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Pimonte

comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Pimonte è un comune italiano di 5 863 abitanti[1] della città metropolitana di Napoli in Campania.

Dati rapidi Pimonte comune, Localizzazione ...
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Geografia fisica

Il territorio è collinare, delimitato dai Monti Lattari a sud e a est e dal monte Pendolo a nord-est con vista verso il Vesuvio e verso il Golfo di Napoli. Il paese è situato lungo la via che dall'agro stabiese (Castellammare di Stabia, Gragnano, Pompei, Torre Annunziata) porta alla costiera amalfitana (Amalfi, Positano).

Storia

Riepilogo
Prospettiva

Origini del nome e Feudalità

Il nome deriva dal latino apud montēs che significa "presso i monti". Dopo la Repubblica di Amalfi (8391131), sia i Normanni che in particolare i Sovrani Angioini furono soliti assegnare terre ubicate nella parte nord occidentale del ducato di Amalfi come ricompensa a vari esponenti della nobiltà napoletana, come ricompensa per azioni militari e servigi amministrativi. Nell’anno 1292 Pimonte, Le Franche e Pino furono concesse in feudo a Manfredo Maletta, conte di Mineo, indi nel 1302 a Bartolomeo Siginulfo, conte di Telese.[4]. Il Mazzella attestò che sotto il regno della Regina Giovanna I (n. 1327 ca. – m. 1382) il castello (casale fortificato?) delle Franche appartenne ai Riccio (Rizzo) del Sedile di Nido di Napoli[5] La regina Giovanna II (n. 1371 – m. 1435) concede a Giordano Colonna, tra i numerosissimi possedimenti anche Gragnano, Lettere, Pimonte, Le Franche, Minori e Maiori. Alfonso d'Aragona, a seguito di un prestito per fronteggiare le spese belliche, diede in fideiussione nel 1436 le terre di Angri, Lettere, Gragnano, Pimonte, Le Franche e Positano a Raimondo del Balzo Orsini.[4]. Nel 1448 Re Alfonso I omaggiò il napoletano Giovanni Miraballe (Miroballo)[6], Patrizio del Sedile di Portanova, di Angri, Gragnano, Lettere, Pimonte, Le Franche e Positano, che le possederanno sino al 1528. Il Principe d'Orange, Viceré di Napoli, a causa di atto di tradimento le requisì ai Miroballo, concedendole a Giovanni Vargas. La tormentata storia del possesso di questi feudi continuò: divennero difatti possesso di Alfonso d'Avalos.[7]

Simboli

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR n. 2276 del 9 agosto 1978.[8] Lo stemma è d'azzurro, a tre monti di verde uscenti dalla punta, quello centrale sostenente una lettera P d'oro a caratteri capitali. Il gonfalone è un drappo di giallo.

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Monumenti e luoghi di interesse

  • Chiesa di San Michele Arcangelo
  • Chiesa di San Nicola
  • Chiesa della Beata Maria Vergine Immacolata
  • Chiesa di San Sebastiano
  • Sentiero CAI di fondo Zappino
  • Grotta di San Catello
  • convento belvedere
  • Monte croce

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[9]

Tradizioni

Economia

Prodotti tipici locali sono quelli caseari, derivati dal latte vaccino locale conosciuto già dai romani da cui presero nome i Monti Lattari (mozzarelle, provoloni, ricotte), ma anche salumi tipici (salami, pancette, salsicce), olio autoctono, frutta e ortaggi vari (fagioli, pomodori, olive, pesche, noci, fichi, uva) e vini (zona del Gragnano DOC). Altri prodotti tradizionali sono la pizza e i panuozzi cucinati in diverse varietà.

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Infrastrutture e trasporti

Amministrazione

Ulteriori informazioni Sindaco, Inizio mandato ...

La sede comunale è nella frazione di Piazza.

Fa parte della Comunità montana Monti Lattari.

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Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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