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Pavimento
superficie di una stanza all'interno di un edificio Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Un pavimento è una superficie piana orizzontale di rivestimento calpestabile di ambienti, cementata o incollata a un sottofondo, senza asperità e resistente in modo da sopportare il passaggio di persone o altro[1]. Il tipo di pavimento dipende dai requisiti previsti nella sua vita utile, come l'estetica, la resistenza ai carichi, all'abrasione.

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Storia
Riepilogo
Prospettiva
Circa 5.000 anni fa gli egiziani svilupparono pavimenti in pietra e mattoni e circa 3000 anni fa i greci creavano mosaici di ciottoli per i loro pavimenti[2].
I primi tappeti sono stati creati nel 5000 a.C. circa. Sebbene i tessuti intrecciati fossero usati principalmente come rivestimenti per pareti o tavoli fino all'ascesa del tappeto persiano nel XVII secolo, sono una delle opzioni di pavimentazione più antiche. L'origine esatta della tessitura dei tappeti per coprire la pavimentazione rimane sconosciuta[3].
Le piastrelle di ceramica (risalenti al 4700 a.C. in Egitto, mentre le piastrelle di vetro erano popolari nel 2500 a.C.) per i pavimenti furono usate a partire dal 4000 a.C. circa[4].
Gli antichi Romani per costruire i pavimenti utilizzavano piccoli sassi, ghiaia, frammenti di coccio o mattone, calce e pozzolana o terra di Santorini (usata nel mondo greco), su cui eseguivano spesso dei mosaici. Il termine pavimento infatti deriva dal latino pavimentum (“superficie di terra battuta, selciato, lastricato”) che a sua volta deriva da pavire (battere il terreno, livellare, spianare)[5].
Anche gli antichi Egizi creavano motivi sui pavimenti, ad esempio gli Emblemata (Emblema al singolare), dei piccoli pannelli in mosaico, creati anche dai Romani[5].
Lo stile del pavimento fatto in legno duro[6] è apparso per la prima volta nel 1600 d.C., è stato solo nell'era barocca che le persone hanno iniziato a rifinire i pavimenti in legno duro[7].
Il pavimento in legno più antico è stato inventato nel medioevo nel 400 d.C. In questo periodo, le tavole di legno per la prima volta venivano posate, levigate e colorate (o verniciate)[7].
Nel 12º secolo i monaci iniziarono a usare le piastrelle anche per creare motivi sui pavimenti delle cattedrali[4].
Le piastrelle decorate sono state utilizzate in Turchia, Medio Oriente e nei Paesi Bassi durante il 1600[3].
Nel 1700 e nel 1800 le assi di legno divennero più popolari con il materiale di lunghezza da 8 a 16 pollici, di spessore di 7/8 pollici e larghezza da 2,5 a 3,25 pollici[2].
Frederick Walton nel 1863 brevettò il linoleum, prodotto mescolando olio di lino con polvere di legno o sughero (o entrambi), resine, pigmenti, calcare macinato e agenti essiccanti[2][8].
Nel 1926 l'inventore americano Waldo Semon creò il PVC, in seguito usato anche per creare pavimenti[2][3][9].
Sono emerse poi molte altre opzioni di pavimentazione, incluso il legno multistrato nel 1960, il laminato nel 1970 e l'arrivo dei pavimenti in bambù nel 1990[10].
Negli anni 2010 e 2020 sono nate tecnologie digitali e touch screen che permettono di far interagire le persone con i pavimenti attraverso giochi interattivi, advergame, gamification, eccetera[11][12].
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Tipologia
Riepilogo
Prospettiva
I principali tipi sono[13][14][15][16]:
A seconda della collocazione, interna o esterna a edifici[17][18]:
Un caso particolare è quello del pavimento galleggiante che consente variazioni e anche stravolgimenti della destinazione d'uso[19].

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Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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