Timeline
Chat
Prospettiva
Martin Rees
astronomo e cosmologo inglese (1942-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Remove ads
Martin John Rees, barone Rees di Ludlow (York, 23 giugno 1942), è un astronomo e cosmologo inglese.
Lui è stato il 15° Astronomo reale dal 1995 al 2025[1][2][3] e master del Trinity College dell'Università di Cambridge dal 2004 al 2012 e dal 1º dicembre 2005 al 2010 è stato presidente della Royal Society.[4][5]
Remove ads
Biografia
Rees ha studiato presso la Shrewsbury School e il Trinity College. In seguito ha studiato negli Stati Uniti prima di diventare professore all'Università del Sussex. Tornato all'Università di Cambridge, prese il posto di Plumian Professor di astronomia fino al 1991 e di direttore dell'istituto di astronomia dell'Università. Dal 1992 al 2003 è stato professore di ricerca della Royal Society e dal 2003, professore di cosmologia e di astrofisica. È stato professore di astronomia al Gresham College di Londra nel 1975 e dal 1979 è membro della Royal Society. Inoltre è professore esterno all'Imperial College di Londra e all'Università di Leicester.
Remove ads
Ricerca
Nella sua carriera ha prodotto più di 500 pubblicazioni e ha dato importanti contributi alla teoria dell'origine della radiazione cosmica di fondo, oltre che allo studio della formazione delle galassie. I suoi studi sulla distribuzione dei quasar diedero una forte argomentazione contro la teoria dello stato stazionario. Fu inoltre uno dei primi a proporre che l'energia dei quasar sia prodotta da enormi buchi neri. È inoltre un noto divulgatore scientifico di astronomia e di scienze in generale.
Dal 22 luglio 2005 è titolare di seggio a vita alla Camera dei Lord e dal 6 settembre dello stesso anno è stato nominato Barone Rees di Ludlow, una città nella contea di Shropshire.
Nel 2010 ha tenuto l'annuale serie delle prestigiose Reith Lectures per la BBC.[6]
Remove ads
Impegno pubblico
Riepilogo
Prospettiva
Oltre ad ampliare i suoi interessi scientifici, Rees ha scritto e parlato ampiamente dei problemi e delle sfide del XXI secolo e delle interfacce tra scienza, etica e politica.[7][8][9]
Nei suoi libri Our Final Hour e On the Future, Rees avverte che l'umanità si trova ad affrontare significativi rischi esistenziali nel XXI secolo a causa dei progressi tecnologici, in particolare nella bioingegneria e nell'intelligenza artificiale. Ha stimato una probabilità del 50% di estinzione umana durante il XXI secolo, ma rimane ottimista sul fatto che, se i rischi saranno gestiti con successo, la tecnologia potrebbe migliorare drasticamente gli standard di vita.[10]
Nel 2007, ha tenuto le Gifford Lectures on 21st Century Science: Cosmic Perspective and Terrestrial Challenges presso l'Università di St Andrews.[11] Ha tenuto due TED talk sui rischi esistenziali.[12]
Rees ritiene che la ricerca di intelligenza extraterrestre sia utile e ha presieduto il comitato consultivo del progetto "Breakthrough Listen", un programma di indagini SETI finanziato dall'investitore russo-statunitense Yuri Milner.[13]
Nell'agosto 2014, Rees è stato uno dei 200 personaggi pubblici firmatari di una lettera al Guardian in cui esprimevano la speranza che la Scozia votasse per rimanere parte del Regno Unito nel referendum di settembre su tale questione.[14]
Opere
- Martin Rees, L'attrazione fatale della gravità: i buchi neri dell'universo, Bologna, Zanichelli, 1997, ISBN 88-08-15634-6.
- Martin Rees, Prima dell'inizio: il nostro universo e gli altri, Milano, Raffaello Cortina, 1998, ISBN 88-7078-508-4.
- Martin Rees, I sei numeri dell'universo: le forze profonde che spiegano il cosmo, Milano, Rizzoli, 2002, ISBN 88-17-86756-X.
- Martin Rees, Il nostro ambiente cosmico, Milano, Adelphi, 2004, ISBN 88-459-1858-0.
- Martin Rees, La lucciola e il riflettore: alla scoperta del mondo intorno a noi, Roma, Di Renzo, 2004, ISBN 88-8323-080-9.
- Martin Rees, Il secolo finale: Perché l'umanità rischia di autodistruggersi nei prossimi cento anni, Milano, Mondadori, 2004, ISBN 88-04-52678-5.
- Martin Rees (a cura di), Universo, Milano, Mondadori, 2006, ISBN 88-370-4377-5.
- Martin Rees, Da qui all’infinito: una riflessione sul futuro della scienza, Torino, Codice, 2012, ISBN 978-88-7578-317-4.
- Martin Rees, Il nostro futuro. Scenari per l’umanità, Treccani, 2019, ISBN 978-88-1200-733-2.
Remove ads
Riconoscimenti
- Premio Heineman per l'astrofisica (1984)
- Medaglia d'oro della Royal Astronomical Society (1987)
- Premio Balzan per l'astrofisica delle alte energie (1989)
- Medaglia Karl Schwarzschild (1989)
- Bruce Medal (1993)
- Premio Bruno Rossi (2000)
- Henry Norris Russell Lectureship della American Astronomical Society (2004)
- Premio Michael Faraday della Royal Society per la divulgazione scientifica (2004)
- Premio Crafoord, con James Edward Gunn e James Peebles (2005)
- Medaglia Caird (2007)
- Premio Templeton (2011)
- Medaglia Isaac Newton per la fisica (2012)
- Medaglia Dirac dell'ICTP (2013)
- Medaglia Copley (2023)[15]
Remove ads
Onorificenze
— 13 giugno 2007
Note
Altri progetti
Collegamenti esterni
Wikiwand - on
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Remove ads

