Palermo
comune italiano, capoluogo dell'omonima città metropolitana e della regione autonoma Sicilia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Palermo (AFI: /paˈlɛrmo/[7] ; Palermu [paˈlɛɾmʊ] in siciliano; Paliemmu, Palermu[8] o Palìaimmu in dialetto palermitano[9]) è un comune italiano di 626 755 abitanti[2], quinto in Italia per popolazione, capoluogo della Regione Siciliana e dell'omonima città metropolitana.
Palermo comune | |
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Vista di Palermo da Monte Pellegrino | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Città metropolitana | Palermo |
Amministrazione | |
Sindaco | Roberto Lagalla (UdC) dal 20-6-2022[1] |
Territorio | |
Coordinate | 38°06′56.37″N 13°21′40.54″E |
Altitudine | 14 m s.l.m. |
Superficie | 160,59 km² |
Abitanti | 626 755[2] (30-6-2024) |
Densità | 3 902,83 ab./km² |
Frazioni | vedi elenco circoscrizioni |
Comuni confinanti | Altofonte, Belmonte Mezzagno, Ficarazzi, Isola delle Femmine, Misilmeri, Monreale, Torretta, Villabate |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 90121, 90122, 90123, 90124, 90125, 90126, 90127, 90128, 90129, 90131, 90133, 90134, 90135, 90136, 90138, 90139, 90141, 90142, 90143, 90144, 90145, 90146, 90147, 90148, 90149 e 90151 |
Prefisso | 091 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 082053 |
Cod. catastale | G273 |
Targa | PA |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Cl. climatica | zona B, 751 GG[4] |
Nome abitanti | palermitani o panormiti[5] |
Patrono | santa Rosalia e Maria Immacolata[6] |
Giorno festivo | 15 luglio, 4 settembre e 8 dicembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Palermo nell'omonima città metropolitana | |
Sito istituzionale | |
La città, che si estende sulla Conca d'oro ai piedi del Monte Pellegrino, è circondata da sud-est a nord-ovest dall'anfiteatro naturale dei monti di Palermo e si affaccia sul suo omonimo golfo nel Mar Tirreno.
Il sito è abitato sin dalla preistoria, ma la vera e propria fondazione della città è attribuita ai fenici tra il VII e il VI secolo a.C.. La sua storia e il succedersi di numerosi popoli e civiltà hanno conferito alla città un imponente patrimonio artistico ed architettonico[10][11]. Con Enrico VI e Federico II fu capitale del Sacro Romano Impero, che rappresentò uno dei periodi di massimo splendore per la città . Nel XII e XIII secolo la città fu il centro propulsore dell'arte e dell'architettura arabo-normanna, i cui principali monumenti fanno parte del sito seriale Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale, dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 2015[12]. Fu poi luogo di formazione del Rinascimento siciliano, del Barocco siciliano e una delle capitali dell'Art Nouveau in Italia e in Europa. Per le numerose testimonianze architettoniche liberty, la città fa parte dell'Itinerario culturale del Consiglio d'Europa Réseau Art Nouveau Network[13]. Diversi edifici, tra chiese e palazzi, sono riconosciuti monumenti nazionali. A Palermo, all'interno del Palazzo Reale, ha sede l'Assemblea regionale siciliana, la più antica assise parlamentare in attività al mondo[14]. Nello stesso palazzo, presso la Magna Curia dell'imperatore Federico II, nacque la scuola poetica siciliana, cui si deve la prima produzione lirica in un volgare italiano (l'aulico siciliano) e l'invenzione del sonetto.
Palermo fu prima capitale dell'Emirato di Sicilia, poi del neonato Regno di Sicilia, acquisendo così i titoli di Prima Sedes, Corona Regis et Regni Caput, che mantenne fino alla sua dissoluzione nel 1816. Dall'8 dicembre 1816, nelle prime fasi di vita del Regno delle Due Sicilie, Palermo fu capitale di questa nuova entità statale per circa un anno, prima che lo divenisse Napoli. La città mantenne comunque lo status di città capitale dell'isola siciliana[15]. Al centro di numerose rivolte popolari lungo i secoli, Palermo fu protagonista dello scoppio della celeberrima rivolta dei Vespri siciliani nel 1282 e della rivoluzione siciliana del 1848 che riportò la Sicilia nuovamente stato indipendente. Tra le più rinomate località europee durante la Belle Époque, a seguito della perdita della vita di circa tremila cittadini tra il centro e le campagne e della devastazione urbanistica subita dai bombardamenti statunitensi del 1943, la città è stata fregiata con la medaglia d'oro al valore militare. Nel secondo dopoguerra la città è stata fortemente segnata dall'acuirsi del fenomeno della mafia, il cui contrasto da parte dello Stato ha condotto al Maxiprocesso e alle stragi politico-mafiose del 1992.
