoguerra in Italia venne istituito un apposito corpo, la Guardia di finanza del Territorio Libero di Trieste fu istituito nella città libera, fino al ritorno di essa all'Italia. Il 2 maggio 1949, alla presenza dei ministri Ezio Vanoni, Giuseppe Pella e Ugo La Malfa, il comandante generale inaugura presso l'accademia del Corpo il primo corso per verificatori contabili, diretto dal professor Cesare Cosciani, al quale sono destinati ufficiali del Corpo e funzionari dell'amministrazione finanziaria. Da tale momento la preparazione all'attività di polizia tributaria diviene il tema centrale dell'addestramento di formazione e di perfezionamento per gli ufficiali ed i sottufficiali.
A partire dagli anni '50 vengono radicalmente trasformati il naviglio, il parco automobilistico e l'organizzazione delle telecomunicazioni; viene istituito il servizio statistico, dotato di un centro meccanografico, e il servizio cinofili per l'allevamento e l'addestramento dei cani anticontrabbando. In seguito le competenze del corpo furono riordinate con la legge 23 aprile 1959, n. 189, che pose il corpo alle dipendenze del Ministro dell'Economia e delle Finanze.[23]
Il XXI secolo
Il d.lgs. 19 marzo 2001, n. 68 comportò un ulteriore riordino delle competenze, e con la legge 3 giugno 2010, n. 79, si è prevista la possibilità di nominare il Comandante Generale della Guardia di Finanza tra le file dei propri Generali di Corpo d'Armata, mentre in precedenza questi erano scelti tra i generali di corpo d'armata dell'esercito italiano.[22] A seguito della legge 7 agosto 2015, n. 124, e del d.lgs. 19 agosto 2016, n. 177, il decreto del Ministro dell’Interno del 15 agosto 2017, ha stabilito che la Guardia di Finanza sia l'unica delle forze di polizia italiane ad occuparsi della pubblica sicurezza in mare, con decorrenza dal 1º gennaio 2018, tranne per quelle competenze esclusive del Corpo delle capitanerie di porto - Guardia costiera.
Nel 2018 il corpo ha visto un'importante riorganizzazione ed i Reparti Speciali sono stati riorganizzati assieme ai reparti Antiterrorismo-Pronto Impiego. A livello territoriale, a inizio 2019, sono state soppresse le Brigate e trasformate in Tenenze luogotenenziali. In ogni provincia poi è stato istituito un ulteriore gruppo e ridisegnate le circoscrizioni di competenza di Gruppi, Compagnie e Tenenze.[24]
Nel 2024, in occasione del 250º anniversario della fondazione, ha avviato una serie di eventi per celebrare la ricorrenza il cui apice è raggiunto dalla Festa del Corpo a Piazza di Siena il 24 giugno alla presenza delle massime autorità civili e religiose[25][26].
Il comandante generale della Guardia di Finanza, di nomina politica, ha funzione di alta direzione della globale attività istituzionale.[27] Fino al 2010 è stato, per legge, un generale di corpo d'armata dell'Esercito Italiano e non della Guardia di Finanza stessa. La legge 3 giugno 2010 n. 79, promulgata su impulso delle Commissioni Difesa e Commissioni Finanze della XVI Legislatura, stabilì che anche i generali di corpo d'armata della Guardia di Finanza potessero ricoprire il ruolo di comandante generale.[28][29] Il 23 maggio 2023Andrea De Gennaro è stato nominato dal Consiglio dei Ministri come nuovo comandante generale della Guardia di Finanza.
Il comandante in seconda, con il grado di generale di corpo d'armata (dal 29 maggio 2023 è Sebastiano Galdino)
Lo Stato maggiore
Il capo di Stato maggiore (con il grado di generale di corpo d'armata)
L'Ufficiale di collegamento con il Dipartimento delle Finanze (con il grado di generale di brigata)[30]
Reparti territoriali
Per l'esecuzione del servizio, l'organizzazione territoriale è articolata in:
6 Comandi Interregionali (nelle sedi di: Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli e Palermo), retti da generale di corpo d'armata, da cui dipendono:
19 Comandi Regionali retti da generale di divisione, che svolgono funzioni di comando, coordinamento e controllo dei dipendenti reparti Tecnico Logistico Amministrativi (retti da colonnello) nonché di quelli aventi immediata proiezione operativa costituiti, nella dicotomia fra reparti territoriali ordinari e reparti specializzati, dai:
105 Comandi Provinciali e 1 Comando Territoriale (nella sede di Aosta), retti da generale di brigata/colonnello, alle dipendenze dei quali operano secondo un modulo di coesistenza di organismi specialistici ed organismi ordinari, di norma un nucleo di polizia economico finanziaria, unità ad alta specializzazione nella investigazione tributaria, economica, finanziaria ed antidroga ed articolata in gruppi di sezioni, e un numero variabile di gruppi (retti da tenente colonnello/maggiore), compagnie e tenenze, di consistenza organica diversa in relazione alla situazione socio-economica ed alle esigenze operative dell'area di competenza.
15 Reparti Operativi Aeronavali, che hanno alle dipendenze una o più Stazioni Navali e, di norma, una Sezione Aerea.
28 stazioni Soccorso alpino della Guardia di Finanza (SAGF) nelle zone montane, che dipendono per gli aspetti tecnico-operativi dalla scuola alpina e per la disciplina e l’impiego dai comandi provinciali. Circa 360 militari, qualificati e addestrati per operazioni di soccorso in zone montane ed ambienti impervi, garantiscono ogni giorno, 24 h su 24 servizio di pronto intervento per ogni evento di loro competenza.
Comandi nuclei speciali
Parallelamente ai comandi interregionali, con competenze specialistiche in ambito nazionale esistono, sempre a livello generale di corpo d'armata:
Comando dei reparti speciali, dal quale dipendono, al comando di generali di brigata:
Comando tutela Economia e Finanza articolato in:
Nucleo speciale entrate, che opera in materia di entrate del bilancio nazionale e degli enti locali. In tale ambito svolge attività di analisi, intrattiene relazioni operative con gli organismi di settore, elabora progetti operativi, analisi di rischio e assicura il necessario supporto agli altri reparti;
Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie, competente in materia di spesa pubblica, di frodi al bilancio comunitario, di danni erariali, contrabbando, di controllo alle uscite del bilancio nazionale e degli enti locali. Sovrintende, inoltre, al generale ed efficiente funzionamento del Sistema Informativo Anti Frode - (S.I.A.F.). Collabora, inoltre, con il Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con l'Agenzia Nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa s.p.a. - INVITALIA, nonché con la Corte dei Conti;[31]
Nucleo speciale polizia valutaria, che opera a tutela dei mercati finanziari e nei settori di servizio riguardanti il riciclaggio, i movimenti transfrontalieri di capitali, l'intermediazione finanziaria, l'usura, la disciplina dei mezzi di pagamento, il finanziamento al terrorismo, la tutela del risparmio, gli illeciti previsti dal testo unico delle leggi bancarie, di cui al D. Lgs. n. 385/1993; da quello della finanza di cui al D. Lgs. n. 20/1998 e dal Codice delle assicurazioni private, di cui al D. Lgs. n. 209/2005. Il Nucleo dispone di tre unità operative periferiche (Gruppi di Sezioni) alle sedi di Palermo, Milano e Reggio Calabria. Effettua altresì il seguito investigativo delle segnalazioni di operazioni sospette trasmesse ex D. Lgs. 231/2007 dall'Unità di Informazione Finanziaria per l'Italia;
Nucleo speciale antitrust, con funzioni di tutela delle regole dei mercati, in particolare in materia di illeciti contro l'economia pubblica, l'industria ed il commercio. Il reparto è inoltre, il referente per la Guardia di finanza dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato;
Nucleo speciale beni e servizi dal quale dipendono:
Nucleo speciale per l'energia e il sistema idrico;
Nucleo speciale tutela proprietà intellettuale, con all'interno il Gruppo anti contraffazione e sicurezza dei prodotti;
Nucleo speciale per la radiodiffusione e l'editoria, collabora con l’Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni, assicurando l’esecuzione e la direzione operativa delle attività di accertamento delle violazioni alla normativa in materia di radiodiffusione ed editoria. Dispone di un’unità operativa periferica alla sede di Napoli;
Reparti aeronavali
Il Comando aeronavale centrale, diretto da un generale di corpo d'armata, preposto al:
Comando logistico aeronavale, articolato su un centro navale a Formia e un centro di aviazione a Pratica di Mare, che provvede alla funzione logistica centralizzata di settore;
15 reparti operativi aeronavali (ROAN), comandati da colonnelli, che dirigono e coordinano l'attività specialistica dei reparti marittimi e di volo su base regionale.
Reparti addestrativi
Esiste, inoltre, la branca addestrativa dell’Ispettorato per gli istituti di istruzione, retto da generale di corpo d'armata, dal quale dipendono tutti i reparti preposti al reclutamento, alla formazione ed alla specializzazione del personale dei vari ruoli del corpo nonché i prestigiosi Gruppi Sportivi Fiamme Gialle, in cui militano numerosi atleti olimpici, tra cui le medaglie d'oro (Sofia Goggia e Arianna Fontana), entrambe vincitrici dell'oro olimpico a Pyeongchang 2018.
L'ispettorato per gli istituti di Istruzione, in particolare, ha una struttura simile a quella degli omologhi Comandi Interregionali, assolve funzioni di comando, coordinamento e controllo dei reparti ed istituti dipendenti delle attività nei settori:
del reclutamento e della formazione degli allievi;
dell'addestramento e della specializzazione post-formazione del personale già in servizio.
