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Mogol

autore italiano (1936-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Mogol
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Mogol, pseudonimo di Giulio Rapetti Mogol (Milano, 17 agosto 1936), è un paroliere e produttore discografico italiano.

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Mogol nel 1968.

Tra i più rappresentativi autori italiani di testi musicali,[1][2] Mogol è conosciuto e ricordato soprattutto per il lungo e fortunato sodalizio artistico con Lucio Battisti, sebbene il suo contributo alla musica leggera italiana sia di respiro molto più ampio e sia iniziato nei primi anni sessanta. Ha scritto, infatti, i testi di molti successi della musica italiana: hanno inciso canzoni da lui scritte o tradotte, fra gli altri, Renato Zero (Un uomo da bruciare), Caterina Caselli (Perdono, Cento giorni, Sono bugiarda, Il volto della vita), Adriano Celentano (Stai lontana da me, L'emozione non ha voce), i Dik Dik (Sognando la California, Senza luce, Il primo giorno di primavera), l'Equipe 84 (Io ho in mente te, Nel ristorante di Alice, Un angelo blu), Fausto Leali (A chi), The Rokes (Che colpa abbiamo noi, È la pioggia che va), Bobby Solo (Se piangi, se ridi, Una lacrima sul viso), Little Tony (La spada nel cuore, Riderà), Rino Gaetano (Resta vile maschio, dove vai?), Mango (Oro, Come Monna Lisa, Mediterraneo), Riccardo Cocciante (Celeste nostalgia, Un nuovo amico, Se stiamo insieme), PFM (Impressioni di settembre) e i New Trolls (America O.K.).

Nato come Giulio Rapetti, il 30 novembre 2006 è stato autorizzato con decreto del Ministro dell'Interno ad aggiungere al proprio cognome il suo celebre pseudonimo.[3] Come ribadito nella sua autobiografia,[4] non ama essere definito paroliere, bensì preferisce definirsi autore.

Dal 24 febbraio 2023 è consulente per la cultura popolare presso il Ministero della Cultura.[5][6]

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Biografia

Riepilogo
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Gli inizi e il nome d'arte

Giulio Rapetti è nato nel 1936 a Milano ed è figlio di Mariano Rapetti, un importante dirigente della casa editrice musicale Ricordi, poi nominato direttore della Ricordi Radio Record o RRR, cioè il ramo delle edizioni musicali di musica leggera, da cui nacque nel 1958 la Dischi Ricordi; Mariano, con lo pseudonimo di Calibi, fu a sua volta un paroliere di successo negli anni cinquanta.

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Mogol (a sinistra) e Carlo Donida, nel 1960

Durante la seconda guerra mondiale la famiglia, insieme al piccolo Giulio, si rifugiò nel comune di Carugo, in provincia di Como (di cui Mogol è cittadino onorario dal 2016[7]). Tornati a Milano nel 1945, il giovane Giulio terminò gli studi ed entrò nella Ricordi Radio Record come addetto alla pubblicizzazione delle edizioni.

Nel 1955, seguendo le orme del padre, cominciò l'attività di paroliere.[8] Nel 1959 la SIAE gli attribuì lo pseudonimo artistico di Mogol, scelto dalla rosa di centoventi nomi da lui inventati a caso e proposti alla Società. Precedentemente aveva inviato una lista di trenta pseudonimi, ma nessuno di questi venne accettato.[9] Il paroliere ricorda al Corriere della Sera: "Quando la SIAE ha accettato lo pseudonimo mi è venuto un colpo perché era il nome del generale delle giovani marmotte di Qui, Quo, Qua. Ho pensato vabbè, chissenefrega, tanto nessuno conoscerà Mogol. Mi sono sbagliato."[10]

Nel 1960 ebbe un'affermazione nazionale al Festival Adriatico della Canzone di Ancona, come autore del testo Non dire I cry, interpretato da Tony Renis[11].

Il suo primo testo ufficiale, scritto insieme a Carlo Donida, fu la canzone Briciole di baci (1960), interpretata da Mina, ma il successo venne nel 1961, quando vinse il Festival di Sanremo con Al di là, scritta sempre insieme con Carlo Donida e interpretata da Luciano Tajoli e Betty Curtis.[12]

Come paroliere, Mogol vincerà per altre due volte il Festival: nel 1965 con Se piangi, se ridi di Bobby Solo e nel 1991 con Se stiamo insieme di Riccardo Cocciante.