Palermo riveste anche un forte peso nell'immaginario collettivo della Sicilia nel mondo: luogo d'origine della lingua e della letteratura siciliana, oltre che di una rinomata tradizione culinaria, la città è depositaria di alcune delle più importanti e famose tradizioni artistiche dell'isola, come l'Opera dei Pupi e il Carretto siciliano. Molto noti sono anche i mercati storici di Ballarò, Vucciria e Capo.
Dal 1050 all'Ottocento Palermo si è posizionata stabilmente tra le dodici città più popolose dell'Europa occidentale, risultando la più popolosa in assoluto nel corso del XIII secolo[16]. Oggi Palermo costituisce il centro di un'area metropolitana estesa da Partinico a Termini Imerese. Fa parte della rete Eurocities delle più grandi città europee.
Palermo sorge all'interno di una pianura di circa 100 km², la Conca d'Oro, stretta tra il golfo e i monti calcarei che prendono nome dalla città. Alcune conformazioni rocciose si spingono verso la costa, creando una vera spaccatura fisica tra diversi quartieri. La città ricade in zona sismica 2, ossia di sismicità moderata.[17]
L'idrografia della Conca d'Oro di Palermo è stata radicalmente modificata nel corso della storia. Il primo insediamento abitato venne costruito tra due fiumi, il Kemonia e il Papireto, non più visibili in superficie; sono evidenti le loro tracce nella toponomastica e nella conformazione delle vie. Il fiume Oreto, unico fiume a scorrere ancora nel XXI secolo tra le strade cittadine, si trovava ben oltre le mura cittadine.
Erano presenti anche molti torrenti stagionali, che contribuivano a creare zone paludose o comunque ricche di acqua come la zona di San Lorenzo e l'area di Mondello. Sono presenti alle pendici del Monte Grifone alcune gole, chiamate valloni, quali il vallone di Croceverde e quello di Belmonte Chiavelli, che in caso di maltempo incanalano le discese alluvionali.
Secondo la classificazione dei climi di Köppen, il clima di Palermo appartiene al gruppo denominato Csa: clima mediterraneo con la stagione estiva asciutta e calda e inverno tiepido e piovoso. Le stagioni intermedie hanno temperature molto gradevoli. L'estate è arida e calda, generalmente torrida, anche se frequentemente ventilata grazie alla presenza delle brezze marine[18].
Non di rado il vento africano scirocco fa impennare la temperatura (picco storico di 47,0 °C registrati all'Osservatorio astronomico di Palermo registrato nel 2023[19], con tassi di umidità che scendono anche sotto il 15%; in inverno possono registrarsi massime superiori ai 20 °C (spiccano i picchi termici del febbraio 2010 e del novembre 2014, dove si sfiorarono i 30 °C per più giorni).
