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Musei nazionali italiani

tipologia di musei in Italia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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I musei nazionali italiani, chiamati anche istituti museali statali o musei statali, sono enti pubblici istituiti con apposita Legge dello Stato approvata dal Parlamento italiano e gestiti dal Ministero della cultura (MiC), attraverso la Direzione generale Musei e le Direzioni regionali Musei operanti sul territorio. I musei, gallerie ed aree archeologiche nelle tre regioni a statuto speciale di Sicilia, Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta sono invece gestiti autonomamente.

Nell'articolo 101 Codice dei beni culturali e del paesaggio i musei sono descritti fra i luoghi della cultura, come «struttura permanente che acquisisce, cataloga, conserva, ordina ed espone beni culturali per finalità di educazione e di studio». È da notare che, nello stesso articolo 101 del Codice, sono annoverati fra i luoghi della cultura anche le aree e i parchi archeologici e i complessi monumentali, istituti che pure possono avere valenza museale e che, nel caso degli istituti statali, sono destinati alla pubblica fruizione ed espletano un servizio pubblico, secondo le modalità stabilite dall’art. 102 del Codice.[1]

Nell'art. 43 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 dicembre 2019, n. 169 «I musei, i parchi archeologici, le aree archeologiche e gli altri luoghi della cultura di appartenenza statale sono istituzioni permanenti, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. Sono aperti al pubblico e compiono ricerche che riguardano le testimonianze materiali e immateriali dell'umanità e del suo ambiente; le acquisiscono, le conservano, le comunicano e le espongono a fini di studio, educazione e diletto, promuovendone la conoscenza presso il pubblico e la comunità scientifica».

Informazioni sui musei statali italiani, con i recapiti, gli orari di apertura e le modalità di accesso, sono disponibili tramite i motori di ricerca del Ministero e della Direzione generale Musei.

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Accesso ai musei statali

Riepilogo
Prospettiva

I musei statali sono generalmente aperti tutti i giorni dell'anno, esclusi (di solito) il 1º gennaio, il 25 dicembre ed altri giorni eventualmente stabiliti dal singolo istituto museale. I giorni e gli orari di apertura sono comunicati dai singoli musei attraverso i canali di informazione ufficiale.[2]

La visita ai luoghi della cultura statali può essere libera o a pagamento ed è regolata dal Decreto ministeriale 11 dicembre 1997, n. 507 e successive modifiche.[3]

Nel caso dell'ingresso a pagamento, alcune categorie di visitatori possono avere diritto a un biglietto gratuito o ridotto.[4]

Biglietto gratuito

Biglietto gratuito tramite esibizione di un documento

Hanno diritto al biglietto gratuito direttamente presso le biglietterie delle sedi espositive, tramite esibizione di un documento attestante una delle seguenti condizioni:[4]

