Timeline
Chat
Prospettiva
Piazza Strozzi
Piazza di Firenze, antistante Palazzo Strozzi Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Remove ads
Piazza degli Strozzi, detta comunemente piazza Strozzi, è uno spazio urbano del centro storico di Firenze, collocato davanti a palazzo Strozzi. Si accede alla piazza da via degli Strozzi, via degli Anselmi, via Monalda e, teoricamente, dal vicolo degli Strozzi a lato del palazzo omonimo.
Il palazzo non è comunque l'unico possedimento degli Strozzi in questa area: vicinissimi sono l'antica torre degli Strozzi e il palazzo dello Strozzino.
Remove ads
Storia
Riepilogo
Prospettiva
La denominazione è attestata dalla fine del Quattrocento, ovvero dal momento in cui fu aperto da Filippo Strozzi il cantiere per la costruzione dell'imponente palazzo della famiglia Strozzi (1489), che ancora caratterizza lo spazio assieme ad altre proprietà del casato e la cui presenza giustifica sia il nome della piazza sia della vicina via degli Strozzi. Di tali proprietà documenta un preciso rilievo databile al 1495 circa degli edifici di contorno ricondotto a Giuliano da Sangallo e a Benedetto da Maiano[1].
La piazza esisteva anche prima del palazzo, come dimostrano le ricostruzioni basate sul catasto del 1427, ed era dovuta all'incrocio d'un cardo minore della città romana (via Teatina, via de' Pescioni, via Monalda), col decumano massimo (via degli Strozzi) e minore (via degli Anselmi). A parte il foro, questo slargo fu probabilmente la più spaziosa piazza della città dentro la cerchia antica, molto prima della creazione delle piazze chiesastiche, e prese nel Medioevo il nome di "Corso" degli Strozzi, perché circondata dalle case di questa famiglia (dove più anticamente prevalevano i ghibellini Ughi) ed evidentemente vi si tenevano gare e giochi[2]. Gare che essenzialmente consistevano in partite al pallone, come documentato da un dipinto seicentesco della collezione Giuntini.
All'antico nome di corso degli Strozzi, tra Settecento e Ottocento, si affiancò quello popolare di "piazza delle Cipolle", dovuto al mercato di ortaggi che, come propaggine del Mercato Vecchio, qui si tenne almeno fino al 1761, quando fu spostato nella piazza Nuova di Santa Maria Novella, come ricordano due lapidi datate 1762 e presenti sul palazzo Strozzi e sull'edificio al numero 3 della piazza, con un bando dei Capitani di Parte che proibisce la vendita e il mercato "a tutti i cocomerai poponai fruttaioli ferravecchi rivenditori e barulli".
Del carattere dello spazio nell'Ottocento documentano varie fotografie che mostrano il lato est occupato da una successione di edifici privi di elementi architettonici di interesse, sorti su antiche case appartenute ai Gondi, ai Trinciavelli, ai Sassetti e ai Vecchietti. Oltre, in aderenza al palazzo dello Strozzino, era la piccola chiesa di Santa Maria degli Ughi, tra le più antiche della città, di patronato della famiglia degli Ughi, soppressa nel 1785, trasformata in civile abitazione e quindi riscattata dagli Strozzi nel 1816 che, con il nome di Santa Maria del Buon Consiglio, ne fecero la loro cappella sepolcrale.
Sia le case sia la chiesa furono abbattute durante l'intervento di "risanamento" del centro cittadino (1885-1898) per consentire l'allargamento delle vie degli Anselmi e degli Strozzi.
Il tabernacolo a bugne di diamante che si trovava sulla cantonata prossima alla via degli Strozzi, dopo essere stato a lungo depositato presso il museo di Firenze com'era, fu recuperato e rimontato per interessamento del Comitato per l'Estetica Cittadina in via dell'Oriuolo nel 1953, e ancora qui si trova sul muro della biblioteca delle Oblate).
All'intervento tardo ottocentesco, con l'erezione del palazzo Mattei a occupare l'intero isolato antistante palazzo Strozzi, si deve quindi l'attuale configurazione della piazza, "la quale, a guardar bene, poteva essere divisa in due: il Corso o piazza delle Cipolle, più ampia, dinanzi al Palazzo Strozzi, e la piazza Santa Maria degli Ughi, più angusta, dinanzi al Palazzo dello Strozzino"[2].
Remove ads
Descrizione
Riepilogo
Prospettiva
La piazza è da considerare di eccezionale rilievo storico, artistico e urbanistico.
Edifici
Lapidi
Alle estremità della piazza, su palazzo Strozzi e sul retro di Palazzo Cambi del Nero in angolo con via Monalda esistono due lapidi in marmo identiche (la seconda purtroppo mortificata dai tubi delle grondaie), con una lunga iscrizione datata 1762 e relativa a un bando dei Capitani di Parte che proibiva la vendita e il mercato sulla piazza degli Strozzi "a tutti i cocomerai poponai fruttaioli ferravecchi rivenditori e barulli", indirizzandoli invece nella piazza nuova di Santa Maria Novella. L'importanza dell'iscrizione, già sottolineata da Francesco Bigazzi, è peraltro legata alla memoria dell'antica denominazione del luogo come piazza delle Cipolle.
Tabernacoli

Alla cantonata con via degli Strozzi si trovava un tabernacolo, immortalato da alcune fotografie, con cornice di bugne a punta di diamante, e con dentro un'immagine della Madonna col Bambino su tavola, databile al XVII secolo, molto compromessa da ridipinture. Nel 1953 venne rimontato in via dell'Oriuolo[6], privato però ormai della cornice protettiva in metallo e della lampada.
All'angolo col vicolo degli Strozzi si trova un tabernacolo con un'immagine dell'Annunciazione dei Servi di Maria, dotato di lampada che anticamente doveva anche illuminare il vicolo di notte.
- Tabernacolo di palazzo Strozzi
- Il tabernacolo di piazza delle Cipolle all'angolo con la via, già parzialmente smontato durante le prime demolizioni
- Il tabernacolo oggi in via dell'Oriuolo
Vicoli


Alla piazza affrescono due antichi vicoli, oggi considerati passaggi interni e privati. Il primo è il vicolo degli Strozzi, che costeggia il palazzo degli Strozzi e, se non fosse chiuso da cancellate, porterebbe in via Tornabuoni. Sempre esistito come demarcazione tra il grande palazzo e gli edifici attigui, anticamente vi si innestava un passaggio interno che sbucava nel chiasso dei Soldanieri e da lì in via Porta Rossa. Dai rilievi fatti dall'architetto Emilio Dori, il vicolo s'allargava in una piazzetta ora coperta ed occupata da un caffè. Il Comitato per l'estetica cittadina, negli anni 1950, si adoperò per la riapertura tanto del vicolo degli Strozzi, quanto del proseguimento del vicolo de' Soldanieri e anche della liberazione della piazzetta, ma tale progetto si oppose ostinatamente la proprietà del palazzo Strozzi[7].
L'altro vicolo è il chiasso dei Foresi, che si apre a sinistra del palazzo dell'Unione Militare e prende il nome dalla famiglia Foresi che qui ebbe numerosi possedimenti prima del Risanamento. Oggi è semplicemente un passaggio privato e interno, chiudibile da una cancellata, ma anticamente portava a tutte quelle case che compongono il fitto mosaico di edifici nascosti entro l'isolato, come si possono vedere dalle vedute aeree. Doveva ricollegarsi ai passaggi di via Monalda 2 o quelli tamponati tra gli edifici sul lato est di piazza Davanzati[8].
Remove ads
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
Wikiwand - on
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Remove ads