Alle proprie dipendenze sono posti i seguenti reparti:
Come supporto tecnico troviamo il Reparto Tecnico Logistico– Amministrativo per gli Istituti di Istruzione, con sede a Lido di Ostia (Roma), retto da colonnello.
La legge 7 gennaio 1929, n. 4 attribuisce al personale del corpo la figura di agente di polizia tributaria demandando ad essi l'accertamento e la repressione delle violazioni finanziarie. Ai sensi della legge 23 aprile 1959 n. 189, il corpo dipende direttamente dal Ministro dell'Economia e delle Finanze e fa parte integrante delle forze armate italiane[32]. Possiede compiti di polizia militare all'interno del corpo. Per il concorso alla difesa militare dipende funzionalmente dal Ministro della difesa.
Tra i compiti del corpo, riordinati con il d.lgs 19 marzo 2001 n. 68, vi sono principalmente le funzioni di polizia economico-finanziaria e di polizia giudiziaria finalizzate alla repressione del contrabbando, la lotta all'evasione fiscale, al traffico di sostanze stupefacenti, repressione e contrasto del crimine organizzato, riciclaggio del denaro, la lotta al finanziamento al terrorismo e il mantenimento dell'ordine pubblico. Per l'attività di concorso al mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica, il Corpo dipende funzionalmente dal Ministro dell'interno.
La Guardia di Finanza, oltre alle qualifiche e funzioni di polizia giudiziaria e pubblica sicurezza comuni alle altre forze di polizia italiane, si occupa anche del controllo delle frontiere terrestri e assume ruolo prevalente nella difesa di quelle marittime.
Infatti il decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177 - entrato in vigore il 13 settembre 2016 - ha ampliato l'operatività del corpo in mare, sopprimendo le squadre nautiche della Polizia di Stato e i siti navali dell'Arma dei carabinieri ed i relativi mezzi trasferiti al Servizio navale della Guardia di Finanza; sancendo così l’esclusività del Corpo al mantenimento della pubblica sicurezza in mare[33].
Inoltre il comma 1 dell'art 103 del D.P.R. 309/90 concede competenza esclusiva ai controlli antidroga in ambito doganale alla Guardia di Finanza.
Alla Guardia di Finanza, dal 1º gennaio 2017, è stato anche demandato il controllo doganale in materia di commercio illegale della flora e della fauna in via di estinzione, ai sensi delle convenzioni internazionali vigenti (CITES) e della relativa normativa nazionale e comunitaria, da esercitarsi, esclusivamente in relazione all'attività di cui al decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio n. 176 dell’8 luglio 2005. Per quest'ultima attività i militari della Guardia di Finanza possono avvalersi delle unità specializzate dell'Arma dei Carabinieri transitate nel 2017 dal disciolto Corpo forestale dello Stato.
I principali campi d'intervento del Corpo sono i seguenti:
Il personale è operativamente ripartito in due contingenti: il Contingente Ordinario, che riguarda il personale impiegato a terra e che annovera la maggioranza dei finanzieri compreso il Servizio Aereo della Guardia di Finanza; e il Contingente di Mare,[37] nel quale è inquadrato il personale impiegato nel Servizio navale della Guardia di Finanza.
Al mese di marzo 2024, aveva una forza organica di 63,885 militari delle varie categorie (Ufficiali, Marescialli, Brigadieri, Appuntati e Finanzieri). Le dotazioni organiche risultavano così suddivise:
Il reclutamento dei militari della Guardia di Finanza avviene con concorso pubblico le cui modalità sono stabilite in via generale dal regio decreto legge 4 ottobre 1935 n. 1961 - convertito nella legge 9 gennaio 1936, n. 75 - mentre le modalità di accertamento dell'idoneità sono stabilite dal decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze 17 maggio 2000 n. 155.[38] Disposizioni particolari vi sono a seconda della tipologia da arruolare, come nel caso del personale non direttivo ai sensi del d.lgs. 12 maggio 1995, n. 199;[39] una disciplina generale è poi contenuta nel d.lgs 15 marzo 2010, n. 66, che prevede anche riserva in posti nei casi tassativamente indicati dalla legge.
I vincitori vengono avviati alla frequenza dei rispettivi corsi, presso gli Istituti d'istruzione preposti all'addestramento iniziale quali la Scuola Allievi Finanzieri di Bari o la Scuola Alpina della Guardia di Finanza per la formazione di base degli Allievi Finanzieri semplici del Contingente Ordinario, la Scuola Nautica della Guardia di Finanza per la formazione di base degli Allievi Finanzieri del Contingente di Mare e degli Ispettori e Ufficiali del medesimo contingente, la Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza dell'Aquila per la formazione di base, di livello universitario triennale, degli Allievi Marescialli vincitori di concorso pubblico del contingente Ordinario e di Mare, degli Allievi Marescialli e degli Allievi Vice-Brigadieri vincitori di concorso interno (provenienti dalle file del Corpo con grado inferiore), nonché l'Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo per la formazione di base, di livello universitario quinquennale, degli Allievi Ufficiali vincitori di concorso pubblico del Ruolo Normale e del Ruolo Aeronavale e degli Allievi Ufficiali vincitori di concorso interno (provenienti dalle file del Corpo con grado inferiore).
Armamento
L'armamento in dotazione individuale alla Guardia di Finanza è composto da:
Pistola semiautomatica Beretta mod. 92 FS cal. 9 × 19mm Parabellum (militari specializzati Antiterrorismo Pronto Impiego, militari dello S.C.I.C.O. e dei G.I.C.O., Istruttori di tiro operativo (AGT, ITO, ICTO), militari specializzati Armaiolo/Artificiere, Cinofili, militari assegnati alle Sezioni di P.G. presso le Procure della Repubblica, militari assegnati alla D.I.A., militari assegnati alle sezioni Polizia economica e altre attività di P.G. dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria, militari impiegati nel Servizio Centrale di Protezione o presso i Nuclei Operativi di Protezione Regionale, militari assegnati alle Sezioni Mobili dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria non sede di G.I.C.O., militari assegnati ai Nuclei Mobili dei Reparti territoriali);
Pistola semiautomatica Beretta Px4 Storm full size cal. 9 × 19mm Parabellum, in distribuzione a tutti i Reparti del Corpo in sostituzione della Beretta 84 BB.[40]
L'armamento in dotazione di Reparto alla Guardia di Finanza è composto da:
Taser mod. TX2, in dotazione ad operatori che eseguono servizi di controllo del territorio, come Sezioni ATPI e Nucleo Mobile dei Reparti Territoriali.
Alfa Romeo Giulia (2016) 2.0 turbo-benzina 200 cv in colori d'istituto (vettura da inseguimento, servizio di pubblica utilità 117 destinata ai Nuclei Operativi delle Città Metropolitane);
Alfa Romeo 159 1.750 tbi 200 cv e 1.9150 cv (vettura da inseguimento, servizio di pubblica utilità 117);
Fiat Tipo, 1.6 multijet 120 cv, distribuita ai Reparti Territoriali del Corpo ad inizio 2021;
Fiat Bravo 1.6120 cv diesel e 1.9120 cv diesel (vettura da inseguimento, servizio di pubblica utilità 117);
Fiat 500X, turbodiesel 1.6 MultiJet II da 120 CV (autovettura per servizio di pubblica utilità 117);
Land Rover Defender (2019), distribuiti 50 esemplari nelle versioni "controllo del territorio" e S.A.G.F. (soccorso alpino);
3008 2ª serie GT Line donati in comodato d'uso gratuito dalla casa madre due veicoli, uno adibito per "controllo economico del territorio", l'altro in assetto da ordine pubblico per personale ATPI;
Peugeot 208 (2019), in versione elettrica, concepita per il pattugliamento del territorio delle fiamme gialle. Il primo lotto prevede nr. 30 autovetture in livrea d'ordinanza.[41];
Fiat Stilo 1.6120 cv benzina (in dismissione, usata per lo più in porti ed aeroporti;
Pattugliatore classe Bandiera Osum ( P 04)", recentemente varata dal cantiere navale Vittoria di Adria, con un dislocamento di 500 tonnellate, una lunghezza di circa 60 metri, una larghezza di 9,5 metri ed un pescaggio di 3,5 metri, è la nave più grande nella storia del Servizio Navale della Guardia di Finanza.
Pattugliatore Veloce classe Di Bartolo (V e VII Bigliani)
Pattugliatori Veloci
Pattugliatore Veloce Classe Di Bartolo
Pattugliatore Veloce Classe Petrucci
Guardacoste
Guardacoste classe Bigliani (III– VI– VIII)
Guardacoste classe Corrubia (II– III)
Guardacoste classe Buratti G. 200
Guardacoste Litoraneo classe G.L. 1400
Vedette costiere
Vedetta Velocissima classe V. 3000
Vedetta Velocissima classe V. 2000
Vedetta Costiera classe V. 1.100 (I - II)
Vedetta Costiera classe V. 800
Vedetta Costiera classe V. 900
Vedetta Costiera classe V. 600 Falco
Vedette velocissime
Vedetta Velocissima V. 7000
Vedetta Velocissima classe V. 6000
Vedetta Velocissima classe V. 5000
Vedetta Velocissima classe V. 1600
Vedetta Velocissima classe V. 1300 Rhib
Unità Minori
V.A.I. 310 Hybrid, operative nel peculiare contesto della laguna veneta.