  • visitatori minori di 18 anni, inclusi quelli privi di cittadinanza europea;[5]
  • cittadini europei disabili e loro familiare o ad altro accompagnatore che dimostri la propria appartenenza a servizi di assistenza socio-sanitaria;
  • guide turistiche dell'Unione europea nell'esercizio della propria attività professionale, mediante esibizione di valida licenza rilasciata dalla competente autorità;
  • interpreti turistici dell'Unione europea quando occorra la loro opera a fianco della guida, mediante esibizione di valida licenza rilasciata dalla competente autorità;
  • personale dipendente del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo;
  • membri dell'International Council of Museums (ICOM);
  • gruppi o comitive di studenti delle scuole pubbliche e private dell'Unione europea, accompagnati dai loro insegnanti, previa prenotazione e nel contingente stabilito dal capo dell'istituto;
  • allievi dei corsi di alta formazione delle Scuole del Ministero (Istituto Centrale per il Restauro, Opificio delle Pietre Dure, Scuola per il Restauro del Mosaico);
  • docenti e studenti iscritti alle accademie di belle arti o a corrispondenti istituti dell'Unione europea, mediante esibizione del certificato di iscrizione per l'anno accademico in corso;
  • docenti e studenti dei corsi di laurea, laurea specialistica o perfezionamento post-universitario e dottorati di ricerca delle seguenti facoltà: architettura, conservazione dei beni culturali, scienze della formazione o lettere e filosofia con indirizzo archeologico o storico-artistico. Le medesime agevolazioni sono consentite a docenti e studenti di facoltà o corsi corrispondenti, istituiti negli Stati dell'Unione europea. L'ingresso gratuito è consentito agli studenti mediante esibizione del certificato di iscrizione per l'anno accademico in corso, ai docenti mediante esibizione di idoneo documento;
  • docenti di storia dell'arte di istituti liceali, mediante esibizione di idoneo documento;
  • giornalisti in regola con il pagamento delle quote associative, mediante esibizione di idoneo documento comprovante l'attività professionale svolta.
  • per motivi di studio o di ricerca, attestate da Istituzioni scolastiche o universitarie, da accademie, da istituti di ricerca e di cultura italiani o stranieri, nonché da organi del Ministero, ovvero per particolari e motivate esigenze, i capi degli Istituti possono consentire l'ingresso gratuito nelle sedi espositive di propria competenza e per periodi determinati a coloro che ne facciano richiesta;
  • personale docente di ruolo o con contratto a termine della scuola italiana. Il Ministero ha aderito all'iniziativa per quanto riguarda l'accesso agli spazi in cui sono allestite mostre o esposizioni temporanee con percorso espositivo separato dall'ordinario percorso di visita. Di conseguenza, gli aventi diritto potranno accedere a tali spazi a pagamento, usufruendo dei buoni di spesa, generabili tramite un'applicazione informatica (cartadeldocente.istruzione.it).

Ingresso gratuito mediante tessera individuale

Possono avere l'ingresso gratuito mediante rilascio di tessera individuale, di durata annuale con fotografia richiesta alla Direzione Generale Musei per ragioni di studio e di ricerca ovvero per particolari e motivate esigenze:

  • agli operatori delle associazioni di volontariato che operano mediante convenzioni presso le sedi periferiche del Ministero;
  • agli ispettori e Conservatori onorari del Ministero;
  • ai militari del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale;
  • ai membri dell'I.C.C.R.O.M.;
  • agli studiosi italiani e stranieri per motivi di studio o di ricerca attestate da Istituzioni scolastiche o universitarie, da accademie, da istituti di ricerca e di cultura italiani o stranieri, nonché da organi del Ministero, ovvero per particolari e motivate esigenze il direttore generale può rilasciare a singoli soggetti tessere annuali per l'ingresso gratuito (DM 239 /2006).

In merito alle categorie beneficiarie dell’ingresso gratuito e in relazione alla documentazione da esibire per usufruire delle agevolazioni previste dalla normativa, nel 2020 la Direzione generale Musei ha pubblicato alcune indicazioni sulle principali e più frequenti richieste di chiarimento sul “Libero ingresso e ingresso gratuito”.[6]

Ingresso gratuito a musei, aree e parchi archeologici gestiti dallo Stato per cittadini italiani residenti all'estero (AIRE) per gli anni 2021, 2022, 2023, dietro presentazione di un documento d'identità attestante la residenza all'estero

Ingresso gratuito in caso di iniziative culturali

L'ingresso è gratuito anche in occasione di manifestazioni ed iniziative culturali, come ad esempio la "Domenica al museo" (prima domenica di ogni mese) oppure può essere incentivato a condizioni particolarmente vantaggiose (1 euro) in occasioni particolari, come le aperture straordinarie serali delle Giornate Europee del Patrimonio Archiviato il 24 febbraio 2020 in Internet Archive..