Gli anni sessanta e l'incontro con Lucio Battisti

Nel 1960, Mogol firmò a suo nome, per la SIAE, le prime edizioni del brano Il cielo in una stanza, scritto interamente da Gino Paoli, all'epoca non ancora iscritto alla SIAE, e inizialmente interpretato solo da Mina.

Nel 1961 Mogol partecipò al testo della canzone Piccolo indiano, con musica di Tony Renis, e proposta per lo Zecchino d'Oro; nello stesso anno, il 21 gennaio, sposò Serenella, una disegnatrice di moda (a cui dedicherà la canzone 29 settembre, giorno del suo compleanno[13]).

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Mogol con la prima moglie Serenella nel 1961

Ritornò al Festival di Sanremo nel 1964, con Una lacrima sul viso, con la quale il cantante Bobby Solo ottenne un grande successo. Per Bobby Solo scrive anche Se piangi se ridi, che vince la kermesse l’anno successivo. Oltre a scrivere ex novo testi in italiano per moltissimi cantanti, Mogol fu impegnato nella traduzione dall'originale di parecchi successi inglesi e americani, tra i quali soprattutto colonne sonore di film, ma anche brani di Bob Dylan e David Bowie.

Nel 1965 vi fu il primo incontro con un allora poco conosciuto Lucio Battisti, chitarrista de I Campioni. Mogol contribuì ai suoi primi testi come, ad esempio, Dolce di giorno, Luisa Rossi e Balla Linda, nello stesso periodo cui affidò il testo di 29 settembre all'Equipe 84, che nell'LP Stereoequipe presentava anche Nel cuore, nell'anima, sempre di Mogol e Battisti, e Un Angelo Blu, che Mogol tradusse da I Can't Let Maggie Go di Pete Dello. (Battisti reinterpretò 29 settembre due anni dopo). La moda di tradurre le canzoni anglo-americane in italiano lo portò a impegnarsi anche come traduttore: ad esempio, per il brano Sognando la California, versione italiana di California Dreamin' degli americani The Mamas & the Papas, e con Senza luce, versione italiana di A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum, il cui testo in italiano è stato scritto da Mogol e che sono state portate dai Dik Dik a un enorme successo di vendite.

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Battisti e Mogol negli anni settanta

Gli anni settanta

Il sodalizio Mogol-Battisti si consolidò sul finire degli anni sessanta. Già nel 1966 Mogol convinse Battisti a cantare da sé le sue canzoni: l'intuizione di Mogol, che dovette superare resistenze della Ricordi, si rivelò felice, poiché Battisti, dopo inizi incerti, esordì al grande pubblico al Festival di Sanremo 1969 con la canzone Un'avventura, cui seguì l'album Lucio Battisti. Nello stesso anno, Mogol lasciò l'etichetta discografica per entrare nella neonata Numero Uno per le cui edizioni musicali "Acqua azzurra" Mogol e Battisti acquisirono delle quote. La Numero Uno raccolse sotto la sua egida celebri cantautori italiani, compresa la stessa band musicale di Battisti, i Formula 3 (scioltisi nel 1974 e poi ritornati nel 1990). La svolta storica della coppia si ebbe nel giugno 1970, quando intrapresero un viaggio a cavallo nella natura del paesaggio italiano, partendo da Milano, passando per Sarzana e La Spezia e finendo a Roma[14]. L'ottobre dello stesso anno uscì la canzone Emozioni, seguita, nel corso degli anni settanta, da autentici capolavori quali Il mio canto libero, Una donna per amico, Ancora tu, Sì, viaggiare, Con il nastro rosa e molti altri, diventati i più conosciuti tra i brani interpretati da Battisti e considerati pietre miliari della musica leggera italiana.

Lo stesso argomento in dettaglio: Lucio Battisti e Discografia di Lucio Battisti.

