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Prospettiva
Leonureae
tribù di piante Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Leonureae Dumort., 1827 è una tribù di piante angiosperme dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Lamiacee (sottofamiglia Lamioideae).[1][2]
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Etimologia
Il nome della tribù deriva dal suo genere tipo Leonurus, la cui etimologia deriva da due parole greche: "leon" (= leone) e "oura" (= coda) che insieme significano "simile alla coda di un leone" (in riferimento alla pubescenza di alcune specie di questo genere).[3][4] Il nome scientifico della tribù è stato definito dal botanico, naturalista e politico belga Barthélemy Charles Joseph Dumortier (1797 – 1878) nella pubblicazione "Florula belgica, opera majoris prodromus - 46." del 1827.[5][6]
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Descrizione
Riepilogo
Prospettiva
Portamento
Il portamento delle specie di questa tribù è erbaceo annuale o perenne con radici legnose o snelli rizomi, ma anche subarbustivo o arbustivo. L'indumento è formato da peli semplici anche lanosi. Il fusto ha una sezione quadrangolare a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici, mentre le quattro facce sono concave. In queste piante sono inoltre presenti ghiandole contenenti oli eterei che emanano caratteristici aromi[7][8][9][10][11][12]
Foglie
Le foglie sono intere profondamente seghettate o del tipo lobato-palmate con 3 - 7 lobi (o anche pennatopartite) con lamine a forma da lanceolato-stretta a orbicolare o cordata. I lobi sono arrotondati o spinosi (mucronati). Lungo il caule le foglie sono disposte in modo opposto e possono essere lungamente picciolate (Loxocalyx). All'ascelle delle foglie possono essere presenti delle spine.
Infiorescenze
Leonurus cardiaca
Le infiorescenze sono terminali cimose (anche racemose come in Loxocalyx) di tipo tirsoide. Inoltre sono formate da verticilli ascellari sovrapposti. Ogni verticillo è composto da 3 o più fiori (una decina o più) disposti circolarmente poggianti su due grandi brattee fogliose (o semplicemente delle foglie) lievemente staccate dall'infiorescenza vera e propria ma comunque sub-sessili. Le brattee del verticillo seguente sono disposte in modo alternato. I fiori sono sessili oppure pedicellati. Nell'infiorescenza sono anche presenti sia brattee che bratteole spinescenti.
Fiori

Leonurus japonicus
I fiori sono ermafroditi, zigomorfi, tetrameri (4-ciclici), ossia con quattro verticilli (calice – corolla - androceo – gineceo) e pentameri (5-meri: la corolla e il calice sono a 5 parti). Sono inoltre omogami (autofecondanti).
- Il calice, gamosepalo, è normalmente zigomorfo. I lobi sono 5 (raramente 4) di solito subuguali e raggruppati con struttura 3/2 con il lobo posteriore più lungo. La parte terminale dei lobi può essere spinosa, mentre la forma dei lobi è da oblunga a ampiamente ovata. La forma del calice è più o meno campanulata. La superficie del calice è percorsa da alcune (5) venature.
- La corolla, gamopetala e zigomorfa, alla base ha la forma di un tubo e termina con due evidenti labbra con 4 lobi (in genere tre riuniti e uno isolato) oppure 5 lobi (struttura: 2/3). Il labbro posteriore (in realtà quello superiore) è lungo e ha la forma di un cappuccio; quello inferiore è proiettato in avanti (raramente verso l'alto) ed termina con uno o più lobi con quello centrale generalmente più grande di quelli laterali. La corolla spesso si presenta barbata o densamente pubescente. In alcune specie le fauci internamente sono circondate da un anello di peli obliqui per impedire l'accesso ad insetti più piccoli e non adatti all'impollinazione.[13] I colori della corolla sono rosa, bianco o giallo.
- L'androceo possiede quattro stami didinami generalmente corti (quelli anteriori sono più lunghi) tutti fertili e inclusi nella corolla e posizionati sotto il labbro superiore. I filamenti sono adnati alla corolla e sono complanari. Le antere sono ravvicinate a coppie e sono biloculari, glabre o pelose. Le teche sono distinte, parallele o divaricate; la deiscenza è logitudinale. I granuli pollinici sono del tipo tricolpato o esacolpato. Il nettario a forma di disco è ricco di sostanze zuccherine.
- Gineceo: l'ovario è supero formato da due carpelli saldati (ovario bicarpellare) ed è 4-loculare per la presenza di falsi setti. La placentazione è assile. Gli ovuli sono 4 (uno per ogni presunto loculo), hanno un tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[14] Lo stilo inserito alla base dell'ovario (stilo ginobasico) è del tipo filiforme. Lo stigma è bifido con lobi subuguali.
