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Occupy Movement

movimento di protesta internazionale contro disuguaglianze economiche e sociali Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Occupy Movement
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L'Occupy Movement (in italiano: Movimento di occupazione) è un movimento di protesta internazionale che si rivolge soprattutto contro la disuguaglianza economica e sociale.[1][2]

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Occupy Movement, 15 ottobre 2011

La prima occupazione di protesta a ricevere un'ampia copertura mediatica fu l'Occupy Wall Street nello Zuccotti Park di New York, che ha avuto inizio il 17 settembre 2011. Dal 9 ottobre le occupazioni di protesta hanno avuto luogo o sono ancora in corso in oltre 95 città di 82 paesi in tutto, e di oltre 600 comunità negli Stati Uniti.[3][4][5][6][7]

Alla fine del 2011 la pagina Meetup "Occupiamo Insieme" ha elencato 2.760 comunità promotrici di Occupazioni in tutto il mondo.[8][9] Il movimento ha iniziato a dicembre 2011 ad utilizzare i QRpedia sui manifesti delle campagne di protesta.[10]

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Sfondo

Riepilogo
Prospettiva

Nel 2009 e nel 2010, gli studenti dell'Università della California occuparono gli edifici del campus per protestare contro i tagli al bilancio, gli aumenti delle tasse universitarie e i tagli al personale che erano derivati dalla Grande recessione del 2008. Secondo Dissent Magazine, "Fu nel contesto del movimento studentesco californiano che emerse per la prima volta lo slogan 'Occupy Everything, Demand Nothing'."[11] L'Huffington Post notò che, "Durante un incidente nel marzo del 2010, 150 manifestanti furono arrestati per aver tentato di occupare parte dell'Interstate 80 per protestare contro i tagli al bilancio e gli aumenti delle tasse universitarie, esponendo uno striscione con la scritta 'Occupy everything', mentre chiudevano la carreggiata per un'ora (...)."[12] Il direttore di Adbusters Micah White, che ha ideato il concetto originale di Occupy Wall Street, si è recato in California per le proteste e ha preso parte all'occupazione di Wheeler Hall. In un articolo per Adbusters, ha scritto con entusiasmo del "potenziale rivoluzionario della lotta [degli studenti]".[13]

Il movimento degli Indignados spagnoli è iniziato a metà maggio 2011, con accampamenti a Madrid e altrove. Secondo il sociologo Manuel Castells, entro la fine del mese c'erano già centinaia di accampamenti in tutta la Spagna e in tutto il mondo[14]. Per alcuni giornalisti e commentatori l'accampamento in Spagna ha segnato l'inizio del movimento globale Occupy, anche se è molto più comunemente detto che sia iniziato a New York a settembre[15][16]. Il 30 maggio 2011, un leader degli Indignados, ispirato dalla primavera araba, dal Movimento 5.18 del 1980 e dal June Democracy Movement del 1987[17][18] ha indetto una protesta mondiale per il 15 ottobre[19]. A metà del 2011, il gruppo canadese Adbusters Media Foundation, meglio conosciuto per la sua rivista anticonsumista senza pubblicità Adbusters, ha proposto un'occupazione pacifica di Wall Street per protestare contro l'influenza delle aziende sulla democrazia, affrontare una crescente disparità di ricchezza e l'assenza di ripercussioni legali nella crisi finanziaria del 2008[20]. Il co-fondatore di Adbusters Kalle Lasn ha registrato l'indirizzo web OccupyWallStreet.org il 9 giugno[21]. Secondo Micah White, il caporedattore della rivista, "[noi] abbiamo fondamentalmente lanciato l'idea a metà luglio nella nostra [lista email] ed è stata spontaneamente accolta da tutte le persone del mondo, da lì è semplicemente cresciuta a dismisura.[20]"

Una delle fonti di ispirazione per il movimento è stato il Democracy Village, fondato nel 2010, fuori dal Parlamento britannico a Londra. La protesta ha ricevuto ulteriore attenzione quando il gruppo di hacker di Internet Anonymous ha incoraggiato i suoi seguaci a prendere parte alle proteste, invitando i manifestanti a "inondare la parte bassa di Manhattan, allestire tende, cucine, barricate pacifiche e Occupy Wall Street"[22][23][24]. Hanno promosso la protesta con un poster raffigurante una ballerina in cima all'iconico Charging Bull di Wall Street[25][26]. La prima protesta si è tenuta allo Zuccotti Park di New York City il 17 settembre 2011, il decimo anniversario della riapertura delle contrattazioni di Wall Street dopo gli attentati dell'11 settembre 2001. Le proteste sono state precedute da un movimento simile Occupy Dataran a Kuala Lumpur a luglio, 7 settimane prima di Occupy Wall Street[27][28].