Gli anni ottanta e novanta

A causa di mancati accordi sui proventi dei loro successi, l'unione artistica tra Battisti e Mogol terminò nel 1980,[15] dopo circa quindici anni; da allora Battisti affidò i propri testi a Pasquale Panella, dopo una breve parentesi con Velezia, nome d'arte di sua moglie Grazia Letizia Veronese. Nel 1980 Mogol inizia una collaborazione con Riccardo Cocciante, per il quale scrisse, tra gli altri, i testi di Cervo a primavera, Celeste nostalgia, e di Se stiamo insieme, canzone vincitrice del Festival di Sanremo 1991.

Nel 1985 collaborò con l'emergente Zucchero Fornaciari, diventato poi uno dei principali esponenti del blues in Italia, per il quale scrisse i testi di diversi brani contenuti in Zucchero & The Randy Jackson Band.

Sempre negli anni ottanta Mogol intraprese una prolifica collaborazione con Mango, con il quale compose canzoni di successo come Oro, Nella mia città, Mediterraneo e Come Monna Lisa. Dopo un esordio poco fortunato, Mango era in procinto di abbandonare il mondo della musica e Mogol s'interessò a un suo provino, ignorato dai discografici, che fu determinante per rilanciare la sua carriera.[16]

Mogol ebbe anche un sodalizio artistico con Gianni Bella, con il quale ha scritto, tra le altre, Nell'aria, Il patto, L'ultima poesia e Senza un briciolo di testa (terza a Sanremo 1986), interpretate da Marcella Bella. Sul finire degli anni novanta, Mogol diventa, a partire da Io non so parlar d'amore (1999), l'autore di molti dei testi delle canzoni di Adriano Celentano, molte delle cui musiche sono dello stesso Gianni Bella. Tra le canzoni incluse nell'album Io non so parlar d'amore c'è anche L'arcobaleno, canzone dedicata a Battisti, scomparso improvvisamente l'anno precedente.

Da segnalare anche la sua collaborazione con Umberto Tozzi per l'album Aria & cielo del 1997. Nel luglio 1998 ha ricevuto ad Aulla, da Fernanda Pivano, il Premio Lunezia alla carriera.

Mogol fu uno dei pochi partecipanti alle esequie, tenutesi in forma privata, di Battisti, nel settembre 1998, a Molteno (provincia di Lecco).

L'attività di solidarietà

Mogol è anche noto per aver dato vita alla Nazionale italiana cantanti, che disputa incontri a scopo benefico in tutta Italia, e con la quale ha disputato 279 partite e segnato 33 gol (dato aggiornato alla Partita del cuore del 12 maggio 2008 disputatasi allo Stadio Olimpico di Roma).

Nel 1992 Mogol ha fondato, a Toscolano, nel comune di Avigliano Umbro (Terni) (dove vive dal 1990 e di cui è stato nominato anche cittadino onorario nel 2018), il Centro Europeo di Toscolano (CET),[17] un'associazione non-profit che funge da scuola per autori, musicisti e cantanti. I giovani cantanti ammessi al Festival di Sanremo usano far precedere l'esibizione sul palco del Teatro Ariston da una sorta di "ritiro" di natura artistica presso la struttura di Mogol. Dal 2007, il CET ospita anche dei corsi estivi, della durata di tre giorni, per gli artisti che passano le prime selezioni del Tour Music Fest, un concorso canoro nazionale, che si rivolge prevalentemente ai cantanti. Durante il corso si alternano lezioni di tecnica vocale, interpretazione e presenza scenica, al fine di migliorare l'esibizione che permetterà l'accesso alla fase successiva del contest.