Frutti
Il frutto è uno schizocarpo composto da 1 - 4 nucule con forme trigone obovoidi, troncate all'apice; la superficie può essere glabra o ricoperta da peli ghiandolosi oppure con ghiandole sessili posizionate all'apice. I frutti spesso rilasciano i semi con facilità (sono fragili).
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Biologia
Riproduzione
Questa specie si riproduce per impollinazione tramite insetti tipo ditteri e imenotteri (impollinazione entomogama).[10]
La dispersione dei semi avviene inizialmente a causa del vento (dispersione anemocora); una volta caduti a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (mirmecoria).[15] I semi hanno una appendice oleosa ricca di grassi, proteine e zuccheri (elaiosoma) che attrae le formiche durante i loro spostamenti alla ricerca di cibo.[16]
Distribuzione e habitat
La tribù ha una distribuzione eurasiatica.[2]
Le specie di questa tribù vivono in luoghi sassosi, nelle foreste (o ai lati di queste) o terreni disturbati dei climi temperati; ma anche sui pendii secchi (anche ghiaiosi) dei deserti e aree semidesertiche o rocciose.[9]
Tassonomia
Riepilogo
Prospettiva
La famiglia delle Lamiacee comprende circa 220 generi e quasi 7000 specie[7][17].
La famiglia è suddivisa in 12 sottofamiglie; la tribù Leonureae appartiene alla sottofamiglia Lamioideae.[2]
Generi
La tribù è formata da 6 generi e circa 80 specie:[2][9][17]
- Chaiturus Ehrh. ex Willd., 1787 (1 sp.) - Distribuzione: dall'Europa centrale alla Siberia sud-occidentale e alla Cina occidentale.
- Lagochilus Bunge ex. Benth., 1834 (45 spp.) - Distribuzione: Iran, Cina, Pakistan e Mongolia.
- Lagopsis Bunge, 1835 (5 spp.) - Distribuzione: Siberia, Kazakistan, Mongolia, Cina (nord-occidentale), Kashmir e Giappone
- Leonurus L., 1753 (24 spp.) - Distribuzione: Eurasia (temperata).
- Loxocalyx Hemsl., 1890 (3 spp.) - Distribuzione: Cina e Giappone
- Panzerina Sojak, 1982 (2 spp.) - Distribuzione: Siberia e Mongolia
Specie in Europa e Italia
In Europa (e nell'areale del Mediterraneo) è presente il genere Chaiturus con una specie (Chaiturus marrubiastrum (L.) Ehrh. ex Rchb.)[18] presente anche sul territorio spontaneo italiano con il sinonimo di Leonurus marrubiastrum.[19] e il genere Leonurus con 4 specie[20], una delle quali (Leonurus cardiaca L.) è presente spontaneamente anche sul territorio italiano.[19]
Filogenesi
La tribù Leonureae è monofiletica e all'interno della sottofamiglia Lamioideae è "gruppo fratello" del "core" della stessa formato dalle tribù Marrubieae, Lamieae e Leucadeae.

All'interno della tribù il genere Lagochilus è "gruppo fratello" del resto del gruppo. In posizione intermedia, da un punto di vista filogenetico, si trovano i generi Chaiturus e Loxocalyx. Gli altri tre generi formano il clade più interno della tribù. Alcuni caratteri morfologici sono comuni ai cinque generi più interni come la brevità delle bratteole, l'assenza delle spine all'ascella delle foglie e il breve labbro posteriore della corolla. Viceversa le differenze tra questi generi sono varie. Il genere Chaiturus differisce dal genere Leonurus per la forma delle foglie e del calice, la disposizione degli stami e anche per il numero dei cromosomi. Il genere Panzerina differisce dal genere Leonurus per la dimensione, il colore e la forma della corolla, ma anche per la diversa morfologia delle nucule. Inoltre Panzerina e Chaiturus differiscono da Leonurus sia ecologicamente che biogrograficamente: Chaiturus marrubiastrum è una specie ruderale dell'areale Euro-mediterraneo, le specie del genere Panzerina sono distribuite nelle regioni semi-desertiche dell'Asia centrale; "Lagopsis" ha invece un'ampia distribuzione nell'Asia temperata.[21][22]
Il cladogramma a lato, tratto dallo studio citato[21] e semplificato, dimostra la struttura interna della tribù.
Le possibili sinapomorfie per la tribù sono: gli stami brevi inclusi nel tubo della corolla e le foglie lobate in modo palmato come pure le venature palmate delle foglie.[22]
Alcune specie
- Lagochilus platyacanthus
- Leonurus quinquelobatus
- Loxocalyx ambiguus
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Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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