Mezzi aerei
La flotta aerea del Corpo conta 57 mezzi aerei e 111 S.A.P.R.:
Unici reparti del Corpo con alta specializzazione in investigazioni atte a contrastare esclusivamente reati di criminalità organizzata con finalità di riciclaggio, infiltrazioni mafiose, terrorismo nazionale/internazionale, sequestri di persona, nonché espletare attività antidroga e anticontrabbando su larga scala.
Il personale, in termini di operazioni e capacità d'intervento, gode di speciali attribuzioni di legge, quali ad esempio l'infiltrato sotto copertura e l'agente provocatore. I G.I.C.O. inglobano nella propria struttura i G.O.A. (Gruppi Operativi Antidroga). Reparti la cui attività esclusiva è dedita al contrasto del narcotraffico su larga scala ovvero grandi traffici di droga nazionali ed internazionali. La caratteristica principale del G.O.A. è quella del servirsi di militari sotto copertura, che in diversi casi vengono infiltrati nelle organizzazioni criminali, anche fuori dal territorio nazionale, per contrastare il traffico di stupefacenti.
I Reparti antiterrorismo e pronto impiego della Guardia di Finanza, più comunemente noti come "Baschi verdi" si collocano nell'ambito del Corpo quale componente speciale per formazione ed addestramento.
Fondato nel 1982, è una componente altamente specializzata del corpo, nonché la naturale evoluzione dei nuclei SVATPI (Scorta Valori Antiterrorismo Pronto Impiego), creati nel 1977 al fine di contrastare le azioni delle Brigate Rosse ai danni dei furgoni porta valori della Banca d'Italia.
L'odierno ATPI è prevalentemente impiegato quale supporto ai reparti territoriali, nel corso di operazioni ad elevato rischio. Le compagnie che compongono il reparto possono inoltre essere dispiegate quali unità antisommossa in gravi situazioni di minaccia per l'ordine pubblico.
Le proiezioni operative dei Baschi verdi, connotate da un'incisiva e costante presenza sul territorio, sono le seguenti:
i dispositivi di contrasto ai traffici illeciti, con specifico riguardo all'area della criminalità organizzata, del contrabbando, degli stupefacenti, delle armi e dell'immigrazione clandestina;
il concorso al mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica con le altre forze di polizia;
servizio tutela per personalità a rischio;
vigilanza anti-terrorismo nei porti e negli aeroporti;
interventi nei casi di pubbliche calamità;
il servizio di pubblica utilità 117;
la partecipazione alle missioni internazionali di pace.
La formazione specialistica dei militari "Baschi verdi" nasce presso la Scuola di Addestramento di Specializzazione di Orvieto.
Da sottolineare che il basco verde trae origine dall'analogo copricapo in dotazione al Comando subacquei ed incursori della Marina Militare (COMSUBIN) che addestrò i primi baschi verdi della Guardia di Finanza.
Servizio Cinofili
Presso alcuni Reparti territoriali del Corpo sono dislocate le unità cinofile, almeno due, mentre altri Reparti, ubicati presso aree metropolitane, aeroporti, porti o zone di particolare interesse operativo, raggruppano le unità cinofile in una o più Squadre, composte da minimo quattro unità coordinate da un istruttore cinofilo.
Le unità cinofile, ognuna composta da un conduttore ed un ausiliare (cane), si distinguono in:
Unità cinofila antidroga;
Unità cinofila anticontrabbando/antiterrorismo;
Unità cinofila di soccorso alpino;
Unità cinofila antivaluta (cash-dog).
Componente Subacquea
Dipendente dalle Stazioni Navali dislocate in tutto il territorio nazionale, vi è la Componente Subacquea del Corpo. I sommozzatori, selezionati ed addestrati presso la Scuola Nautica di Gaeta e successivamente al Comando Subacquei e Incursori della Marina Militare, con sede in Varignano (SP), svolgono compiti dediti alla ricerca e di salvataggio della vita umana in mare, nei fiumi e nelle altre acque interne.
Inoltre, attesa la necessità di garantire la necessaria opera di assistenza a supporto delle unità navali del Corpo, i Nuclei Sommozzatori svolgono compiti di polizia economico-finanziaria, polizia giudiziaria e di ordine e sicurezza pubblica, polizia militare, di sicurezza e polizia giudiziaria, concorso alla difesa militare, collaborazione con altri organi ed enti nazionali e collaborazione ad operazioni internazionali. La componente specializzata svolge inoltre compiti di manutenzione e controllo quali: la sistemazione degli ormeggi, ovvero il controllo, la manutenzione, il ripristino dell’efficienza mediante relativa posa in opera di corpi morti e catenari. Inoltre eseguono lavori sulle unità navali del Corpo, quali lavori di ricognizione all’opera viva (la parte immersa dello scafo), lavori su eliche, assi, timoni, tamponamento di falle.[42]
Come ogni Corpo dello Stato, anche la Guardia di Finanza è impegnata nel rappresentare la Nazione anche attraverso l'attività sportiva agonistica attraverso l'Ente denominato Gruppi Sportivi Fiamme Gialle[43], sia in campo sportivo militare, che civile.
La prima partecipazione ufficiale risale al 1911, anno in cui una rappresentanza di Finanzieri prese parte alle manifestazioni sportive a margine delle celebrazioni del cinquantenario dell'Unità d'Italia.[44]
Nel 2009 l'attività del Gruppo abbracciava ben tredici discipline[45], tra cui
Atletica leggera, Arti marziali, Nuoto, Tiro a Segno, Scherma, Vela, Canottaggio, Canoa/kayak, Arrampicata e Sport invernali.
ispettori[46] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente e Luogotenente cariche speciali);
sovrintendenti[46] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo e brigadiere capo qualifica speciale nella carriera apicale);
Nel 2007, dopo un lungo periodo di studio e sperimentazione, è stata adottata una nuova uniforme che ha sostituito la tradizionale tenuta grigioverde del Corpo.
Alla base della scelta vi sono state ragioni di natura giuridica (una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale), in quanto l'uniforme della G.d.F. era identica, per colore e foggia, a quella del Corpo forestale dello Stato, che, istituito nel 1822, risultava avere più anni di storia della G.d.F., ragion per cui, il T.A.R., lo ha considerato vincitore della disputa nata e ha obbligato la G.d.F. a cambiare divisa per non creare più alcuna confusione tra i corpi.
La nuova divisa è entrata in vigore il 28 febbraio 2011 (ore 06.00).[48]
Il corpo della Guardia di Finanza è rappresentato da:
uno stemma;
un grifone;
una bandiera di guerra;
una bandiera colonnella;
una marcia d'ordinanza, intitolata Marcia d'Ordinanza, composta dal M° Antonio D'Elia;
«Scudo sannitico, di campo di cielo, al grifone in profilo, posto a sinistra, seduto sugli arti posteriori, d'argento, poggiante la zampa anteriore destra sul forziere d'argento, grifone e forziere attraversanti sulla montagna al naturale, posta a destra e sul mare d'azzurro, fluttuoso d'argento, posto a sinistra, il tutto fondato sulla pianura partita d'oro e di verde; al capo diminuito d'oro.»
Lo scudo ornato dagli emblemi rappresentativi delle onorificenze e delle ricompense al valore:
annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda:
3 nastri blu bordati d'oro rappresentante tre medaglie d'oro al valor militare;
4 nastri blu bordati d'argento rappresentante quattro medaglie d'argento al valor militare;
1 nastro blu con la cifra VI rappresentante sei medaglie di bronzo al valor militare;
1 nastro a cinque fasce di ugual larghezza bianca, blu, bianca, blu e bianca con la cifra II rappresentante due croci di guerra al valor militare;
1 un nastro a tre fasce di ugual larghezza verde, bianca e rossa con la cifra X rappresentante dieci medaglie d'oro al valor civile;
1 nastro accollato alla punta dello scudo con l'insegna pendente al centro del nastro con i colori a tre fasce di ugual larghezza blu, rosso e blu rappresentante sei croci di cavaliere dell'Ordine militare d'Italia pendente dallo scudo.
Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante d'oro, in lettere maiuscole di nero, c'è il motto latino «NEC RECISA RECEDIT» (che in italiano potremmo tradurre in "neanche spezzata retrocede"), che fu introdotto da Gabriele D'Annunzio il 25 giugno 1920, quando scelse per sé il grado di appuntato "ad honorem" della Guardia di Finanza.
Il motto dannunziano, che divenne ufficiale nel 1933 ed ancora oggi accompagna i finanzieri nel servizio e nel sacrificio di ogni giorno, fa parte di una dedica che il “Comandante” scrisse su una sua foto. Il testo completo è il seguente:
«Alle Fiamme Gialle, onore di Fiume, Nec Recisa Recedit, Fiume d'Italia, 1920 - Gabriele d'Annunzio»
Si osserva che la frase in argomento veniva riportata nella sua completezza ben trecento anni prima in due antichi testi, ove presumibilmente D'Annunzio ha tratto quello che è divenuto il futuro motto della Guardia di Finanza.
Senza nessun merito togliere al pluridecorato D'Annunzio, la definizione NEC RECISA RECEDIT, la ritroviamo quindi nelle seguenti opere:
1. anno 1623, testo di Giovanni Ferro e Gaspare Grispoldi, Teatro d'imprese di Giouanni Ferro all'Ill. e. R.S. Cardinal Barberino Parte Prima…, l'autore a p.303 nella parte dedicata all'Ellera o Edera scrive «Girolamo Fantucci tolſe per lo Conte Bernardino della Guarda ſopranominato il Caualiere Stabile un Virgulto d'Ellera auuinticchiato advn tronco di Quercia con la ſcritta NEC RECISA RECEDIT; Si può dinotare vn'animo oſtinato.»