Ingresso agevolato

In virtù del Decreto ministeriale 9 gennaio 2019, n. 13, i cittadini dell'Unione europea dai 18 ai 25 anni hanno diritto all'ingresso agevolato, con biglietto di ingresso al costo di 2,00 euro. Le medesime agevolazioni si applicano ai cittadini di Paesi non comunitari "a condizione di reciprocità".[7]

I musei statali situati nelle regioni a statuto speciale possono avere regole parzialmente differenti sul diritto all'accesso gratuito o ridotto.

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Organizzazione

Riepilogo
Prospettiva

Nel 2014, il regolamento del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo definito con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 agosto 2014, n. 171 ha avviato una riforma nell’organizzazione e nell’amministrazione dei musei statali che oggi, attraverso successive modifiche fino al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 dicembre 2019, n. 169 e del Decreto ministeriale 28 gennaio 2020, n. 22, individua un sistema coordinato dalla Direzione generale Musei Archiviato il 10 novembre 2022 in Internet Archive. e composto da 40 istituti museali dotati di autonomia speciale, e da 18 Direzioni regionali Musei operanti sul territorio, cui fanno rifierimento tutti gli altri musei.

La normativa di riferimento

Organizzazione e funzionamento dei musei

L’11 dicembre 2014 entra in vigore il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 agosto 2014, n. 171 Nuovo regolamento di organizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, degli uffici della diretta collaborazione del Ministro e dell'Organismo indipendente di valutazione della performance, a norma dell'articolo 16, comma 4, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89.[8]

Il 10 marzo 2015 viene pubblicato il Decreto ministeriale 23 dicembre 2014, Organizzazione e funzionamento dei musei statali.[9]

Il 19 dicembre 2015 viene pubblicato il Decreto Ministeriale 14 ottobre 2015, Modifiche al Decreto 23 dicembre 2014 “Organizzazione e funzionamento dei musei statali”.

L'11 marzo 2016 viene pubblicato il Decreto ministeriale 23 gennaio 2016, n. 43, Modifiche al decreto 23 dicembre 2014, recante Organizzazione e funzionamento dei musei statali".

Il 26 marzo 2016 entra in vigore il Decreto ministeriale 23 gennaio 2016, n. 44, Riorganizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ai sensi dell'articolo 1, comma 327, della legge 28 dicembre 2015, n. 208.

Il 9 aprile 2016 viene registrato il Decreto Ministeriale 9 aprile 2016 n. 198 Archiviato il 24 settembre 2020 in Internet Archive., Disposizioni in materia di aree e parchi archeologici e istituti e luoghi della cultura di rilevante interesse nazionale ai sensi dell’articolo 6 del Decreto ministeriale 23 gennaio 2016.

Il 10 marzo 2017 viene pubblicato il Decreto Ministeriale 12 gennaio 2017, Adeguamento delle soprintendenze speciali agli standard internazionali in materia di musei e luoghi della cultura.[10]

Il 22 marzo 2018 entra in vigore il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 dicembre 2017, n. 238, Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 agosto 2014, n. 171, concernente il regolamento di organizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, degli uffici della diretta collaborazione del Ministro e dell'Organismo indipendente di valutazione della performance, in attuazione dell'articolo 22, comma 7-quinquies, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96.[11]

Il 26 marzo 2018 viene pubblicato il Decreto ministeriale 7 febbraio 2018, n. 88, Modifiche al decreto 23 dicembre 2014, recante «Organizzazione e funzionamento dei musei statali».[12]

Il 22 agosto 2019 entra in vigore il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19 giugno 2019, n. 76, Regolamento di organizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali, degli uffici di diretta collaborazione del Ministro e dell'Organismo indipendente di valutazione della performance.[13]

Il 5 febbraio 2020 entra in vigore il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 dicembre 2019, n. 169, Regolamento di organizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, degli uffici di diretta collaborazione del Ministro e dell'Organismo indipendente di valutazione della performance.[14]

Il 28 gennaio 2020 viene registrato il Decreto ministeriale 28 gennaio 2020, n. 22, Modifiche al decreto ministeriale 23 dicembre 2014, recante «Organizzazione e funzionamento dei musei statali e altre disposizioni in materia di istituti dotati di autonomia speciale.

