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sequenza numerica usata internazionalmente per la classificazione dei libri Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il codice ISBN (dall'inglese International Standard Book Number, "Numero di Riferimento Internazionale per i Libri") è una sequenza numerica di 13 cifre usata convenzionalmente in tutto il mondo per la classificazione dei libri; fino al 2007 il codice era composto da 10 cifre (l'ultima delle quali poteva essere una X come 10 in numeri romani), saltuariamente ancora utilizzato.
Il codice è definito da uno standard dell'ISO, derivato dalla codifica SBN inglese del 1967. Sebbene non obbligatorio, il suo uso però è ormai diventato essenziale per l'immissione del prodotto librario nei canali della grande distribuzione[2]. Ogni codice ISBN identifica in modo univoco ogni specifica edizione di un libro (non però le semplici ristampe, che mantengono lo stesso codice dell'edizione cui si riferiscono) e, una volta assegnato, non può più essere riutilizzato.
Esistono anche analoghi codici numerici come l'ISSN per la classificazione di pubblicazioni periodiche come i quotidiani o le riviste, o l'ISMN per gli spartiti musicali.
Il codice è normalmente rappresentato tramite il font OCR-B.
Nel 1965 la Smith's, la più estesa catena inglese della grande distribuzione specializzata in libri e giornali[3], annunciò di voler passare nel giro di un paio d'anni alla gestione computerizzata dei propri magazzini e depositi e, per creare un adeguato sistema di identificazione, ne commissionò lo studio al professor Gordon Foster[4]. In effetti, la codifica Standard Book Numbering (SBN) a 9 cifre fu elaborata nel 1966 in accordo con altri venditori di libri e attuata nel 1967.
L'ISO - International Organization for Standardization convocò allora una commissione per discutere della possibilità di ampliare questo metodo all'uso internazionale, possibilità per altro già contemplata e auspicata nello studio di Foster, compreso il passaggio da 9 a 10 cifre. Il primo incontro si tenne a Londra nel 1968 con i rappresentanti di Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Norvegia, Regno Unito, USA e un osservatore dell'UNESCO; altri paesi contribuirono con suggerimenti scritti e dichiarazioni d'interesse. Una relazione dell'incontro venne distribuita a tutti i membri dell'ISO e le varie osservazioni furono discusse nei successivi incontri di Berlino e Stoccolma del 1969, fino all'approvazione dell'ISBN a 10 cifre come standard nel 1970 con l'ISO 2108[5].
Dal 1º gennaio 2007 si sono aggiunte 3 cifre (978 o 979) davanti al "vecchio" ISBN, portando così le cifre che compongono l'ISBN da 10 a 13; l'algoritmo che genera il carattere di controllo è cambiato, per cui l'ultima cifra generalmente non coincide nelle due versioni.
L'attuale codice ISBN è formato da una stringa di 13 cifre, suddivise in 5 settori. Generalmente, ma non sempre, i vari settori del codice ISBN sono separati l'uno dall'altro da un trattino (è il metodo consigliato) o da uno spazio.
Prefisso EAN | Gruppo linguistico | Editore | Titolo | Carattere di controllo |
---|---|---|---|---|
3 | 1-5 | 2-7 | 1-6 | 1 |
Solo il primo e l'ultimo settore hanno un numero fisso di cifre (rispettivamente 3 e 1), mentre per gli altri 3 settori centrali il numero di cifre varia in modo complementare fra loro. I 3 settori centrali, nel loro insieme, hanno dunque a disposizione le 9 cifre restanti; ciò significa che, meno cifre sono utilizzate dal gruppo linguistico e dall'editore, più cifre sono disponibili per la sua produzione editoriale (il settore titolo). In altre parole, le lingue e gli editori che hanno meno cifre nel codice ISBN dovrebbero essere anche quelli che pubblicano una maggior quantità di libri.