2. anno 1669 a firma dell'abate Filippo Picinelli il Mondo Simbolico Formato d'Imprese scelte, spiegate ed Illustrate pubblicato in Milano (una copia è custodita presso la Biblioteca Nazionale Napoli).
Al capitolo dodicesimo (p.419) l'illustre Priore nel magnificare le proprietà dell'ELLERA (Edera): «Dea d'animo ingrato è l'ellera, che ha con le fue violenze diffeccate la pianta, col cui fauore fi folleuò da terra…»; al p.107 (p.420) riporta: «L'ellera…, con la feritta; NEC RECISA RECEDIT, dimostra perfiftenza; o fia oftinatione. Il Padre Sant'Afterio Hom. 3. riconofce quefta tenace adherenza nel vitio dell'Auaritia.» L'Edera è Persistente, Ostinata e Tenacia, Neanche Spezzata Retrocede (NEC RECISA RECEDIT).
Lo scudo è timbrato dalla corona turrita, d'oro, murata di nero, formata da un cerchio, rosso all'interno, con due cordonate a muro sui margini, sostenente nove torri (cinque visibili). Le torri hanno foggia rettangolare, munite di barbacane e di dieci merli alla guelfa (quattro dei quali angolari); sono munite di una porta e di una sola finestra e sono riunite da cortine di muro, ogni porzione della cortina finestrata di nero.
I fatti d'arme relativi alla grande guerra per cui diversi membri del Corpo furono insigniti sono simbolicamente riportati sulla freccia della Bandiera di Guerra, sulla quale sono incisi i nomi delle località geografiche:
«Ala, Monte Croce Carnico, Podgora, Monte Sei Busi (1915); Monte Sperone, Costesin Val d'Assa, Val d'Astico, Monte Cimone, Carso (1916); Osum e Piave Vecchio (1917), Due Piavi e Mali Viluscia (1918)».
Con decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze 1º agosto 2013, n. 164, rubricato Regolamento recante individuazione delle denominazioni, degli stemmi, degli emblemi e degli altri segni distintivi in uso esclusivo alla Guardia di finanza, ai sensi dell'articolo 2, comma 31, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 (GU n. 40 del 18-2-2014 - Suppl. Ordinario n. 14), è stato riconosciuto al Corpo della Guardia di finanza il diritto all'uso esclusivo delle proprie denominazioni, dei propri stemmi, degli emblemi e di ogni altro segno distintivo. La Guardia di Finanza, anche avvalendosi dell'Ente Editoriale per il Corpo della Guardia di finanza, con sede in Roma, può consentire, nel rispetto delle proprie finalità istituzionali e della relativa immagine, l'uso anche temporaneo di tali denominazioni, stemmi, emblemi e segni distintivi.
Stemmi di alcuni comandi regionali
San Matteo
Il patrono della Guardia di Finanza è San Matteo apostolo ed evangelista, la cui festa liturgica cade il giorno 21 settembre. Il documento papale che attesta il riconosciuto patrocinio, reca la data del 10 aprile 1934 ed è firmato dal cardinale Eugenio Pacelli (futuro Papa Pio XII). Il Pontefice che accolse l'istanza avanzata dal Comandante Generale e sostenuta dall'Ordinario Militare del tempo era Pio XI.
La sua memoria il 21 settembre è stabilita dal martirologio geronimiano (secolo VI). Il "Breve Pontificio" del 10 aprile 1934, nel dichiarare San Matteo Patrono della Guardia di Finanza auspica che tutti gli appartenenti al Corpo possano, sul suo esempio, unire l'esercizio fedele del dovere verso lo Stato con la fedele sequela di Cristo.
La vicenda umana di Matteo ha una sua notorietà, legata a quanto di lui si legge nell'omonima narrazione evangelica. Matteo, il pubblicano, detto anche Levi (Mc 2,14; Lc S,27) passò dal banco delle imposte alla sequela del Maestro che gli aveva detto: "Vieni e seguimi" (Mt 9,9).
Il “117” è il numero di pubblica utilità, operante 24 ore su 24, con lo scopo di instaurare un rapporto diretto tra la Guardia di Finanza e i cittadini. Chiamando il “117” si entra in contatto con la sala operativa presente in ogni Comando Provinciale, per richiedere l'intervento di una pattuglia o per effettuare segnalazioni relative a tutti i settori di competenza della Guardia di Finanza. Le sale operative, oltre ad essere al servizio di ogni cittadino, svolgono un fondamentale compito di supporto a tutte le pattuglie del Corpo impegnate sul territorio.
Tramite le pattuglie in servizio di pubblica utilità "117" la Guardia di Finanza concorre al controllo del territorio, al mantenimento dell'ordine e sicurezza pubblica, alla tutela del Codice della Strada e al soccorso di persone in difficoltà.[50][51][52]
In caso di gravi episodi di turbamento dell'ordine e della sicurezza pubblica, le sale operative delle altre Forze dell'Ordine o gli stessi cittadini possono richiedere supporto al "117" che in base all'evento valuterà l'invio di pattuglie sul luogo oggetto di segnalazione.[53][54][55].
Nelle province dove è presente il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza ogni segnalazione ai numeri di emergenza, relativa a soccorsi in montagna e ambienti impervi, viene trasferita anche al “117” che coordina gli interventi degli specialisti del S.A.G.F..
Lotta al traffico internazionale di droga
Dai dati statistici della Direzione centrale dei servizi antidroga, del Ministero dell'Interno, circa il 60% della droga sequestrata in Italia da tutte le forze di polizia, viene scoperto dalla Guardia di Finanza. Circa il 77% del totale dei sequestri di eroina, il 69% di cocaina e il 54% di hashish e marijuana.[56]
Uguali risultati sono stati ottenuti nel 2006, con l'81% delle quantità sequestrate in Italia di eroina, il 67% di cocaina e il 61% di hashish e marijuana.[57][58] I medesimi dati statistici evidenziano come in generale la maggior parte della droga venga sequestrata sul territorio e non negli spazi doganali, risultato evidente delle numerose indagini portate avanti dai militari del Corpo. Alcune di queste prendono avvio dai fermi effettuati negli ingressi dello Stato (porti, aeroporti, valichi) dove la Guardia di Finanza esegue specifici controlli finalizzati alla repressione del traffico di stupefacenti. Quotidianamente decine di chilogrammi di droga vengono scoperti nei principali aeroporti, porti, frontiere stradali e ferroviarie. Per contrastare i metodi di occultamento della droga: (doppifondi di valigia, ovuli ingeriti, statue ripiene, ...) il corpo si avvale anche del fiuto dei cani antidroga in servizio nella Guardia di Finanza. Fino a qualche anno fa l'attività di addestramento era svolta presso il C.A.C. (centro addestramento cinofili) della Guardia di Finanza di Intimiano (CO), reparto ormai soppresso, e di allevamento in Castiglione del Lago (PG), ove, a seguito della chiusura di Intimiano, è stata concentrata tutta l'attività cinofila della G.d.F. Il servizio cinofili si avvale prevalentemente dei pastori tedeschi (nero focato o grigioni), non disdegnando il pastore belga malinois, il labrador o i meticci selezionati nei vari canili comunali o privati di associazioni non lucrative (questi ultimi vengono prelevati dai canili se ritenuti validi per l'eventuale immissione in servizio). Le unità cinofile del Corpo sono addestrate al fiuto di sostanze stupefacenti, di tabacchi lavorati esteri, valuta e per compiti di antiterrorismo in concorso con le altre forze di polizia.
Non tende sicuramente a rallentare l’azione a contrasto dei traffici di droga negli ultimi anni. Con il tempo diventano semmai più efficaci i modi e i mezzi usati per combatterli. Significativo il fatto che il 50% delle oltre 100 tonnellate di stupefacenti, sequestrate dal 2017 a oggi, sia stato intercettato grazie a grandi operazioni aeronavali condotte dalla GdF.
Lotta al contrabbando di sigarette
E sempre in termini di tonnellate deve ragionarsi quando si fa riferimento ai risultati ottenuti dal Corpo nel settore del contrasto al contrabbando di sigarette: 370 sono state, infatti, le tonnellate di tabacco sequestrato nel corso di oltre 7.600 interventi.
In mare caccia aperta ai narcotrafficanti quindi, ma anche agli scafisti e a tutti coloro che sfruttano il fenomeno della migrazione. 751 gli arresti e 382 i mezzi sequestrati dalla Guardia di Finanza nelle acque territoriali italiane.[59]
Dati 2018
Il 21 giugno 2018, in occasione del 244º anniversario della fondazione del Corpo sono stati divulgati i risultati operativi suddivisi in macro-aree relative ai compiti del Corpo:
Evasione ed elusione fiscale
Il ruolo del Corpo in questo ambito è la rilevazione e l'accertamento dell'evasione fiscale, per la definizione amministrativa delle violazioni sono competenti gli organi dell'Agenzia delle entrate.