Altra normativa di riferimento

Il 21 settembre 2015 entra in vigore il Decreto Legge 20 settembre 2015, n. 146, Misure urgenti per la fruizione del patrimonio storico e artistico della Nazione.[15]

Il 21 ottobre 2016 viene pubblicato il Decreto Ministeriale 30 giugno 2016, n. 330, Criteri per l’apertura al pubblico, la vigilanza e la sicurezza dei musei e dei luoghi della cultura statali.[16]

Il 4 aprile 2018 viene pubblicato il Decreto ministeriale 21 febbraio 2018, n. 113, Adozione dei livelli minimi uniformi di qualità per i musei e i luoghi della cultura di appartenenza pubblica e attivazione del Sistema museale nazionale.[17]

Il 28 febbraio 2019 entra in vigore il Decreto ministeriale 9 gennaio 2019, n. 13, Regolamento di modifica al decreto 11 dicembre 1997, n. 507, recante norme per l'istituzione del biglietto di ingresso ai monumenti, musei, gallerie, scavi di antichità, parchi e giardini monumentali.[3]

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Musei statali dotati di autonomia speciale

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I primi 20 istituti dotati di autonomia speciale si individuano nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 agosto 2014, n. 171, in vigore dall'11 dicembre 2014. A questi, se ne aggiungono ulteriori 10 con il Decreto ministeriale 23 gennaio 2016, n. 43 Seguono quindi altri accorpamenti e modifiche determinati dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19 giugno 2019, n. 76, in vigore dal 22 agosto 2019. Nell'articolo 33 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 dicembre 2019, n. 169, gli istituti museali dotati di autonomia speciale sono 40, fra “musei, parchi archeologici e altri luoghi della cultura di rilevante interesse nazionale". Con il Decreto ministeriale 23 novembre 2021, n. 471 sono divenuti 44. Di questi, 11 sono uffici di livello dirigenziale generale e 33 sono uffici di livello dirigenziale non generale.

I musei con autonomia speciale sono dotati di autonomia scientifica, finanziaria, contabile ed organizzativa e sono costituiti dai seguenti organi: il Direttore, il Consiglio di amministrazione, il Comitato scientifico e il Collegio dei revisori dei conti. Gli organi apicali garantiscono lo svolgimento della missione del museo, verificano l’economicità, l’efficienza e l’efficacia delle attività e controllano la qualità scientifica dell’offerta culturale e delle pratiche di conservazione, fruizione e valorizzazione dei beni in consegna al museo. La composizione degli organi collegiali è determinata nel rispetto dell’equilibrio tra i generi.

In questo quadro, è stato notato che particolare evidenza, negli anni recenti, ha avuto il tema della leadership, basata sulla figura del Direttore del museo, "fino al punto che, in Italia, un’ampia parte della popolazione e un numero sorprendentemente ampio di operatori del sistema della comunicazione ne conoscono i nomi, circostanza unica in Europa e, se si esclude forse la Russia, nel mondo”.[18]

Gli istituti dotati di autonomia speciale dipendono funzionalmente dalla Direzione generale Musei Archiviato il 10 novembre 2022 in Internet Archive.. L'elenco dei musei, parchi archeologici e altri istituti dotati di autonomia speciale e degli istituti museali ad essi afferenti è pubblicato nel Decreto ministeriale 23 novembre 2021, n. 471.

