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gruppo musicale italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Quartetto Cetra, spesso indicato brevemente come I Cetra, è stato un gruppo vocale italiano attivo dal 1941 al 1990. La sua formazione più nota e longeva, attiva dal 1947 fino allo scioglimento, consisteva in Felice Chiusano (1922-1990), Giovanni "Tata" Giacobetti (1922-1988), Lucia Mannucci (1920-2012) e Virgilio Savona (1919-2009), marito della Mannucci.
Quartetto Cetra | |
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Paese d'origine | ![]() |
Genere | Musica leggera Swing Rock and roll |
Periodo di attività musicale | 1941 – 1990 |
Etichetta | Cetra, Fonit, Decca, Dischi Ricordi, Polydor, CBS, Carosello Records, Twilight Music |
Album pubblicati | 13 |
Studio | 13 |
Sito ufficiale | |
Caratterizzato dalle notevoli capacità vocali dei suoi componenti, evidenti nelle armonizzazioni delle canzoni, e dai testi spesso umoristici e sempre di buon gusto[1], il gruppo è considerato anticipatore in Italia di mode e generi musicali, ad esempio il rock and roll: già nel 1956 i Cetra incisero una versione italiana di Rock Around the Clock di Bill Haley, L'orologio matto[2]. Con programmi come Biblioteca di Studio Uno (con le celebri parodie letterarie e canzonettistiche) e Non cantare, spara, sono anche entrati nella storia della televisione italiana[3].
In ragione della loro vasta produzione musicale, dell'influenza sul panorama culturale italiano e anche della diversificazione degli interessi dei suoi componenti (Savona fu anche ricercatore etnomusicale e produsse canzoni popolari, di protesta e di denuncia sociale, spesso con la collaborazione della moglie Lucia Mannucci), sono stati stimati anche da artisti di epoche successive e la cui produzione è di genere completamente diverso dal loro, come Eros Ramazzotti[4], Angelo Branduardi, Francesco Guccini (che li paragona ai Beatles[5]) e Fiorella Mannoia[4].
Nel 1940, a Roma, Enrico De Angelis, Giovanni Giacobetti detto "Tata", Iacopo Jacomelli e Enrico Gentile fondarono un quartetto vocale maschile, che prese il nome di Quartetto Egie, dalle quattro iniziali dei nomi dei componenti, sulla scia della tradizione americana dei barbershop quartet e dei Mills Brothers.
Il Quartetto Egie debuttò il 27 maggio 1940 al Teatro Valle di Roma, eseguendo la canzone Bambina dall'abito blu. Alcuni mesi dopo, nel 1941, Jacomelli lasciò il gruppo e fu rimpiazzato da Antonio Virgilio Savona, un pianista che già da qualche tempo curava gli arrangiamenti del gruppo; in seguito alla sostituzione il gruppo rimase momentaneamente senza nome e poi, nello stesso anno, fu scritturato dall'EIAR e assunse il nome definitivo di Quartetto Cetra. Il nome fu preso dallo strumento musicale, caratterizzato da quattro corde, proprio come i componenti del gruppo.
Il Quartetto Cetra debuttò nel 1941 alla radio nella rivista Riepilogando, dove, oltre a esibirsi "in proprio", accompagnava i cantanti più noti; questa era una pratica che svolgeva anche ogni sera nei principali caffè - concerto di Roma, tra cui il Camilloni di Piazza Esedra, dove si esibivano l'orchestra del maestro Antonio Guarnieri, che era il padre dell'attrice Anna Maria Guarnieri e del direttore d'orchestra Ferdinando Guarnieri, e la cantante fiumana Olga Stancich, doppiatrice di Marlene Dietrich.
Il Quartetto Cetra subentrò in sostituzione al Quartetto Vocale Maschile della Cetra, etichetta discografica torinese di proprietà dell'EIAR, l'azienda editrice della radio pubblica italiana.