Contrasto alle frodi fiscali nazionali e internazionali
Interventi sempre più mirati per contrastare le frodi fiscali: 128.000 in tutto, tra verifiche e controlli, avviati nel 2017 nei confronti delle persone e delle imprese considerate maggiormente a rischio di evasione fiscale. Sfiorano i 23.000 i reati fiscali denunciati in un anno e mezzo di attività. Il 67% di questi sono rappresentati dagli illeciti più insidiosi e pericolosi per la stabilità economico-finanziaria del Paese e per la libera concorrenza tra imprese: l’emissione di fatture false, la dichiarazione fraudolenta, l’occultamento di documentazione contabile. 17.000 i responsabili individuati, 378 dei quali finiti in manette. I sequestri di disponibilità patrimoniali e finanziarie ai responsabili di frodi fiscali ammontano a 1,1 miliardi di euro, cui si aggiungono le ulteriori proposte di sequestro già avanzate, per 5,7 miliardi di euro.
[59]
L'economia "invisibile", le accise evase, i giochi e le scommesse clandestine
Sono 12.824 le persone del tutto sconosciute al fisco (evasori totali) responsabili di aver evaso, in un anno e mezzo, 5,8 miliardi di IVA. Nello stesso periodo sono stati verbalizzati 6.361 datori di lavoro per aver impiegato 30.819 lavoratori in “nero” o irregolari. Nel settore delle accise, i 5.300 interventi conclusi dalle Fiamme Gialle hanno portato al sequestro di oltre 18.400 tonnellate di prodotti energetici oggetto di frode. A questi si aggiunge un consumato in frode pari a circa 225.000 tonnellate.
Nel comparto del gioco e delle scommesse, eseguiti oltre 6.000 controlli e concluse 352 indagini di polizia giudiziaria.[59]
In riconoscimento della propria specificità di componente delle forze armate italiane ed allo stesso tempo delle forze di polizia italiane alla Guardia di Finanza è stata concessa la facoltà di disporre di proprie decorazioni "al Valore" e "al Merito" e proprie insegne di anzianità di servizio, diverse da quelle normalmente in uso nell'Esercito Italiano. Allo stesso modo la Guardia di Finanza ha istituito proprie medaglie di partecipazione o distintivi ricordo relativi all'impiego in ambito nazionale ed internazionale
Medaglie, decorazioni e distintivi ricordo concessi dalla Guardia di Finanza
Questa voce o sezione sull'argomento onorificenze non è ancora formattata secondo gli standard.
Dal 26 febbraio 2003 - attuale
Medaglia d'oro al valore della Guardia di Finanza
Medaglia d'argento al valore della Guardia di Finanza
Medaglia di bronzo al valore della Guardia di Finanza
Croce d'oro al merito della Guardia di Finanza
Croce d'argento al merito della Guardia di Finanza
Croce di bronzo al merito della Guardia di Finanza
Conferita «Per premiare gli atti di singolare coraggio compiuti in attività d'istituto svolte dalla Guardia di Finanza, diretti a salvare vite umane, ad impedire sinistri o ad attenuarne le conseguenze, nonché imprese e studi volti allo sviluppo e al progresso del Corpo ovvero singole azioni caratterizzate da somma perizia, da cui siano derivati lustro e decoro alla Guardia di Finanza»
(decreto legislativo 19 marzo 2001, n. 69, art. 65, Riordino del reclutamento, dello stato giuridico e dell'avanzamento degli ufficiali del Corpo della Guardia di finanza, a norma dell'articolo 4 della legge 31 marzo 2000, n. 78, in G. U. n. 71 del 26 marzo 2001, S. O. n. 59, in vigore dal 27 marzo).
Dal 3 dicembre 1954 - attuale
Medaglia militare al merito di lungo comando per la Guardia di Finanza d'oro (o di 1º grado, 20 anni di comando)
Medaglia militare al merito di lungo comando per la Guardia di Finanza d'argento (o di 2º grado, 15 anni di comando)
Medaglia militare al merito di lungo comando per la Guardia di Finanza di bronzo (o di 3º grado, 10 anni di comando)
(decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1954, n. 1052, art. unico, Modificazione dei modelli della croce al merito di servizio e della medaglia militare al merito di lungo comando per i militari della Guardia di Finanza, in G. U. n. 265 del 18 novembre 1954, in vigore dal 3 dicembre)
Dal 23 luglio 1990 - attuale
Croce per anzianità di servizio nella Guardia di Finanza d'oro (40 anni di servizio)
Croce per anzianità di servizio nella Guardia di Finanza d'oro (25 anni di servizio)
Croce per anzianità di servizio nella Guardia di Finanza d'argento (16 anni di servizio)
«La croce al merito di servizio ( [...] ) assume la denominazione di croce per anzianità di servizio» (art. 1). La croce (...) è coniata in oro ed in argento (...). Si porta appesa al petto con un nastro di seta color verde scuro, tramezzato e limitato ai margini da una lista gialla in palo (...). Il nastro può portarsi senza croce (art. 2). Hanno titolo a conseguirla ed a fregiarsene, anche dopo la cessazione dal servizio, gli ufficiali, i sottufficiali e gli appartenenti al ruolo dei finanzieri ed appuntati che abbiano compiuto i (...) periodi minimi di servizio [sopra indicati]. L'insegna di grado superiore sostituisce quella di grado inferiore» (art. 3)
(decreto del Presidente della Repubblica 23 giugno 1990, n. 195, Regolamento recante modificazioni alle norme in materia di concessione della croce al merito di servizio ai militari del Corpo della Guardia di Finanza, in G. U. n. 170 del 23 luglio 1990).
Croce commemorativa
Questa sezione sull'argomento unità militari è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!
(decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 23 ottobre 2007)
Distintivi ricordo
Distintivo ricordo della Missione in Albania (oltre 8 mesi)
Distintivo ricordo della Missione in Albania (da 4 a 8 mesi)
Distintivo ricordo della Missione in Albania (da 16 giorni a 4 mesi)
Distintivo ricordo della Missione U.N.M.I.K. in Kosovo
Distintivo ricordo della Missione Ufficio Italiano Interforze in Montenegro
Distintivo ricordo delle Operazioni U.E. "Frontex"
Distintivo ricordo delle Operazioni in Libia
Distintivo ricordo del servizio d'ordine pubblico "G7 Taormina 2017"
Distintivo ricordo del servizio d'ordine pubblico "EXPO Milano 2015"
Distintivo ricordo del servizio d'ordine pubblico "Giubileo Straordinario della Misericordia"
Distintivo ricordo per il personale che ha prestato servizio presso le sedi disagiate e particolarmente disagiate
Distintivi ricordo per partecipazione ad eventi di particolare rilevanza
Distintivo ricordo per la partecipazione ad eventi di particolare rilevanza (oltre 15 eventi)
Distintivo ricordo per la partecipazione ad eventi di particolare rilevanza (da 11 a 15 eventi)
Distintivo ricordo per la partecipazione ad eventi di particolare rilevanza (da 6 a 10 eventi)
Distintivo ricordo per la partecipazione ad eventi di particolare rilevanza (fino a 5 eventi)
Distintivi di merito
Distintivo di merito per servizio presso lo Stato Maggiore della Guardia di Finanza
Distintivo di merito per servizio presso altro dicastero
Distintivo di merito per lungo comando di stazione SAGF, sezione operativa navale, tenenza o brigata (20 anni)
Distintivo di merito per lungo comando di stazione SAGF, sezione operativa navale, tenenza o brigata (10 anni)
Onorificenze concesse alla Bandiera di guerra della Guardia di Finanza
La Bandiera di guerra della Guardia di Finanza è la più decorata tra quelle dei corpi di polizia italiani, insignita, tra le massime onorificenze, di sei croci di Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia, tre Medaglie d'oro al valor militare, dieci Medaglie d'oro al valor civile ed altre decorazioni e medaglie, italiane ed estere (aggiornamento a gennaio 2024)[60][61]:
«In terra d'Africa rinnovava le sue belle tradizioni guerriere, prodigando tesori di valore, di volontà, di fede, ammirevole sempre per abnegazione e per serena, alta coscienza del dovere. Guerra italo-etiopica, 3 ottobre 1935-5 maggio 1936
(al Corpo della Regia Guardia di Finanza)»» —Roma, regio decreto 27 gennaio 1937
«Per le prove di valore, di abnegazione e di senso di responsabilità spinte sovente fino all'estremo sacrificio date dalla Guardia di Finanza nelle operazioni di carattere militare condotte con perizia in tempo di pace. Territorio nazionale, 1946-1973» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 19 giugno 1974
«In Puglia e nel Basso Adriatico rinnovava le sue fulgide tradizioni militari dando prova di valore, abnegazione e senso del dovere, spinti anche fino all'estremo sacrificio, nella continua e infaticabile lotta alle organizzazioni criminali di stampo mafioso nazionali ed internazionali dedite al contrabbando. In un contesto reso difficile dalle particolari condizioni ambientali e dal costante elevato rischio per i propri militari, la Guardia di Finanza si prodigava, senza risparmio di energie, a contrastare, con successo, tale fenomeno conseguendo brillanti risultati e raccogliendo da parte della popolazione e delle istituzioni unanime profonda riconoscenza ed ammirazione. Ciò contribuiva a far accrescere nelle coscienze dei cittadini il senso di profonda fiducia nell'autorità dello Stato e delle Istituzioni. Puglia, Basso Adriatico, Canale d'Otranto, 1º gennaio 1991-30 settembre 2000» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 2 novembre 2000[62]