Esemplificando, se consideriamo il codice ISBN riportato nell'immagine all'inizio di questa voce, 978-3-16-148410-0, ed escludiamo il primo e l'ultimo settore (978 e 0), le nove cifre dei tre settori centrali sono 3-16-148410. Come si vede, il gruppo linguistico (3 = tedesco) e l'editore (16 = Mohr Siebeck) usano solo tre cifre, per cui rimangono 6 cifre per il settore titolo: in altri termini, l'editore tedesco Mohr Siebeck ha a propria disposizione un milione di codici titolo.
Se consideriamo invece il codice ISBN riportato nell'immagine qui sopra a destra, 978-81-7525-766-5, ed escludiamo il primo e l'ultimo settore (978 e 5), le nove cifre dei tre settori centrali sono 81-7525-766. In questo caso il gruppo linguistico (81 = indiano) e l'editore (7525) usano sei cifre, per cui ne rimangono solo tre per il settore titolo; il che significa che quell'editore indiano ha a propria disposizione solo mille codici titolo.[6]
Il primo settore del codice ISBN è costituito da tre cifre, per ora limitate a 978 o 979[7]. Esse indicano che il prodotto esaminato è un libro e dipendono dall'adattamento del sistema ISBN a quello EAN. Poiché l'EAN è un codice a barre utilizzato per l'identificazione univoca di prodotti destinati al consumatore finale, dal 1º gennaio 2007 la codifica ISBN a 10 cifre (ISBN-10) è stata modificata per presentarne 13 (ISBN-13) e coincidere così con il numero del codice a barre EAN-13, sfruttandone tutti i vantaggi nelle diverse fasi della produzione, distribuzione e commercio dei libri.
Tuttavia, nel codice EAN per gli altri prodotti non librari, le prime tre cifre identificavano il paese di provenienza del prodotto, elemento invece già presente nell'ISBN-10. Per non stravolgere la precedente codifica ISBN e poterla comunque convertire facilmente in quella EAN, per tutti i libri, di qualsiasi paese, lingua o area geografica, si è deciso di creare uno Stato fittizio, il cosiddetto Bookland (il "Paese del libro", già in uso presso alcuni editori fin dagli anni ottanta), a cui è stato assegnato il prefisso 978. In tal modo i codici ISBN a 10 cifre già esistenti sono rimasti immutati (esclusa l'ultima cifra, il carattere di controllo) ed è stato loro semplicemente anteposto il prefisso 978.
Analogamente sono stati individuati i prefissi EAN 977 per la conversione a 13 cifre dei codici ISSN (periodici) e 979 per quella dei codici ISMN (spartiti musicali). Una parte del prefisso 979 è anche utilizzata per aumentare la disponibilità di codici per i prodotti librari.[7][8]
Il secondo settore del codice ISBN identifica il gruppo nazionale, linguistico o geografico da cui proviene il libro e può utilizzare da 1 a 5 cifre.[9] Nel seguito sono elencati i codici dei gruppi linguistici e geografici con prefisso 978 e 979.[7]
Il terzo settore del codice ISBN identifica, all'interno del rispettivo gruppo linguistico, la casa editrice (o il marchio editoriale) che ha pubblicato il libro. Può utilizzare da 2 a 7 cifre. Come detto, agli editori con una produzione editoriale ampia generalmente viene assegnato un codice editore di poche cifre in modo da averne a disposizione di più per il settore del titolo. In ogni caso, l'editore che abbia esaurito tutte le possibilità di titoli, connesse con un determinato codice editore, può sempre richiederne un secondo, un terzo, ecc.
Oltre agli editori veri e propri, rientrano in questo settore anche tutti quegli enti, fondazioni e istituti, sia pubblici sia privati, che hanno una qualche forma di produzione editoriale. Dal 2015 è possibile ottenere uno specifico codice ISBN anche per l'autore che non desideri avvalersi di un editore e che intenda pubblicare in proprio[10].
Il quarto settore del codice ISBN è quello che identifica il titolo o, meglio, una specifica edizione (o coedizione) di un certo titolo, diversa dalle precedenti per il formato, il numero di pagine, la presenza o meno di illustrazioni e naturalmente il contenuto, come un ampliamento del testo o una nuova traduzione. Può utilizzare da 1 fino a 6 cifre.