Gli anni 2000

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Mogol nel 2007

Nel 2005, Mogol cominciò a scrivere un brano intitolato Musica e speranza con Gigi D'Alessio per la partecipazione al Festival di Sanremo di Gigi Finizio. Successivamente, sempre con D'Alessio, firmò Essere una donna, canzone presentata a Sanremo da Anna Tatangelo. Nel 2006 partecipò all'album di D'Alessio, nel quale è autore dei testi di 4 brani (Un cuore malato, Apri le braccia, Una volta nella vita, Nome cognome indirizzo e cellulare). Nel 2007 Mogol e D'Alessio continuarono la collaborazione scrivendo la canzone Bambina. Nel 2009 uscì MogolAudio2, un album contenente dieci canzoni con testi scritti da Mogol e musiche e arrangiamenti del gruppo musicale Audio2, il cui cantante Giovanni Donzelli ha una voce molto simile a quella di Lucio Battisti, e il cui album ottenne il disco d'oro. Nel 2011 Mogol fu tra le presenze fisse in giuria del talent show di Canale 5 Io canto. Lo stesso anno decise di collaborare con i BTwins, scrivendo Brilli, una ballata melodica contenuta all'interno del loro primo album, musicata da Luca Sala e arrangiata da Francesco Musacco. Fu poi seguita da Rio, colonna sonora del film omonimo distribuito in Italia dalla 20th Century Fox. Nel 2012 scrisse l'inno ufficiale della Lega Pro La nostra canzone, musicata da Oscar Prudente e cantata anche questa dai BTwins.

Il 5 luglio 2013 l'Università degli Studi di Palermo gli conferisce una laurea magistrale Honoris causa in Teorie della comunicazione.

Il 5 luglio 2014 gli è stato conferito il Grand Prix Corallo Città di Alghero per la musica.

Mogol, insieme con Gioni Barbera e Massimo Satta, cura la produzione artistica del CD Le canzoni di Mogol Battisti in versione rock New Era (uscito il 18 novembre 2014) che rivisita in chiave rock i maggiori successi nati dal sodalizio artistico con Battisti.[18]

Nel 2015 ha scritto per Eros Ramazzotti la canzone Sbandando, contenuta nell'album Perfetto.

Il 13 marzo 2016 l'autore è stato omaggiato con la trasmissione-concerto Una serata bella per te, Mogol!, in onda in prima serata su Rete 4, durante la quale i suoi brani più noti sono stati reinterpretati da alcuni dei più popolari cantanti italiani.[19]

Il 24 settembre e il 1º ottobre dello stesso anno viene celebrato con due serate-evento dal titolo Viva Mogol!, trasmesse su Rai 1.

Nel 2018 è insignito dell'Ordine della Minerva presso l'Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio". Nel settembre dello stesso anno viene eletto all'unanimità Presidente della SIAE.[20] Rimane in carica fino alla scadenza del mandato, nel 2022[21].

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Premio Mogol

Nel 2008 la regione Valle d'Aosta ha istituito un premio intitolato a Mogol per l'autore del miglior testo musicale in lingua italiana dell'anno[22]. La Giuria è presieduta da Mogol stesso.

Vita privata

Mogol è sposato con Daniela Gimmelli[23] e ha quattro figli: tre avuti dalla prima moglie, Serena De Pedrini. Il quarto da una relazione con un'altra donna, Gabriella Marazzi.[24]

Il secondogenito Alfredo Rapetti, conosciuto artisticamente come Cheope, è anch'egli paroliere ed ha scritto testi, tra gli altri, per Laura Pausini, per Raf e per l'inno della Ternana.[25]

In ambito sportivo ha talvolta espresso le proprie simpatie per la Lazio.[26][27]

Onorificenze

Premi e riconoscimenti

  • 1998 Premio Lunezia alla Carriera conferito da Fernanda Pivano
  • 2013 Grand Prix Corallo Alghero alla carriera
  • 2024 (Roma, 5 giugno) - Nominato socio benemerito ANC (Associazione Nazionale Carabinieri) ricevendo la Tessera ANC di Carabiniere ad Honorem e l’Attestato di Socio Benemerito “per la sua vicinanza sempre dimostrata verso l’Arma e l’ANC.[29]

Premio alla Carriera Luigi Albertelli Tortona, 16 giugno 2022. Di iniziativa del Sindaco di Tortona Federico Chiodi, Il Tenore Emanuele Semino ed il Direttore d’Orchestra Enzo Consogno [30]

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Brani scritti da Mogol

Ulteriori informazioni Titolo, Data di pubblicazione ...
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Pubblicazioni

  • con Daniele Ionio Prevignano, Io, la canzone, Milano, Ricordi, 1962.
  • Immensamente piccolo, Milano, Sperling & Kupfer, 1990, ISBN 88-200-1098-4.

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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