Elenco degli istituti dotati di autonomia speciale

Ulteriori informazioni Istituto autonomo, Siti assegnati ...
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Musei fondazione

Sono seguenti le fondazioni museali alle quali si applicano normative analoghe a quelle dei musei statali dotati di autonomia speciale:

Direzioni regionali Musei

Riepilogo
Prospettiva

Le Direzioni regionali Musei traggono origine dai Poli museali regionali, istituiti in base al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 agosto 2014, n. 171, in vigore dall'11 dicembre 2014, per la gestione di musei, istituti e aree archeologiche che in precedenza erano competenza di altri uffici. I Poli museali vengono sostituiti dalle Direzioni territoriali delle reti museali, istituite dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19 giugno 2019, n. 76, in vigore dal 22 agosto 2019, le quali a loro volta sono confluite nelle Direzioni regionali musei, istituite dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 dicembre 2019, n. 169, in vigore dal 5 febbraio 2020.

Le Direzioni regionali Musei sono un'articolazione periferica della Direzione generale musei, con il compito di assicurare sul territorio di competenza "l’espletamento del servizio pubblico di fruizione e di valorizzazione degli Istituti e dei luoghi della cultura in consegna allo Stato o allo Stato comunque affidati in gestione"[25]. Nell'espletare tali funzioni la Direzione definisce le strategie e gli obiettivi comuni di valorizzazione, promuove l'integrazione dei percorsi culturali di fruizione e, in raccordo con il Segretario regionale, dei conseguenti itinerari turistico-culturali. Nel 2016 tale modello è stato recepito anche dalla Regione Siciliana.

Rientra ed è parte importante del suo mandato anche la promozione del cosiddetto art bonus, ovvero un modello di defiscalizzazione in favore delle opere d'arte introdotto dalla riforma Franceschini del 2014[26].

Le Direzioni regionali Musei sono 17, una per regione (eccetto le regioni a statuto speciale Sicilia, Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige), cui si aggiunge la Direzione Musei statali della città di Roma, istituita dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 dicembre 2019, n. 169

Direzione regionale Musei Abruzzo

Ha il compito di gestire direttamente i seguenti istituti a carattere museale:[27]

Direzione regionale Musei Basilicata

Ha il compito di gestire direttamente i seguenti istituti a carattere museale:[28]

Direzione regionale Musei Calabria

Ha il compito di gestire direttamente i seguenti istituti a carattere museale:[29]

Ulteriori informazioni Sito, Comune ...

Direzione regionale Musei Campania

Ha il compito di gestire direttamente i seguenti istituti a carattere museale:[30]

Ulteriori informazioni Sito, Comune ...

Direzione regionale Musei Emilia-Romagna

Ha il compito di gestire direttamente i seguenti istituti a carattere museale:[31]

Direzione regionale Musei Friuli-Venezia Giulia

Ha il compito di gestire direttamente i seguenti istituti a carattere museale:[32]

Direzione regionale Musei Lazio

Ha il compito di gestire direttamente i seguenti istituti a carattere museale:[33]

Direzione Musei statali della città di Roma

Nel territorio del comune di Roma le funzioni della Direzione regionale Musei sono svolte dalla Direzione Musei statali della città di Roma, cui sono affidati i seguenti siti:[34]

Direzione regionale Musei Liguria

Ha il compito di gestire direttamente i seguenti istituti a carattere museale:[35]

Ulteriori informazioni Sito, Comune ...

Direzione regionale Musei Lombardia

Ha il compito di gestire direttamente i seguenti istituti a carattere museale:[36]

Direzione regionale Musei Marche

Ha il compito di gestire direttamente i seguenti istituti a carattere museale:[37]

Direzione regionale Musei Molise

Ha il compito di gestire direttamente i seguenti istituti a carattere museale:[38]

Direzione regionale Musei Piemonte

Ha il compito di gestire direttamente i seguenti istituti a carattere museale:[39]

Direzione regionale Musei Puglia

Ha il compito di gestire direttamente i seguenti istituti a carattere museale:[40]

Direzione regionale Musei Sardegna

Ha il compito di gestire direttamente i seguenti istituti a carattere museale:[41]

Ulteriori informazioni Sito, Comune ...

Direzione regionale Musei Toscana

Ha il compito di gestire direttamente i seguenti istituti a carattere museale:[42]

Ulteriori informazioni Sito, Comune ...