Slogan "Siamo il 99%" ("We are the 99%")

L'espressione "Il 99%" (The 99%) è uno slogan politico utilizzato dai partecipanti al movimento Occupy[29]. È stato originariamente lanciato come pagina di blog Tumblr alla fine di agosto 2011[30][31]. Si riferisce alla concentrazione della ricchezza tra l'1% dei percettori di reddito più ricchi rispetto all'altro 99%[32]; questo 1% ha quasi triplicato il proprio reddito al netto delle imposte dal 1980 al 2011, secondo un rapporto del Congressional Budget Office (CBO)[33].

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Obiettivi

Riepilogo
Prospettiva

Durante le prime settimane, il movimento è stato spesso criticato dai media per la mancanza di obiettivi chiaramente definiti. Intervenendo il 7 ottobre 2011, Kalle Lasn di Adbusters ha affermato che, nelle fasi iniziali, la mancanza di richieste era la "parte misteriosa" che ha permesso al movimento di crescere. Verso la fine di ottobre, Adbusters aveva cercato di "radunarlo attorno a un'unica, chiara richiesta" per una "tassa Robin Hood", con una marcia globale a sostegno di tale tassa prevista per il 29 ottobre[34]. Naomi Wolf ha sostenuto che l'impressione creata da gran parte dei media secondo cui i manifestanti non avevano richieste chiare era falsa e che anzi avevano il desiderio di porre fine a quello che consideravano l'effetto corruttivo del denaro sulla politica[35]. La rivista The New Yorker ha scritto che le affermazioni di Kalle Lasn e Micah M. White erano specifiche: inasprire le normative del settore bancario, vietare il trading ad alta frequenza, arrestare tutti i "frodatori finanziari" responsabili del crollo del 2008 e formare una commissione presidenziale per indagare e perseguire la corruzione in politica[21]. Secondo Bloomberg Businessweek, i manifestanti volevano più e migliori posti di lavoro, una distribuzione più equa del reddito, una riforma bancaria e una riduzione dell'influenza delle aziende sulla politica. Il movimento è stato anche descritto come ampiamente anticapitalista[36][37].

Alcuni commentatori come David Graeber e Judith Butler hanno criticato l'idea che il movimento debba avere richieste chiaramente definite; hanno sostenuto che formulare richieste è controproducente per il movimento Occupy, perché farlo legittimerebbe proprio le strutture di potere che il movimento cerca di sfidare[38][39]. Alla fine di novembre, il contingente londinese del movimento Occupy ha rilasciato la sua prima dichiarazione sulle aziende, in cui chiedeva misure per porre fine all'evasione fiscale da parte delle aziende ricche. La ragione del ritardo nell'articolare una richiesta chiara è stata addotta come il tempo necessario per raggiungere un consenso con i processi a volte lenti della democrazia partecipativa[40]. A novembre "Occupy London Stock Exchange", un reparto di Occupy London, ha affermato che stavano lavorando a una collaborazione globale di varie occupazioni che riflettesse le voci di diversi movimenti in tutto il mondo[41]. Il movimento globale è stato definito la reinvenzione della politica, della rivoluzione e dell'utopia nel ventunesimo secolo[42].

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Metodi

Gli attivisti hanno utilizzato tecnologie web e social media come IRC, Facebook, X e Meetup per coordinare gli eventi[43][44][45].

Il Community Environmental Legal Defense Fund ha pubblicato un modello di carta dei diritti della comunità, promuovendo leggi che privano le aziende dei loro diritti di personalità e innalzano i diritti dei cittadini, affinché gli organizzatori di Occupy Homes possano adottarlo a livello locale[46]. Nel dicembre 2011, Occupy Homes ha avviato un movimento per assistere i proprietari di case che avevano perso o stavano per perdere le loro case a causa di pignoramenti per quelle che hanno definito le pratiche illegali utilizzate dalle banche che si approfittavano dei consumatori. Il gruppo pianificava di occupare le case pignorate, interrompere le aste bancarie e bloccare gli sfratti[47].