Il primo disco a 78 giri pubblicato fu, il 7 novembre dello stesso anno, L'arca di Noè/Il visconte di Castelfombrone, con ancora Enrico Gentile nella formazione.
Nel 1942 il cantante dell'EIAR Felice Chiusano subentrò a Enrico Gentile, partito per il servizio militare; nello stesso anno il gruppo si trasferì a Torino, dove lavorarono con i maestri Carlo Prato e Pippo Barzizza e con il cantante Alberto Rabagliati, esibendosi al Teatro Carignano con l'orchestra del maestro Cinico Angelini[6].
Alla fine del 1942 Enrico De Angelis, Felice Chiusano e Virgilio Savona ricevettero a loro volta la chiamata per il servizio militare, ma continuarono occasionalmente a esibirsi.
L'8 settembre del 1943 ebbe luogo la prima esibizione di Lucia Mannucci, allora cantante solista in ascesa, insieme al Quartetto Cetra: eseguirono insieme la canzone Dove siete stata nella notte del 3 giugno?.
Sempre nello stesso anno, il 14 luglio, con un'insolita formazione nella quale De Angelis era sostituito dal noto sceneggiatore Agenore Incrocci, il gruppo partecipò allo spettacolo Ritmi e canzoni al Teatro Nuovo milanese, attirandosi le ire dei cronisti de Il Popolo d'Italia per l'apertura alla musica d'oltreoceano.
Nel 1945 il quartetto incise il brano Pietro Wughi il ciabattino, primo esempio di boogie-woogie italiano; nello stesso anno incisero due 78 giri con Natalino Otto, accompagnandolo come coristi insieme alla Mannucci, usando la denominazione i 5 Shoe Shine.
Nel dopoguerra, e precisamente nel 1947, dopo una breve e felice esperienza come gruppo strumentale composto da Gorni Kramer alla fisarmonica, William Righi al clarinetto e al sax, Franco Cerri alla chitarra, Savona al pianoforte, Giacobetti al contrabbasso e Chiusano alla batteria, Enrico De Angelis lasciò definitivamente il gruppo per ragioni personali e fu rimpiazzato dalla stessa Lucia Mannucci, prima fidanzata e poi moglie di Virgilio Savona; così il Quartetto Cetra raggiunse la sua formazione definitiva, che fu mantenuta per tutto il resto della lunghissima carriera artistica del gruppo.
Passati alla Decca, incisero altri 78 giri per poi ritornare, nel 1949, alla Cetra: due canzoni del periodo Decca, Shanghai Lil e Oggi ho visto un leon, vennero reincise per l'etichetta torinese con un nuovo arrangiamento, curato dal maestro Pippo Barzizza, diventando due tra le loro canzoni più note.
Nel 1949 il Quartetto incise quella che divenne la sua canzone più nota, diventata negli anni un classico anche della musica per bambini: Nella vecchia fattoria, adattamento italiano della canzone popolare americana Old McDonald Had a Farm, conosciuta dai Cetra nella versione di Nat King Cole; rispetto all'originale, alzarono ogni strofa di un semitono rispetto alla precedente, vi aggiunsero un inciso e scrissero un nuovo testo in italiano (che non è una traduzione letterale dell'originale)[7].
L'anno successivo ottennero nuovamente successo con Dimmi un po' Sinatra, scritta da Giacobetti su musica di Armando Trovajoli.
Parteciparono poi, per l'unica volta nella loro carriera, al Festival di Sanremo 1954 presentando le canzoni Arriva il direttore, Canzoni alla sbarra, Cirillino-Ci, Piripicchio e Piripicchia, Un diario ed Aveva un bavero, che riscosse il successo maggiore e si classificò al sesto posto nella graduatoria finale.
Sempre nel 1954 presentarono Troppi affari, cavaliere!, reincisa nel 2004 dalla Piccola Orchestra Avion Travel; due anni dopo portarono al successo una parodia del brano Musetto di Domenico Modugno.