Oltre ai tradizionali libri cartacei, il codice titolo identifica anche i libri stampati su pergamena, tessuto, materie plastiche e altri materiali, in Braille, le carte geografiche, i libri-gioco e i libri game, i video didattici, gli audiolibri su musicassetta, i CD, i DVD, i software educativi e didattici, le pubblicazioni elettroniche o multimediali.
L'ultimo settore del codice ISBN è costituito da una sola cifra, chiamata appunto cifra o carattere di controllo, perché verifica che non vi siano errori nel codice che la precede.
La cifra di controllo nell'ISBN-10 si calcola dalle altre nove cifre con il seguente algoritmo numerico:
Se il resto è 0:
Altrimenti:
Esempio: dato un codice 88-515-2159-
La cifra di controllo è X.
Per verificare la correttezza di un codice ISBN-10:
Esempio: dato un codice 88-515-2159-X
Il codice è valido.
Verifichiamo quanto è affidabile la cifra di controllo. Supponiamo di avere il codice ai = a1, a2, ... ,a9. Siano pi i pesi associati. Se si verifica uno scambio, ossia vengono invertiti due numeri, diciamo il j-esimo e il k-esimo, la somma differirà. Per dar luogo alla stessa cifra di controllo, la differenza tra le somme dovrebbe essere un multiplo di 11. Ossia, ceteris paribus,
cioè
Ora, visto che né l'uno né l'altro termine della moltiplicazione possono essere divisibili per undici, visto che i pi vanno da 2 a 10, e gli ai da 0 a 9, uno scambio singolo non può mai dare la stessa somma, a meno che il secondo termine non sia nullo, ossia i due numeri scambiati siano uguali. Ma questo non è uno scambio, a tutti gli effetti pratici.
Se invece abbiamo un errore, ossia si legge un numero al posto di un altro, fatto possibile con i lettori ottici, avremo che un ai sarà invece letto come b ≠ ai. La stessa considerazione fatta sopra ci dà
Poiché pi non è mai multiplo di 11, e b - ai può andare al massimo da -9 a +9, l'unico multiplo di 11 è 0, ossia i due numeri sono uguali, cioè nessun errore. È possibile che ci sia un doppio errore, o anche di più, nel qual caso potrebbe verificarsi che due codici diversi abbiano la stessa cifra di controllo. Tuttavia la probabilità che ci siano due errori è molto inferiore a quella di un singolo errore, e la probabilità che il doppio errore causi proprio una differenza multipla di 11 o nulla è di circa il 9% (accade infatti mediamente una volta su 11). Perciò oltre a identificare tutti gli scambi e gli errori singoli, è anche molto efficace nell'individuare gli errori multipli: inserendo due numeri a caso, questi daranno la stessa cifra di controllo una volta su 11, in media.[11]
La cifra di controllo nell'ISBN-13 si calcola in modo differente. Il relativo algoritmo numerico è il seguente:
Esempio: dato un codice 978-88-430-2534-
La cifra di controllo è 3.
La prova della correttezza di un codice ISBN-13 si ottiene rieseguendo il calcolo iniziale, stavolta con tutte e 13 le cifre. Il risultato dell'addizione dovrà essere divisibile per 10.
Esempio: dato un codice 978-88-430-2534-3
Il codice è valido.
L'ISBN A (ISBN Azionabile) è un ulteriore strumento relativo al codice ISBN, il cui utilizzo è prettamente riservato alle applicazioni Internet. Restituisce infatti all'utente le informazioni e i servizi che l'editore ha associato al libro. Non è quindi un nuovo codice, ma un servizio aggiuntivo dell'ISBN. Si distingue formalmente soltanto per l'ulteriore prefisso 10, e per la lieve modifica di formato[12]. Esempio:
ISBN 978-88-89637-41-8
ISBN A 10.978.8889637/418
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