Direzione regionale Musei Umbria

Ha il compito di gestire direttamente i seguenti istituti a carattere museale:[43]

Direzione regionale Musei Veneto

Ha il compito di gestire direttamente i seguenti istituti a carattere museale,[44] oltre al mausoleo di Cesare Battisti a Trento in Trentino e al monumento alla Vittoria a Bolzano in Alto Adige:

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Musei delle regioni a statuto speciale

Riepilogo
Prospettiva

Nelle tre regioni a statuto speciale Sicilia, Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige, il sistema museale non dipende dal Ministero per i beni e le attività culturali, ma è ad autonomia speciale.

Sicilia

Nel 1977 le competenze dei beni culturali statali furono trasferite dallo Stato alla Regione Siciliana. Contestualmente il Museo archeologico nazionale di Palermo, il Museo archeologico nazionale di Siracusa e il Museo nazionale di Trapani divennero musei regionali.

La regione gestisce i propri beni culturali attraverso il Dipartimento dei beni culturali e dell'identità siciliana.[45] Nel 2016 la Sicilia ha recepito con legge regionale il modello dei poli museali regionali previsto dal DPCM 29 agosto 2014, n. 171. L'organizzazione è stata riformata con D.P.R.S. 27 giugno 2019, n. 12, con 14 parchi archeologici, dotati di autonomia.[46]

Parchi archeologici

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Acropoli di Selinunte: ruderi dei Templi O e A in primo piano e sullo sfondo fila di colonne del Tempio C

Musei regionali

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Agorà del museo "Salinas" di Palermo

Valle d'Aosta

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Il forte di Bard in Valle d'Aosta.

In Valle d'Aosta sono gestiti dal Dipartimento soprintendenza per i beni e le attività culturali della Regione[48].

Trentino-Alto Adige

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Museum Ladin

In Trentino-Alto Adige dipendono direttamente dalle due province autonome.

Provincia autonoma di Bolzano

Nella Provincia autonoma di Bolzano sono gestiti attraverso l'Azienda musei provinciali[49].

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Museo del Castello Buonconsiglio a Trento

Provincia autonoma di Trento

Nella Provincia autonoma di Trento sono gestiti attraverso la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia[50].

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Storia dei musei archeologici nazionali in Italia

Riepilogo
Prospettiva

Una prima tipologia di musei nazionali italiani è rappresentata dalle collezioni archeologiche, gestite dalla Direzione generale per le antichità del Ministero per i beni e le attività culturali. Nel 1861, all'indomani dell'Unità d'Italia i musei archeologici nazionali italiani erano solo otto: i tre di Roma (Museo nazionale romano, Museo nazionale preistorico, Museo nazionale etrusco) e quelli di Napoli, Firenze, Cagliari, Taranto e Parma.

Nel 1866 fu istituito il Museo archeologico nazionale di Palermo[51] e nel 1878 vi fu la nascita del Museo archeologico nazionale di Siracusa.[52] Il XIX secolo si concluse quindi con l'esistenza di dieci musei archeologici nazionali in Italia.

Nel 1908 il museo archeologico di Ancona divenne Museo archeologico nazionale delle Marche e nel 1911 fu inaugurato il Museo archeologico nazionale di Matera. Il numero dei musei archeologici nazionali arrivò così a dodici e tale situazione rimase invariata sino al secondo dopoguerra.

Dal secondo dopoguerra ci furono diverse nuove aperture fino ad arrivare alla situazione attuale, in cui i musei nazionali archeologici sono diffusi in tutte le regioni italiane, escluse tre regioni a statuto speciale.[53]

Nel 2014 sono stati istituiti i "poli museali regionali". Con la riorganizzazione del ministero del dicembre 2019 altri sette musei sono diventati autonomi, mentre i poli museali sono stati trasformati in Direzioni regionali Musei.[54]

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Note

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Bibliografia

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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