PALERMO BOCCADIFALCO[18] | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 14,7 | 14,5 | 16,4 | 18,7 | 23,3 | 27,2 | 29,8 | 30,5 | 27,5 | 23,5 | 19,0 | 15,8 | 15,0 | 19,5 | 29,2 | 23,3 | 21,7 |
T. min. media (°C) | 8,9 | 8,5 | 9,6 | 11,4 | 15,3 | 19,2 | 21,7 | 22,7 | 20,1 | 16,7 | 12,9 | 10,2 | 9,2 | 12,1 | 21,2 | 16,6 | 14,8 |
Precipitazioni (mm) | 97,5 | 109,9 | 78,2 | 65,1 | 36,2 | 17,9 | 6,7 | 31,8 | 65,3 | 105,6 | 117,5 | 123,7 | 331,1 | 179,5 | 56,4 | 288,4 | 855,4 |
Giorni di pioggia | 9,0 | 9,6 | 8,7 | 8,6 | 4,1 | 1,9 | 1,2 | 2,4 | 5,4 | 8,2 | 10,4 | 12,0 | 30,6 | 21,4 | 5,5 | 24,0 | 81,5 |
Umidità relativa media (%) | 67 | 65 | 62,5 | 60,5 | 61,0 | 59,0 | 57,0 | 58,0 | 61,0 | 64,0 | 65,0 | 67,0 | 66,3 | 61,3 | 58,0 | 63,3 | 62,3 |
Vento (direzione-m/s) | S 6,2 | S 6,3 | S 5,9 | W 5,6 | NE 4,8 | NE 4,5 | NE 4,4 | NE 4,5 | NE 4,6 | S 5,0 | S 6,0 | S 6,4 | 6,3 | 5,4 | 4,5 | 5,2 | 5,4 |
Il periodo più piovoso per la città è compreso fra ottobre e marzo. L'acme pluviometrica si ebbe durante l'alluvione del febbraio 1931 e ammontò a circa 395 mm in 39 ore[20]. In periodo autunnale improvvisi nubifragi possono abbattersi sulla città con anche 130 mm di pioggia in poche ore, come accadde il 16 settembre 2009[21], in cui si ebbero alluvioni nelle frazioni di Belmonte Chiavelli e Croceverde-Giardina.
I centri meteo d'informazione nazionale utilizzano i dati dell'aeroporto di Punta Raisi, per indicare la situazione di Palermo; ma l'aeroporto (diviso dalla città da alcuni rilievi) si trova a circa 22 km e registra di norma in inverno minime più alte e in estate massime più contenute.
Temperature minime negative ogni tanto sono registrate nelle zone periferiche pedemontane. Sono, invece, un fenomeno quasi sconosciuto in pieno centro cittadino, la zona più calda della città[22], in cui solo la stazione meteo dell'Osservatorio astronomico (situata a 75 metri di altitudine) ha registrato minime negative durante le nevicate del febbraio 1895 (−1,9 °C), dell'8 gennaio 1981 (−0,5 °C), e quelle del 30-31 gennaio e 1º febbraio 1999 (fino a −0,2 °C)[23]. Le altre stazioni hanno sempre registrato minime positive.
Le precipitazioni nevose sono rare ed effimere, in genere circoscritte alle zone pedemontane. Il maggiore evento nevoso dal dopoguerra fu quello dell'8 gennaio 1981[24].
La città di Palermo veniva chiamata Zyz (pronuncia /ˈziːz/) dai fenici (significa il fiore)[26][27][28]. Il nome attuale deriva dal greco antico πᾶς?, pâs, "tutto" e ὅρμος, hórmos, "porto", «ampio porto»,[29] per la presenza dei due fiumi Kemonia e Papireto che creavano un enorme approdo naturale, e divenne Panormus con i Romani. Gli arabi pronunciavano il nome della città Balarm, dizione che venne parzialmente adottata nella forma ufficiale Balermus del periodo normanno. Palermo viene acquisito definitivamente in età moderna.
La zona conserva resti di presenza umana sin dal paleolitico. Nelle grotte dell'Addaura ci sono alcune cavità abitate, che presentano tra gli altri ritrovamenti, incisioni e disegni databili tra l'epigravettiano finale e il mesolitico, raffiguranti figure antropomorfe e zoomorfe graffite nella roccia.
La città venne fondata dai Fenici tra il VII e il VI secolo a.C., probabilmente[30] con il nome di Zyz. Precedentemente l'area era stata un centro commerciale e logistico per la Sicilia nord-occidentale.
I Greci, stanziati nella Sicilia orientale e solo in minima parte in quella occidentale, si avvicinarono raramente a Palermo: nel 409 a.C. il generale siracusano Ermocrate effettuò un'incursione durante la quale il territorio venne saccheggiato e 500 dei suoi abitanti vennero uccisi davanti alle mura, le quali, però, non vennero attaccate[31]. Nel 397 a.C. il tiranno di Siracusa Dionisio I, durante la guerra contro l'isola di Mozia colonia cartaginese, attaccò e saccheggiò Palermo, rimasta fedele a Cartagine[32]. Infine, secondo Polibio, Pirro, in guerra contro Cartagine, conquistò Palermo, principale roccaforte punica in Sicilia dopo la distruzione di Mozia[33].