«Chiamata a partecipare a diverse missioni internazionali, la Guardia di Finanza dava nuova prova di gloriose e radicate tradizioni militari, straordinario spirito di servizio, altissimo senso del dovere ed abnegazione, nonché profondo attaccamento alle Istituzioni. In contesti resi difficili da peculiari condizioni ambientali e da complessa situazione politico militare, i finanzieri contribuivano, con perizia, notevole coraggio, altissima professionalità e costante umana solidarietà, al raggiungimento degli obiettivi loro affidati da organismi sopranazionali. La dedizione al dovere ed il valore dimostrati hanno suscitato l'ammirazione ed il consenso degli Alleati e dell'intera comunità internazionale, tanto da accrescere il prestigio delle Forze Armate e della Guardia di Finanza. Bulgaria, Romania, Ungheria, Albania, Kosovo, 1993-2003» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 28 maggio 2003[63]
«Rinnovando l'opera di sorveglianza continua sul confine, la Guardia di Finanza, a seguito dell'insorgere di fenomeni criminali, condotti a ridosso ed attraverso il limite marittimo della Patria, poneva in essere episodi mirabili di contrasto ad azioni illegali e violente. Il coraggio, la perizia professionale, il valore e le elette virtù militari dei Comandanti e degli equipaggi delle unità navali ed aeree e dei militari dei reparti di terra, costituivano imprescindibile premessa all'efficacia del dispositivo di contrasto a traffici illeciti e all'immigrazione clandestina, gestiti da agguerriti sodalizi criminali. Le tante e rischiose azioni concluse, anche con il sacrificio estremo di giovani fiamme gialle, costituiscono fulgida testimonianza dell'alto senso del dovere manifestato sulle acque e lungo le coste dell'Adriatico, del Tirreno e dello Ionio. Confine marittimo d'Italia, 1996-2004» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 17 giugno 2005[64]
«Impiegata a supporto della missione Nato Isaf, tra il 2006 e il 2013, con il compito di addestrare gli appartenenti a diverse amministrazioni pubbliche afghane, la Guardia di Finanza -col personale del contingente denominato Task Force "Grifo"- operava con impeccabile professionalità ed altissimo senso del dovere, fronteggiando le molteplici difficoltà, determinate dalle complesse e pericolose condizioni ambientali, per il conseguimento dei significativi obiettivi affidatile. L'impegno encomiabile e l'elevato senso di responsabilità hanno evidenziato, ancora una volta, la gloriosa e radicata tradizione militare dei finanzieri impiegati, il cui operato ha contribuito ad accrescere il prestigio della Guardia di Finanza e della intera Nazione nel contesto internazionale. Herat (Afghanistan), novembre 2006-giugno 2013» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 17 giugno 2015[64]
«La Guardia di Finanza, corpo militare dalle nobili e radicate virtù, da sempre baluardo dei confini della patria e impiegata nelle missioni internazionali, a cui ha preso parte l'Italia dal secondo dopoguerra in aree di crisi e di destabilizzazione geopolitica, ha costantemente espresso con il suo personale quella stretta integrazione tra militarità e competenza tecnico-professionale che definisce la fisionomia delle fiamme gialle nella quotidianità del proprio lavoro. La Guardia di Finanza, impiegata con i suoi assetti terrestri, marittimi ed aerei in varie aeree del mondo nel solco delle sue antiche tradizioni di sacrificio e di coraggio, ha operato con contingenti multinazionali in un contesto caratterizzato da profonda instabilità e significativo livello di minaccia terroristica, contribuendo in modo determinante al pieno successo di numerose missioni di cooperazione internazionale. In particolare, con spiccata abnegazione ed eccezionale spirito di sacrificio, la Guardia di Finanza ha portato a termine molteplici operazioni di altissima valenza, tese ad incrementare la sicurezza e la stabilità nelle aree di impiego, contrastando efficacemente le reiterate ed imprevedibili azioni ostili nei diversificati contesti operativi. Fulgido esempio di corpo militare dello stato, dando prova di spiccato coraggio e assoluta abnegazione, con il suo operato ha riscosso il plauso e l'ammirazione della comunità internazionale, accrescendo il prestigio del corpo, delle Forze Armate e della nazione. Territorio estero, 2004-2019» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 6 ottobre 2020[65]
«Temprato in numerosi aspri combattimenti, tenace nelle lotte più cruente, temerario negli ardimenti, pervaso da indomito spirito guerriero, teneva fede alle leggi dell'onore militare e, a fianco dei reparti della divisione «Acqui» nella tragica ed eroica resistenza di Cefalonia e di Corfù, dava largo, generoso contributo di sangue, battendosi in condizioni disperate ed immolandosi in glorioso olocausto alla Patria. Cefalonia]], Corfù, 9-25 settembre 1943
(per il I Battaglione mobilitato della Regia Guardia di Finanza)» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 28 luglio 1950[66]
«Dragamine comandato ed armato da personale della Guardia di Finanza, agli ordini del comandante della flottiglia, attaccato nella notte del 20 gennaio 1943 da preponderanti forze navali nemiche, correva incontro all'avversario nell'eroico intento di coprire e salvare le altre unità della formazione, fino a trovarsi a portata delle proprie modestissime armi di bordo. Aperto il fuoco, cercava di arrecare al nemico la maggior possibile offesa continuando a sparare, benché colpito più volte, fino a quando soccombeva nell'impari lotta inabissandosi con il comandante e l'intero equipaggio. Sublime esempio di indomabile spirito aggressivo, di sovrumana determinazione e di dedizione al dovere sino al supremo sacrificio. Mediterraneo centrale, 20 gennaio 1943
(per il Dragamine 36 della Regia Guardia di Finanza)» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 8 maggio 1972[67]
«Dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943, i militari della Guardia di Finanza, fedeli allo Stato di diritto e alle tradizioni del Corpo, parteciparono alla Guerra di Liberazione contro l'invasore d'oltralpe. n Patria e oltre confine, nel corso di 20 mesi dall'olocausto di Cefalonia Corfù, sia isolati, sia in formazioni patriottiche italiane e straniere, sia affiancati a unità operanti alleate, dispiegarono a duro prezzo salde virtù di combattenti; con il Corpo Volontari della Libertà parteciparono all'insurrezione in Italia Settentrionale; concorsero alla liberazione di Milano, a tutela dell'ordine per l'assunzione dei nuovi pubblici poteri. I 1.100 caduti, i 2.000 feriti, i 5.000 deportati, le 193 ricompense al Valor Militare, le promozioni per merito di guerra, rappresentano e testimoniano il tributo di sacrificio, di valore e di sangue, offerto da una eletta schiera di Fiamme Gialle combattenti, alla nobile causa della Libertà. Zona di guerra, 8 settembre 1943-26 aprile 1945» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 18 giugno 1984[68]
«Per quasi tre mesi, in clima tropicale ed in zona desertica, concorse alla difesa della piazzaforte di Massaua, dando prova di elevato spirito guerriero. In aspri ed impari combattimenti, con scarsi mezzi, ma fermamente deciso a non piegarsi, resistette con tenacia ed eroismo sulle proprie posizioni ai reiterati violenti attacchi di preponderanti agguerrite forze che respinse infine con forti perdite. Col valore e col sacrificio, tenne in onore il prestigio delle armi italiane. Africa Orientale, 23 gennaio-8 aprile 1941
(per il gruppo mobilitato misto della Regia Guardia di Finanza dell'Eritrea)» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 13 dicembre 1948
«Nel corso di lungo ed aspro conflitto cooperava con la Marina Militare, con perfetta efficienza di uomini e di mezzi, nell'assolvimento del gravoso compito di vigilanza alle coste nazionali e di oltremare, di dragaggio alle rotte di sicurezza, di caccia ai sommergibili e di scorta ai convogli, contrastando sempre l'agguerrito avversario con valore, tenacia ed alto sentimento del dovere. Successivamente all'armistizio, tenendo fede alle leggi dell'onore militare, concentrava le superstiti unità e, pur menomato nei mezzi e negli uomini per le notevoli perdite subite, iniziava con rinnovato ardimento la lotta contro il tedesco aggressore. Perdeva complessivamente, nella dura lotta, il cinquanta per cento delle unità, contribuendo con eroici sacrifici singoli e collettivi, a mantenere in grande onore il prestigio delle armi italiane. Mediterraneo, 10 giugno 1940-8 settembre 1943; Tirreno, Adriatico, 9 settembre 1943-8 maggio 1945
(per il naviglio della Regia Guardia di Finanza)» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 29 luglio 1949
«Operante con scarsi effettivi e mezzi inadeguati, in zona particolarmente difficile per condizioni ambientali, contro agguerrite, preponderanti forze, imbaldanzite da precedenti successi, reagiva con superbo vigore a reiterati attacchi opponendo ostinata resistenza protratta, nel tempo, con fredda determinazione e sostanziata da audaci, sanguinosi contrattacchi. Delineatasi la crisi, decimato, a corto di munizioni, si svincolava con abile manovra e contenendo l'incalzante nemico in accaniti combattimenti, riusciva, coi resti valorosi, a raggiungere la nuova linea difensiva che si era potuta predisporre in virtù della eroica, prolungata azione ritardatrice affidata al fiero battaglione, ben degno delle gloriose tradizioni militari delle Fiamme Gialle d'Italia. Fronte greco-albanese, novembre-dicembre 1940
(per il III Battaglione mobilitato della Regia Guardia di Finanza)» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 1950