Nel 1955 vinsero il Festival internazionale della canzone di Venezia, insieme con Carla Boni e il marito Gino Latilla[8], con la canzone Vecchia Europa.[9]
Altri successi del decennio furono Concertino e Passa la prima Milano-Sanremo (con musiche di Gorni Kramer), Un disco dei Platters e Che centrattacco! (scritte da Savona e Giacobetti).
Nel 1957 registrarono una versione italiana del famoso singolo Rock Around the Clock di Bill Haley, intitolata L'orologio matto, rivelandosi tra i primi in Italia a promuovere il rock and roll.
Dopo quasi vent'anni di incisioni per la Cetra, nel 1959 passarono a una casa discografica appena nata, la Dischi Ricordi, riproponendo oltre a nuovi brani, anche reincisioni di vecchi successi.
I ricordi della sera, sigla di Studio Uno nel 1961, riportò il Quartetto in classifica; successivamente venne anche incisa da Mina. Nel 1961 parteciparono al Giugno della Canzone Napoletana. Nel 1962, passati alla Polydor, ottennero un buon riscontro con Ciabattino twist, interpretando un brano nello stile del ballo di moda di quell'anno, e l'anno successivo con Però mi vuole bene, pubblicato come lato B.
Nel 1964 Vieni vicino...dammi la mano, sigla di Biblioteca di Studio Uno, diventò uno dei loro brani più noti; sul lato B del 45 giri inserirono una loro versione di Sole, pizza e amore, canzone che Giacobetti e Savona avevano scritto per il Festival di Sanremo 1964 e che era stata presentata da Aurelio Fierro insieme alla cantante brasiliana Marina Moran.
Nello stesso anno parteciparono a Un disco per l'estate 1965 con Se fossi Giulio Verne, che però venne eliminata.
Successivamente passarono alla CBS, ed ebbero successo con Juanita Banana, cover dell'omonima canzone dei Peels incisa anche da Henri Salvador, Non cantare, spara e Cinderella Rockefella, cover dell'omonimo brano del duo israeliano Esther & Abi Ofarim.
Sempre per la stessa etichetta incisero nel 1967 Tre minuti, versione in italiano di The 59th Street Bridge Song (Feelin' Groovy) di Simon & Garfunkel.
Nel 1971 condussero il programma Stasera sì, con la direzione musicale di Mario Bertolazzi, programma a cui è legato un episodio spiacevole di minacce al gruppo: nel corso della puntata del 7 novembre il Quartetto aveva presentato Angela, canzone dedicata ad Angela Davis, e il giorno dopo Felice Chiusano ricevette da uno sconosciuto un messaggio: "Dica al suo collega Savona di non fare il gradasso sul palcoscenico e di lasciar perdere la politica, di cantare Nella vecchia fattoria e di smetterla di sfruculiare con Angela Davis e tutto il resto... queste sono cose delicate, mi sono spiegato?". Chiusano raccontò l'episodio a Savona, che ne trasse ispirazione per comporre la canzone Sono cose delicate, incisa in proprio assieme ad altre canzoni di contenuto più "impegnato" che proprio in quegli anni andava realizzando parallelamente all'attività con il Quartetto (sua l'idea contestuale della collana discografica I Dischi dello Zodiaco). Nel 1974 per la Rai condussero Il mangianote, cantandone le rispettive sigle d'apertura e chiusura Il mangianote e Un brivido di musica.
Anche a causa di questo episodio, ridussero la collaborazione con la Rai e dopo il 1975 la interruppero passando alla TV Svizzera, per cui realizzarono i programmi Giochiamo ai quattro cantori (1976) e Ri...Giochiamo ai quattro cantori (1977), entrambi su testi di Dino Verde e con la regia di Mascia Cantoni: all'interno di queste trasmissioni i Cetra girarono 12 parodie di alcune opere liriche, riprendendo l'idea alla base di Biblioteca di Studio Uno.
In RAI condussero tra il 1978 e il 1979 due edizioni di Buonasera con....