Nel 254 a.C. la città venne conquistata dai Romani che riuscirono a sottrarla ai Cartaginesi di Amilcare Barca, costretti a rifugiarsi alle falde del monte Pellegrino durante la prima guerra punica, nella battaglia di Palermo. I tentativi di riconquista dei Cartaginesi risultarono vani e la città divenne una conquista romana col nome di Panormus. Sotto il governo di Roma Palermo continuò a ricoprire il ruolo di porto strategico nel Mediterraneo, vivendo un periodo di tranquillità e agiatezza, tanto che la città crebbe e si dotò di splendidi edifici per spettacoli noti da epigrafi e testi antichi e in parte ancora individuabili[34]. Palermo fu città romana fino a quando le invasioni barbariche causarono il saccheggio e la devastazione della città.
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, nel 535 la Sicilia fu in gran parte devastata con l'arrivo dei Vandali nell'occidente dell'isola. La ricostruzione di Palermo avvenne grazie ai Bizantini, che tennero Palermo per tre secoli.
Con la conquista della città, comandata da Belisario, la Sicilia divenne una provincia periferica dell'Impero d'Oriente.
Nel IX secolo i musulmani dal Nordafrica invasero la Sicilia: la conquista, fu iniziata nell'827 e Palermo fu presa nell'831. I governatori musulmani spostarono la capitale della Sicilia da Siracusa a Palermo e la città fu dotata di tutte le strutture burocratiche e dei servizi necessari a una capitale. Gli arabi introdussero i primi agrumeti, formando la Conca d'Oro e aprendo così una nuova possibilità di sviluppo economico. Nel 948 in città si registravano oltre duecentomila abitanti, figurando tra le città più popolose del mondo[35]. La città divenne la prospera capitale del nuovo emirato kalbita nel 948, ma l'autonomia incoraggiò le lotte dei cristiani per l'indipendenza, fino ad aprire la via alla conquista normanna. Nel 1071/1072, dopo quattro anni d'assedio, Ruggero I d'Altavilla, primo conte normanno, espugnò Palermo[36]. Nel 1098 i Normanni completarono la conquista del resto dell'isola: la capitale, prima della Gran Contea di Sicilia, poi del Regno di Sicilia, restò a Palermo, ma gli abitanti calarono drasticamente (60 000[37]), per scendere infine a 51 000 nel 1330[38]. L'arrivo dei Normanni a Palermo portò alla costruzione di un numero considerevole di edifici cristiani e la città raggiunse il massimo splendore sotto il governo di Ruggero II. Dopo il regno normanno in Sicilia salirono sul trono gli Hohenstaufen (dal 1194 al 1266), che fecero di Palermo un centro amministrativo imperiale. Alla morte di Federico II (1250), Palermo e la Sicilia persero importanza nel panorama politico: il potere si spostò a Napoli, con Carlo d'Angiò[39] e gli Angioini (dal 1266 al 1282). Proprio a Palermo nel 1282 ebbe inizio la guerra del Vespro contro i francesi. Al termine della guerra, la corona della Sicilia venne offerta al ramo cadetto degli aragonesi, e Palermo ne divenne la capitale.
La dominazione del Regno di Spagna, che pose a Palermo la sede del Viceré, ponendo un confine politico, culturale e religioso contro il mondo islamico, portò come conseguenza l'isolamento e l'impoverimento della Sicilia. L'agricoltura dell'isola fu spinta verso la coltivazione del grano duro, necessario alla flotta spagnola per il sostentamento degli equipaggi, e, quindi, oltre a produrre meno reddito, generava carestie da eccesso di esportazione. Scoppiarono molte rivolte, che, però, avevano più come bersaglio l'organismo, incaricato della ripartizione e raccolta di imposte e tasse e composto di nobili siciliani, che il re di Spagna. I due secoli di dominio spagnolo a Palermo terminarono nel 1713 con il Trattato di Utrecht, che segnò la fine della guerra di successione spagnola.
Nel 1734 la città divenne dominio dei Borboni, che mantennero il Regno di Sicilia e di Napoli separati. Nel 1816 i regni vennero riuniti nel Regno delle Due Sicilie: Palermo perse lo status di capitale, divenendo secondo centro amministrativo dopo Napoli. Tuttavia Palermo continuò a possedere il titolo di capitale della parte isolana del regno[40].
