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Vallone di Saint-Marcel

valle alpina laterale della Valle d'Aosta Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Vallone di Saint-Marcelmap
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Il Vallone di Saint-Marcel (pron. fr. AFI: [sɛ̃ maʁsɛl] - in francese, vallon de Saint-Marcel) è una valle alpina laterale della Valle d'Aosta, tra la Val Clavalité ed il Vallone delle Laures, che prende il nome da Saint-Marcel, comune valdostano all'altezza del quale si apre sulla destra orografica della Dora Baltea.

Fatti in breve Vallone di Saint-Marcel Vallon de Saint-Marcel, Stati ...
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Caratteristiche

Il vallone è del tutto compreso nel comune di Saint-Marcel. Per accedere al vallone, una volta arrivati a Saint-Marcel si raggiunge la località Les Druges. L'accesso al vallone si effettua a piedi. Nella parte alta del vallone insiste la riserva privata di caccia e pesca Grand Avert, in cui si incontrano 600 camosci e 60 stambecchi.[1] Il Vallone, ricco di varietà floristiche, ospita tra le specie rare Linnaea borealis e Clematis alpina.[1]

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Miniere di Saint-Marcel

Riepilogo
Prospettiva

Le miniere di rame e manganese di Saint-Marcel vennero sfruttate fin dall'epoca romana e probabilmente anche prima, in epoca salassa.[2]

Numerose sono le tracce delle attività estrattive industriali nella parte alta del vallone: le miniere di Saint-Marcel, oggi non più attive, furono nei secoli scorsi un polo industriale di rilievo, al pari dei complessi minerari di Cogne e La Thuile.[2] Degli insediamenti restano le tracce lungo i sentieri, oggi archeologia industriale meta di turisti "slow": nei boschi si celano forni e depositi di scorie, teleferiche in rovina, le baracche dei minatori e le antiche gallerie parzialmente crollate e coperte di vegetazione.

I siti del complesso minerario di Saint-Marcel tuttora visibili sono quelli di Praborna, Servette e Chuc. Insieme ad altri minerali di manganese si estraevano la rodonite, la braunite e il violano[3][4][5] a Praborna. A Servette e Chuc si trovavano i giacimenti ferrosi e cupriferi: in particolare, nel sito di Chuc si estraeva la pirite, mentre a Servette si ricavava la calcopirite.[2]

A marzo 2013 è stato approvato dalla Giunta regionale un progetto di recupero delle miniere di Saint-Marcel che metterà in sicurezza i siti in vista della loro valorizzazione turistica.[6]

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Éve verta

Salendo lungo il vallone, in località Laveyc o Éve-verta (in patois valdostano "Acqua verde"), a circa 1290 m s.l.m. si incontra una sorgente di acque turchesi, la cui colorazione dà il nome al luogo: la particolarità dell'Éve-verta, ricca di sali di rame, è proprio di colorare pietre, terra e muschi su cui scorre depositandovi una patina di woodwardite e altri minerali.[1]

Galleria d'immagini

Monti

Le principali montagne che contornano il vallone sono:

  • Grande Roise - 3.357 m - sullo spartiacque con il Vallone delle Laures
  • Punta di Leppe - 3.306 m - sullo spartiacque con il Vallone di Grauson e con il Vallone delle Laures
  • Punte Gianni Junod - 3.300 m - sullo spartiacque con il Vallone delle Laures
  • Punta Ilario Antonio Garzotto - 3.274 m - sullo spartiacque con il Vallone delle Laures
  • Pointe Jean Vert - 3.148 m - sullo spartiacque con il Vallone di Grauson
  • Becca di Salé - 3.137 m - sullo spartiacque con il Vallone delle Laures
  • Punta Laval - 3.102 m - sullo spartiacque con il Vallone di Grauson
  • Grand Avert - 2.991 - sullo spartiacque con la Val Clavalité
  • Pointe de Plan-Rué - 2.881 m - sullo spartiacque con la Val Clavalité
  • Mont Corquet - 2.530 m - sullo spartiacque con la Val Clavalité
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Luoghi di interesse

Note

Altri progetti

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