Tra il 1979 e il 1984 lavorarono per Antenna 3 Lombardia, animando alcune parodie dei grandi classici della storia e della letteratura nell'ambito dei programmi Cetrarca e Il Bingoo.
Nel 1984, nel varietà televisivo Al Paradise, diretto da Antonello Falqui, presentarono una fantasia dei loro successi. Falqui decise, su progetto di Virgilio Savona, di dedicare al quartetto un intero spazio (chiamato "Cetra Graffiti") nella terza edizione del programma (1985). Nel loro spazio i Cetra ripercorrevano, con nuove e vecchie canzoni, la storia dello spettacolo italiano, dagli anni d'oro della radio ai successi del varietà televisivo, passando anche per la grande epoca del teatro musicale. Nella penultima puntata della trasmissione, riprendendo un vecchio progetto risalente ai tempi di Biblioteca di Studio Uno, i Cetra realizzarono una parodia dei Promessi sposi, a cui presero parte Al Bano e Romina Power, Gianni Agus e Minnie Minoprio.
Dopo le scomparse di Giacobetti (1988) e di Chiusano (1990), i due superstiti nel 1994 ripercorsero la storia del quartetto nel programma radiofonico Cetra Days, ogni sabato mattina su Radiodue per 13 puntate, dalle 11 alle 12[6].
Nel 1948 il Quartetto Cetra partecipò nel doppiaggio dei cori del film Dumbo (è loro la canzone con cui i corvi sbeffeggiano l'elefantino sulle sue possibilità di volo e la canzone dei Rosa Elefanti). Per questo lavoro ricevettero una lettera autografa di congratulazioni da parte di Walt Disney. Altri film doppiati dal gruppo furono Musica maestro, Lo scrigno delle sette perle, Il mago di Oz. Da non dimenticare il doppiaggio nelle pubblicità (tra cui la Nestlè). Inoltre la loro voce fu usata per le sigle dei film Caccia al marito, Susanna tutta panna e Ferragosto in bikini.
Nel 1980, per la prima TV in RAI di S.P.Q.R. - Sembrano Proprio Quasi Romani/The Roman Holidays, serie Hanna-Barbera del 1972 (che riprendeva la formula della sit-com ambientata in un'altra epoca, tipo I Flinstones/Gli antenati) il Quartetto Cetra interpretò il breve testo in italiano, su base originale USA, con la partecipazione di Johnny Dorelli.
Nel 1951 il Quartetto Cetra debuttò in teatro, nella rivista Gran baldoria di Garinei e Giovannini con Wanda Osiris e Alberto Sordi, in cui il Quartetto cantava Vecchia America (musica di Lelio Luttazzi).
L'anno seguente fu la volta di Gran Baraonda, sempre di Garinei e Giovannini su musiche di Gorni Kramer, in cui i quattro lanciarono due dei loro maggiori successi, In un palco della Scala e Un bacio a mezzanotte.
Seguirono numerose altre commedie musicali.
Già nei primi anni quaranta il Quartetto partecipò ai primi esperimenti di "radiovisione" e con la nascita ufficiale della televisione italiana nel 1954 arrivò anche il debutto televisivo del Quartetto Cetra: lo spettacolo si chiamava In quattro si viaggia meglio, allestito da Daniele D'Anza.
Seguirono molti altri programmi in cui il quartetto fu protagonista, come Buone vacanze (in due stagioni, 1959 e 1960). In particolare, furono un grande successo le loro parodie, in Biblioteca di Studio Uno, regia di Antonello Falqui, di alcuni classici della letteratura, come Il conte di Montecristo o I tre moschettieri.
Nel maggio del 1968 la RAI mise in onda la miniserie TV in 7 puntate (ne erano previste 8, ma la sesta e la settima vennero accorpate) Non cantare, spara, commedia musicale per la televisione di Daniele D'Anza.
