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Leonardo D'Addabbo

bibliotecario italiano (1893-1959) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Leonardo D'Addabbo
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Leonardo D'Addabbo (Sammichele di Bari, 12 marzo 1893Bari, 1959) è stato un bibliotecario e politico italiano.

Fatti in breve Deputato del Regno d'Italia, Legislatura ...
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Biografia

Riepilogo
Prospettiva

«Fascista di purissima fede e onesto»[2], fu interventista e combatté nella prima guerra mondiale come tenente poi promosso a capitano di fanteria e poi degli arditi, riportando gravi ferite che gli valsero tre medaglie d'argento al valor militare. Ne guadagnò poi anche una di bronzo nel corso della seconda guerra mondiale, cui partecipò col grado di maggiore[3].

Laureato in filosofia all'Università di Napoli nel 1921 e insegnante, entrò nel novembre 1922 nel Partito fascista raggiungendo cariche di un certo rilievo: segretario federale di Bari dal 1924 al 1929, commissario delle federazioni di Catania (1927) e Catanzaro (1929-1930) e reggente di quella di Messina (1930), membro del Direttorio nazionale (1930-1931). Nel 1929 fu eletto alla Camera dei deputati. Dal 1925 diresse la Biblioteca consorziale Sagarriga Visconti Volpi di Bari (l'attuale Biblioteca nazionale); la lasciò nella primavera 1943 per la nomina a podestà.

Dopo la caduta del fascismo fu denunciato e ricercato come gerarca, si nascose per qualche tempo e venne infine assolto nel 1946. Successivamente tornò a dirigere la Biblioteca nazionale di Bari, dall'inizio del 1951 e fino al collocamento a riposo (1º giugno 1958). Nel 1957 ricevette la medaglia d'oro del Ministero della pubblica istruzione[4].

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Medaglie, onorificenze e decorazioni

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di una compagnia, durante varie operazioni la condusse con perizia e mirabile ardimento alla conquista di forti trinceramenti nemici. Costante esempio ai suoi dipendenti per calma ed ardimento, nonostante le perdite ed il violento bombardamento avversario, manteneva saldamente la posizione conquistata
 Carso, 23-27 maggio 1917
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Guidò con intelligente iniziativa la propria compagnia a protezione di un fianco del battaglione che era stato improvvisamente preso sotto il fuoco delle mitragliatrici nemiche. Avendo osservato che alcune pattuglie venivano circondate dall'avversario, accorse arditamente con pochi uomini per proteggerle, rimanendo ferito
 Comarie, 19-24 agosto 1917
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«In piedi sulla trincea, mentre il nemico avanzava all'attacco, incitava con la parola e con l'esempio i suoi soldati alla più estrema resistenza. Ferito gravemente, non si allontanava dal combattimento se non dopo che l'attacco era respinto e, prima di recarsi al posto di medicazione, si recava al Comando di reggimento, per dare preziose notizie sulla situazione
 Candelù, 18 giugno 1918
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di battaglione, attaccato da soverchianti forze avversarie, dando per primo l'esempio, si lanciava al contrattacco, alla testa dei suoi reparti, con bombe a mano, riuscendo a respingere l'avversario. Ferito, rimaneva al suo posto e per altre due volte respingeva il nemico che aveva rinnovato il tentativo di occupare la posizione
 Quota 628 nord-est di Ponte Perati (fronte greco), 18 novembre 1940
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Note

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