«In lungo ciclo operativo nel Bassopiano Sudanese e nell'interno dell'Amhara brillantemente concorreva alle operazioni militari, distinguendosi per ardore combattivo, mirabile saldezza, ferrea disciplina e infrangibile tenacia; dalle vittoriose giornate di Metemma - Gallabat contro agguerrite forze nemiche, ai duri ripiegamenti su Celgà e sul Gimma e successivamente all'Ulchefit e a Debra Tàbor, a Tucl Dinghià e al Ghindi Meteà, a Cratreb e a tutta la gloriosa resistenza di Gondar. Col generoso contributo di eroismo, di sacrificio e di sangue. Rinnovava così in terra d'Africa le gloriose tradizioni delle Fiamme Gialle d'Italia. Territorio Amhara (Africa Orientale), giugno 1940-novembre 1941
(per il Battaglione mobilitato misto della Regia Guardia di Finanza dell'Amhara)» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 10 febbraio 1953
«Per il valore con cui contrattaccò il nemico soverchiante per numero e per mezzi ostacolandone l'avanzata e per lo slancio dimostrato in aspre giornate di battaglia. Piave, dicembre 1917, giugno-luglio 1918
(per il VII Battaglione mobilitato della Regia Guardia di Finanza)» —Roma, regio decreto 31 ottobre 1920
«Per il generoso contributo di sangue, di valore e di abnegazione dato durante la guerra, e per le virtù militari spiegate dai componenti del Corpo e da alcuni reparti, degni compagni in aspre prove di quelli dell'Esercito. Guerra italo-austriaca, 24 maggio 1915-4 novembre 1918
(al Corpo della Regia Guardia di Finanza)» —Roma, regio decreto 3 novembre 1921
«Saldo battaglione della Guardia di Finanza, sbarcato in Albania i primi di dicembre 1940 e destinato ad operare in un settore di copertura della frontiera jugoslava, chiedeva ed otteneva di essere impiegato in azioni di guerra sul fronte greco. Affrontava subito le ostilità del tempo, del terreno e del nemico con tenacia ed abnegazione. Impegnato in una serie di combattimenti in Val Tomorizza, sosteneva dapprima l'urto dell'agguerrito avversario e gli strappava poi con generoso contributo di sangue e con mirabile ardimento la munita posizione di Dobrej. Sul fronte jugoslavo, ultimava a marce forzate, assieme a reparti alpini, una rapida manovra di protezione dello schieramento della 9 Armata. Col sacrificio dei suoi caduti e lo slancio dei suoi superstiti rinnovava così le gloriose tradizioni delle Fiamme Gialle d'Italia. Guerra greco-albanese, dicembre 1940-aprile 1941
(per il I Battaglione mobilitato della Regia Guardia di Finanza)» —Roma, decreto del Capo Provvisorio dello Stato 31 dicembre 1947
«Saldo battaglione della Guardia di Finanza, sbarcato in terra d'Albania nei primi di novembre 1940 e destinato ad operare in un settore di copertura della frontiera jugoslava, chiedeva ed otteneva di essere impiegato in azioni di guerra sul fronte greco. Impegnato in una serie di cruenti combattimenti in Val Tomorizza batteva l'avversario agguerrito e baldanzoso arrestandolo prima e strappandogli poi, con largo contributo di sangue e con mirabile ardimento, la posizione di Dobrej. Sul fronte jugoslavo ultimava a marce forzate assieme a reparti alpini una rapida manovra di protezione dello schieramento della 9 Armata. Nel Montenegro, mentre era suddiviso in piccoli reparti isolati a guardia della linea di demarcazione ed a presidio di località importanti, sapeva resistere alle soverchianti agguerrite forze nemiche, scrivendo pagine di gloria ed eroismo, col sacrificio supremo dei gloriosi caduti. Guerra italo-greca, novembre 1940-maggio 1941; Montenegro, luglio 1941
(per il II Battaglione mobilitato della Regia Guardia di Finanza)» —Roma, decreto del Capo Provvisorio dello Stato 31 dicembre 1947
«Dislocato nel Montenegro si distingueva in numerose azioni belliche offrendo ripetute prove di fulgido eroismo. All'atto dell'armistizio, fedele alle tradizioni d'onore del Corpo, si schierava compatto contro il tedesco aggressore e, datosi alla montagna, si univa a unità dell'invitta Divisione «Venezia» battendosi in sanguinose lotte contro preponderanti forze, emergendo per spiccato ardore combattivo ed elevato spirito di abnegazione. Nobile esempio di salde virtù militari e fervida fede nei destini della Patria. Montenegro, 1941-1943
(per il VI Battaglione mobilitato della Regia Guardia di Finanza)» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 1950
«Incaricato del servizio di copertura su un tratto della frontiera greco-jugoslava, partecipava attivamente e validamente alla tenace difesa del Korciano, ostacolando e rallentando, sulla montagna impervia, la soverchiante pressione nemica. Nelle operazioni contro la Jugoslavia dava il suo prezioso concorso ai reparti dell'Esercito, fornendo prove di slancio combattivo e di valore. Ponte di Perati Quf Thanes, novembre 1940
(per il Comando della Regia Guardia di Finanza di Korcia (Albania)» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 7 dicembre 1951
«Per la bella condotta tenuta nella battaglia di Zanzur, 8 giugno 1912
(per la Compagnia mobilitata della Regia Guardia di Finanza)» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 12 marzo 1973 in commutazione dell'encomio solenne concesso con regio decreto del 19 gennaio 1913 alla Regia Guardia di Finanza
«Per le benemerenze acquisite nella campagna di guerra in Libia 1911-1912» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 18 marzo 1973 in commutazione dell'encomio solenne concesso con regio decreto del 29 maggio 1913 alla Regia Guardia di Finanza
«Rinnovando le proprie fulgide tradizioni, retaggio di valori umani e militari, le Fiamme Gialle davano prova di abnegazione e di altissimo senso del dovere nel concorso al mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica al servizio del paese e del popolo italiano. Nell'arco di un secolo, fedeli ai principi etici incarnati dalla propria gloriosa Bandiera di Guerra, gli uomini e i Reparti della Guardia di Finanza, con indomito coraggio, sprezzo del pericolo ed elevato contributo di sangue, si prodigavano, nel corso di innumerevoli operazioni a garanzia della libera e pacifica convivenza tra i cittadini, a tutelare i diritti costituzionali inviolabili e i principi di legalità e giustizia. In contesti ambientali spesso caratterizzati da rilevanti fenomeni delinquenziali, dimostrando elevatissima professionalità e incondizionata fedeltà ai valori dello stato democratico, il Corpo, anche con il sacrificio di vite umane, concorreva in modo determinante a contrastare le gravi minacce all'ordine e alla sicurezza pubblica recate dalla criminalità comune, da organizzazioni terroristiche di matrice interna e internazionale, nonché da organizzazioni di stampo mafioso. Per tale considerevole contributo, la Guardia di Finanza merita la riconoscenza della Patria intera, dell'Unione Europea e della comunità internazionale. Territorio nazionale, 2 giugno 1911-2 giugno 2011» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 2011
«In due secoli di storia italiana, i finanzieri del servizio navale si sono resi protagonisti, sia nei mari che nelle acque interne, di generose azioni umanitarie, connotate da autentico eroismo ed eccezionale spirito di sacrificio. Già protagonisti di quegli eventi risorgimentali che portarono all'unificazione della patria, combattenti fra i combattenti, le Fiamme Gialle del contingente di mare, hanno operato, singolarmente o a bordo delle unità navali del corpo, per la salvaguardia del supremo valore della vita umana in mare, contribuendo, in situazioni particolarmente disagevoli, al salvataggio di migliaia di persone. Le centinaia di caduti e di decorati sono il segno tangibile dell'instancabile e valoroso impegno profuso diuturnamente dagli uomini e dalle donne del comparto navale del corpo. I molteplici interventi, espletati recentemente anche in occasione dei massicci e reiterati episodi di immigrazione clandestina, sia in patria che all'estero, hanno dimostrato le splendide doti di singolare abilità marinaresca e di straordinaria solidarietà umana, suscitando l'ammirata gratitudine delle autorità nazionali ed estere, nonché l'unanime stima e riconoscenza del paese. Acque nazionali e internazionali, giugno 1816-giugno 2016» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 23 maggio 2016[64]
«In un secolo e mezzo di storia patria, nel rinnovare le sue antiche e gloriose tradizioni militari, la Guardia di Finanza ha assicurato una costante e diuturna lotta al pernicioso fenomeno criminale del contrabbando. Nel portare avanti la battaglia a difesa dell'erario, così come della salute e della sicurezza pubblica, nonché della tutela del patrimonio storico e artistico nazionale, i finanzieri hanno dato prova di altissimo senso del dovere, spirito dl abnegazione e valore, spesso spinti sino all'estremo sacrificio. In contesti ambientali connotati da costanti e insidiosi rischi, il corpo si è prodigato, senza risparmio dl energie, sia in pace sia in guerra, al fine di conseguire straordinari risultati nello specifico settore. Operando nell'ambito della lotta al contrabbando anche di generi particolarmente pericolosi per la salute pubblica e l'ordine sociale, come le sostanze stupefacenti e le armi, le fiamme gialle hanno reso un grande servizio a tutela dell'economia e della sicurezza nazionale. Nel confermare, quindi, il ruolo e la sua naturale vocazione dl polizia economico- finanziaria ad ampio respiro, la Guardia di Finanza ha riscosso la profonda riconoscenza da parte delle istituzioni, sia nazionali sia europee, ma soprattutto l'ammirazione e la stima dl tutti gli italiani. Territorio nazionale, 1869-2019» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 23 maggio 2019[64]