La primavera dei popoli, conosciuta anche come rivoluzione del 1848, o moti del 1848[41], cominciò proprio a Palermo il 12 gennaio di quell'anno e rappresentò la prima miccia dell'esplosione europea. L'insurrezione siciliana portò alla dichiarazione di indipendenza e alla restaurazione del Regno di Sicilia. Seguì una rivoluzione a Napoli, il 27, che costrinse, due giorni dopo, Ferdinando II a promettere una Costituzione, promulgata l'11 febbraio[42]. Riconquistata la Sicilia con l'esercito, il sovrano ripristinò l'assolutismo e nell'isola si consolidò l'ostilità anti borbonica.
Nel 1860, dopo che a Palermo si era verificata la rivolta della Gancia repressa nel sangue dai borbonici, avvenne lo sbarco dei garibaldini a Marsala, che raggiunsero Palermo il 27 maggio, entrando in città dalla porta Termini. In tale occasione avvenne il bombardamento della città da parte dell'esercito borbonico con perdite tra i civili e distruzione. Nel 1866 la città fu protagonista della rivolta del sette e mezzo contro il nuovo Regno d'Italia da parte di ex garibaldini delusi, filo borbonici, repubblicani e persone affamate, con conseguente bombardamento operato dalla flotta, che distrusse non poche strutture architettoniche. Tuttavia la politica fiscale del governo sabaudo non mutò, sino a portare al regicidio di Umberto I.
Nel primo ventennio del XX secolo Palermo attraversò un'epoca florida, con un breve ma intenso periodo liberty, caratterizzato prevalentemente da architetture di gusto eclettico. Protagonisti di questa stagione furono i Florio[43], una famiglia di tradizione industriale, che rese protagonista la città in ambito internazionale nella cosiddetta Belle Époque. Non interessata dal primo conflitto mondiale, Palermo subì notevoli distruzioni a causa dei bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, fino a essere occupata nel luglio 1943 dalle truppe alleate del generale statunitense George Patton[44].
La città fu teatro, nell'ottobre del 1944, della Strage del pane, episodio che diede di fatto il via alla stagione dell'EVIS, conclusasi con la concessione dello status di Regione a Statuto speciale alla Sicilia, che ha reso Palermo, ancora una volta, il centro della burocrazia e della politica regionale. A partire dalla fine degli anni '50 la principale organizzazione malavitosa siciliana, Cosa Nostra, grazie al boom economico e al processo di urbanizzazione della popolazione contadina, conosce una fase di crescita, riuscendo ad infiltrarsi nella spesa pubblica, nelle opere edilizie di ricostruzione post bellica e di espansione della città. È l'epoca del sacco di Palermo, l'espansione incontrollata della città verso nord, anche a costo dell'abbattimento di ville liberty. Dagli anni 60 agli anni 80, si ebbero 3 guerre di mafia con centinaia di morti tra i componenti della mafia. In quel periodo e in seguito furono colpiti anche imprenditori, giornalisti, medici, magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, poliziotti e il patrimonio culturale italiano, cosa che portò a una forte risposta dello Stato e della società civile e ad un conseguente arretramento del potere mafioso. Si parlò dunque di "primavera di Palermo", sia per la notevole attività portata avanti, non senza polemiche e scelte controverse, dall'allora sindaco Leoluca Orlando mirata alla promozione e al recupero dell'immagine della città in Italia e nel mondo, mortificata dalla lunga sequela di omicidi e crimini mafiosi, sia per la promozione di una cultura della legalità anche in ambito culturale ed educativo con la nascita di associazioni e comitati cittadini[45].
Nel marzo 2015 alcuni giuristi, attivisti dei diritti umani, amministratori pubblici e organizzazioni non governative sottoscrivono la Carta di Palermo per sollecitare la comunità mondiale a una revisione della legislazione sul permesso di soggiorno e delle politiche legate ai fenomeni migratori, sostenendo la mobilità umana internazionale come diritto inalienabile della persona[46]. Nel novembre 2015 Palermo è entrata a far parte del programma Safer Cities lanciato nel 1996 dall'Agenzia UN-Habitat delle Nazioni Unite, assumendone la co-presidenza mondiale[47].
Lo stemma del comune di Palermo è descritto dallo statuto comunale:
«di rosso all'aquila romana d'oro ad ali aperte, tenente con gli artigli una fascia carica delle iniziali S.P.Q.P»
L'origine dello stemma non è certa, alcune fonti lo fanno risalire a una concessione del