Proteste

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Italia

Anche in Italia è stato organizzato un appuntamento in occasione della giornata mondiale di protesta Occupy the World[48]. Il 15 ottobre 2011, circa 200.000[49] persone si sono riunite a Roma per protestare contro la disuguaglianza economica e l'influenza della Commissione europea, la Banca centrale europea e il Fondo monetario internazionale sulle politiche economiche nazionali[50]. Lo stesso giorno della manifestazione di Roma alcune proteste si sono verificate anche in altre città italiane[51].

Durante il corteo a Roma si sono verificati violenti scontri tra forze dell'ordine e una parte dei manifestanti. In Piazza San Giovanni si è avuta una guerriglia urbana durata fino alle prime ore serali, con conseguenti ingenti danni sia alla piazza che alle vie laterali nelle vicinanze. Anche la Chiesa dei Santi Marcellino e Pietro al Laterano è stata danneggiata ed una statua rubata dal suo interno e distrutta in mezzo alla strada[52].

Il totale dei danni calcolati ammonta ad oltre un milione di euro.[52]. Il conto dei feriti negli scontri è di 135 persone, di cui 5 agenti di polizia (alcuni anche con feriti gravi)[53], e alcuni operatori televisivi.[52]. Venti persone sono state arrestate in relazione agli scontri.[52]

Alcuni manifestanti pacifici hanno occupato la Piazza di Santa Croce in Gerusalemme iniziando un sit-in chiamato Accampata Roma.

Sul modello dell'esperienza americana il 31 marzo 2012 viene organizzata un corteo nazionale denominato Occupyamo Piazza Affari terminato proprio davanti alla sede della Borsa[54].

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Cause legali

A seguito delle azioni della polizia e dei funzionari comunali volte a usare la forza per chiudere vari campi tendati di Occupy in spazi pubblici, sono state intentate cause legali, mentre altre sono in fase di pianificazione[55].

Critica

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Il movimento Occupy è stato oggetto di critiche. Una di queste riguarda il modo in cui il movimento Occupy ha incentrato le sue rivendicazioni su un'interpretazione ristretta e moderna della libertà, che si discosta poco dalle rivendicazioni del pluralismo liberale dominante[56].

Gli attivisti internazionali coinvolti nel movimento Occupy hanno assistito a una fase di stallo dovuta alla mancanza di sinergie con altri movimenti alternativi che chiedono un cambiamento. La critica più grande è che il movimento è privo di spessore e di una visione duratura di un futuro alternativo.

Nella sua critica al movimento Occupy, la filosofa politica americana Jodi Dean sostiene che l'attenzione rivolta all'autonomia, all'assenza di leadership e all'orizzontalismo ha aperto la strada a conflitti e disillusione all'interno del movimento[57].

Le osservazioni di Justine Tunney, partecipante di Occupy Wall Street, un ingegnere informatico di Google, che ha chiesto al presidente Obama di nominare Eric Schmidt "CEO of America", hanno suscitato critiche, anche da parte della stragrande maggioranza degli altri partecipanti di Occupy, molti dei quali hanno osservato che le sue politiche sono incoerenti con l'orizzontalismo[58][59][60].

Molte proteste di Occupy Wall Street hanno incluso slogan e cartelli antisemiti come "Gli ebrei controllano Wall Street" o "Ebrei sionisti che gestiscono le grandi banche e la Federal Reserve". Di conseguenza, il movimento Occupy Wall Street è stato costantemente confrontato con accuse di antisemitismo[61][62][63]. Tuttavia, Abraham Foxman, direttore nazionale dell'Anti-Defamation League ha affermato che "non sorprende che in un movimento che si occupa di questioni economiche si trovino bigotti che credono in questo stereotipo... [tuttavia,] non esprimono o rappresentano una visione più ampia.[62]"

Un libro del 2017 pubblicato da Richard V. Reeves, membro senior della Brookings Institution, intitolato Dream Hoarders: How the American Upper Middle Class Is Leaving Everyone Else in the Dust, Why That Is a Problem, and What to Do about It, presentava dati che dimostravano che[64]:

...più di un terzo dei dimostranti della marcia "Occupy" del Primo Maggio del 2011 avevano guadagni annuali superiori a 100.000 dollari.

Reeves commentò questo fatto dicendo: "...piuttosto che guardare con invidia e risentimento, la classe medio-alta farebbe bene a guardare alla propria posizione rispetto a coloro che cadono sempre più indietro.[64]"

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Note

Voci correlate

Altri progetti

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