«n occasione della pandemia da Covid-19, la Guardia di Finanza, sin dall'immediatezza dell'insorrgere della crisi, quale fedele interprete delle direttive governative per la gestione della emergenza assicurava, mediante l'impiego di propri mezzi navali e aerei, il trasporto di pazienti in biocontenimento nonché di personale medico, equipaggiamenti e materiale sanitario sul territorio nazionale ed estero. Pur a fronte delle fortissime limitazioni e oggettive difficoltà dettate da un contesto emergenziale senza precedenti, le articolazioni, gli uomini e le donne della componente aeronavale si prodigavano, con spiccato coraggio e altissime capacità tecnico-professionali, nell'effettuazione di numerose missioni aeree e navigazioni in Italia, ma anche in Albania, Armenia, Azerbaigian, India e Serbia, in stretta sinergia con enti esterni nazionali e internazionali. Lo straordinario senso di responsabilità e l'abnegazione dimostrati dal personale specialistico del Corpo, consapevolmente espostosi a manifesto rischio, riscuotevano l'unanime riconoscenza della comunità italiana e internazionale. Territorio nazionale ed estero, luglio 2020-giugno 2021» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 13 ottobre 2021[64]
«In occasione della violenta alluvione abbattutasi sul Polesine il Corpo della Guardia di Finanza si prodigava arditamente per giorni e notti, in soccorso delle popolazioni colpite dalla immane sciagura, avvalendosi di tutte le forze e mezzi disponibili per l'espletamento della sua nobile missione. Anche quando ogni tentativo di soccorso appariva, per l'impeto delle acque irrompenti, impresa disperata, i finanzieri di terre di mare, non curanti del rischio gravissimo, non esitavano ad affrontare a bordo di fragili unità l'impari lotta, per recare, ovunque fosse necessario, aiuti e soccorsi, per assicurare i rifornimenti, per facilitare le operazioni di sgombero e di smistamento dei profughi e per collaborare con le altre forze preposte all'ordine pubblico. Si guadagnava, per il comportamento dei suoi gregari, la gratitudine e la riconoscente ammirazione del Paese. Polesine, novembre 1951» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1954[69]
«Fedele ad antico retaggio di dedizione al Paese e di operante solidarietà con le popolazioni colpite dalla sciagura, la Guardia di Finanza interveniva, con immediata azione di reparti locali e con successivo impiego di colonne appositamente attrezzate, nella generosa gara volta a dare soccorso a regioni per lungo periodo flagellate da eccezionali intemperie. In volontario, fervido slancio di abnegazione ed in condizioni che esigevano consapevole spirito di sacrificio, comandanti e gregari si prodigavano ininterrottamente in lotta contro gli elementi, sbloccando località isolate, trasportando malati e feriti, recando rifornimenti, con la presenza e con l'aiuto soccorrendo ovunque fossero vite da salvare, sofferenze da lenire, avversità da vincere. Al silenzioso operare dei propri uomini ancora una volta legava l'affetto riconoscente della Nazione. Italia centro meridionale, febbraio-marzo 1956» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 28 giugno 1956[69]
«In occasione delle alluvioni abbattutesi con estrema violenza su vaste zone del territorio nazionale, il Corpo della Guardia di Finanza si prodigava, senza risparmio di energia, per contenere le conseguenze dell'immane disastro, accorrendo ove maggiore era il pericolo ed offrendo ripetute testimonianze delle sue tradizionali virtù di abnegazione. Tra le insidie delle acque irrompenti e dilaganti ed in situazioni rese ancor più difficili dalle proibitive condizioni atmosferiche, gli appartenenti al Corpo si prodigavano in una incessante opera di soccorso che consentiva il salvataggio di migliaia di persone e il recupero di ingenti quantitativi di materiali, suscitando l'ammirata riconoscenza del Paese. Autunno 1966» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 19 dicembre 1967[69]
«In occasione del violento sisma abbattutosi sull'Irpinia e la Lucania, il Corpo della Guardia di Finanza interveniva con uomini e mezzi in favore delle popolazioni colpite prodigandosi con abnegazione, perizia non comune ed eccezionale senso del dovere in un'opera di soccorso generosa ed instancabile, nonostante le incombenti situazioni di pericolo e le innumerevoli difficoltà. Luminosa testimonianza di valore e di efficienza a conferma, ancora una volta, delle sue nobili tradizioni. Sisma novembre 1980» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 25 maggio 1982[69]
«Sempre pronti a dare la vita per l'altrui incolumità, i Militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza si sono prodigati, con generosità sacrificio e altissimo senso di umana solidarietà, nel sottrarre alle insidie della montagna migliaia di vite umane. Gli innumerevoli interventi compiuti, con umiltà e coraggio, in estrema lotta contro il tempo, le asperità del terreno e le avversità atmosferiche, hanno arricchito la mirabile tradizione di valore e di abnegazione del Corpo della Guardia di Finanza, imponendosi, ancora una volta, alla ricompensa della Nazione. Territorio nazionale, 1965-1992
(al Soccorso Alpino della Guardia di Finanza SAGF)» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 13 maggio 1993[69]
«In occasione della violenta alluvione abbattutasi su Piemonte ed Emilia Romagna, che causava vittime ed ingentissimi danni, il personale della Guardia di Finanza, dando prova ancora una volta di elevatissima professionalità, di encomiabile spirito di sacrificio e di incondizionato impegno, interveniva con uomini e mezzi in soccorso delle popolazioni colpite e, prodigandosi con immediatezza, efficacia e sensibilità in un'opera generosa ed instancabile, garantiva il graduale ritorno alla normalità in ottimali condizioni di ordine e di sicurezza pubblica. Novembre 1994» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 15 maggio 1995[69]
«Nel corso di oltre un secolo, dando prova di elevatissima professionalità di eccezionale abnegazione e di encomiabile spirito di sacrificio, il Servizio Navale della Guardia di Finanza operava con uomini e mezzi in acque territoriali ed internazionali, prodigandosi con grande coraggio e sprezzo del pericolo nei compiti di polizia finanziaria, marittima, di assistenza e di soccorso. Gli innumerevoli atti di valore e di solidarietà umana, spinti spesso sino all'estremo sacrificio, sono preclara testimonianza dell'incondizionato impegno profuso e hanno suscitato ancora una volta l'ammirazione e la gratitudine della Patria. Territorio nazionale ed estero, 1862-1997
(al Servizio Navale della Guardia di Finanza)» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 13 giugno 1997[70]
«In occasione del violento sisma che interessava vaste zone dell'Umbria e delle Marche, causando vittime e ingentissimi danni, il Corpo della Guardia di Finanza interveniva sin dalle prime ore con uomini e mezzi ed offriva la propria generosa opera nelle ardue e rischiose operazioni di soccorso alle popolazioni colpite. Gli innumerevoli atti di valore compiuti, l'incondizionata abnegazione dimostrata, il prodigarsi con rara perizia e altissimo senso del dovere, l'impegno profuso con eroico civismo, nonostante il ripetersi delle scosse telluriche e le difficilissime condizioni ambientali, contribuivano a tutelare un inestimabile patrimonio storico e artistico e ad alleviare le sofferenze e i disagi delle comunità provate dal tragico evento, suscitando l'ammirazione e la riconoscenza della Nazione tutta. Sisma settembre 1997» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998[70]
«Sin dalle prime ore del verificarsi dei tragici eventi sismici che hanno sconvolto il centro Italia che hanno causato numerose vittime e danni ingenti, il personale della Guardia di Finanza, in uno scenario caratterizzato dal permanente possibile crollo di edifici e dall'incessante e improvviso susseguirsi di scosse sismiche, con generoso slancio ed elevata professionalità interveniva tempestivamente in soccorso delle popolazioni duramente colpite. L’instancabile attività posta in essere da tutte le componenti specializzate, protrattasi senza soluzione di continuità e in condizioni estremamente critiche, ha consentito di salvare numerose vite umane evidenziando l’altissimo senso del dovere e l’encomiabile spirito di sacrificio di tutti gli operatori, suscitando, ancora una volta, la riconoscenza dell’intero Paese. Italia centrale, 2016» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 2017[63]
«La Scuola Alpina della Guardia di Finanza, nel corso di un secolo di storia, ispirandosi alle gloriose tradizioni militari maturate nei reparti del Corpo operanti in alta montagna, ha assicurato, sia in tempo di pace che di guerra, l’addestramento di intere generazioni di Fiamme Gialle, impegnate lungo i confini alpestri del Paese e nelle Stazioni del Soccorso Alpino, intervenendo altresì in contesti ambientali caratterizzati da elevati rischi e prodigandosi, con encomiabile senso del dovere e generosa abnegazione, nel salvare migliaia di vite umane, spingendosi fino all’estremo sacrificio. La Scuola Alpina conquistando eccezionali meriti negli sport invernali, con atleti di fama internazionale, ha contribuito altresì agli studi in campo scientifico e medico, sempre ispirata alla tutela della salute e alla salvaguardia del patrimonio ambientale. La mirabile tradizione e la funzione sociale acquisita sul territorio - testimoniata anche dal Museo Storico - l’eccezionale impegno e la straordinaria professionalità hanno suscitato la profonda riconoscenza e l’ammirazione delle Istituzioni nazionali ed europee e del popolo italiano. Predazzo (TN), 1920-2020
(alla Scuola Alpina della Guardia di Finanza)» —Roma, decreto del Presidente della Repubblica 15 giugno 2020[63]