Partecipò inoltre a numerose edizioni della rubrica pubblicitaria televisiva Carosello:[10]
La loro carriera futura fu anche influenzata dalla loro idea di organizzare, nel 1950 nel locale Orientale di Alassio, una serie di serate tematiche animate da loro stessi, nelle quali il pubblico doveva partecipare indossando uno specifico abbigliamento. Favorevolmente impressionato da questa iniziativa, l'impresario Remigio Paone li invitò sia a ripetere l'esperimento nel suo nuovo teatro milanese, sia a partecipare come protagonisti nello spettacolo del 1951 Gran Baldoria, che rappresentò il nuovo corso della rivista italiana.[11]
L'anno seguente, oltre alle apparizioni cinematografiche con Renato Rascel e Paolo Stoppa, il riconoscimento del premio "Passerella d'oro", le esibizioni teatrali assieme ad Alberto Sordi e Wanda Osiris, il Quartetto fece capolino alla radio con la parodia della trasmissione Il convegno dei cinque e nel 1953 con Giringiro, un varietà improvvisato ogni sera presso la sede della tappa del Giro d'Italia ciclistico.
Lo stile iniziale del quartetto fu quello delle elaborazioni vocali jazz e swing, ispirato ai Mills Brothers statunitensi. Successivamente il gruppo trovò la propria formula, che combinava canzone e spettacolo: brani orecchiabili dai testi allegri ma con arrangiamenti raffinati, interpretati in scenette divertenti. Questa formula conquistò pubblico, e il Quartetto Cetra diventò presto popolarissimo prima alla radio, poi in teatro e infine alla televisione.
Un grande pregio riconosciuto al Quartetto Cetra fu quello di saper combinare l'elevata professionalità con l'intrattenimento popolare.
Come avvenuto per Carosello, intere frasi delle loro canzoni entrarono nell'immaginario collettivo, divenendo veri e propri modi di dire: basti ricordare "il pericolo numero uno: la donna!".
Nei suoi quarantasette anni di carriera artistica, il gruppo propose oltre un migliaio di canzoni, molte delle quali scritte dalla coppia Giacobetti-Savona. Alcune tra le più celebri sono: Aveva un bavero (Sanremo 1954), Il Visconte di Castelfombrone, Un disco dei Platters, Che centrattacco!!!, Nella vecchia fattoria, Pietro Wughi il ciabattino, Vecchia America (di Lelio Luttazzi), Un bacio a mezzanotte (musica di Gorni Kramer), I ricordi della sera.
Però mi vuole bene, brano garbatamente intriso di black humour, racconta con la voce della Mannucci di una donna perdutamente innamorata del marito, al punto da non rendersi conto che lui, nonostante continui ad abbracciarla e baciarla, tenta continuamente di eliminarla, sperando che cada nel laghetto del parco e lasciando aperto il gas in cucina con tutte le finestre chiuse, finché riesce nel suo intento facendola precipitare dalla Torre Eiffel mentre si trovavano a Parigi per il compleanno di lei. Il brano si chiude su un controcanto funebre: "Ma le voleva bene... bene da morir".
Il pericolo numero uno è una canzone-sketch in cui un gruppo di soldati viene istruito dal sergente (con la voce di Savona, qui con un esagerato accento siciliano) sui pericoli e soprattutto sul "pericolo numero uno: la donna!".
In un palco della Scala è un ricordo, su melodia lenta, del teatro alla Scala ai tempi della fine dell'ottocento, "nel gennaio del novantatré", con le musiche di Massenet e Bizet a scandire le serate operistiche di gala, frequentate da "signore in décolleté / discese da un romantico coupé". Gli anni passano, le stagioni operistiche si susseguono, e sessant'anni dopo, "nel gennaio del cinquantatré", le signore alla Scala scendono "da un moderno cabriolet" per ascoltare autori nuovi e innovatori, che si affiancano ai grandi classici.
Il cammello e il dromedario racconta dell'insistenza di un ricco dromedario verso un cammello perché questi, "essendo bisognevole", gli venda una delle sue gobbe in cambio di una fortuna; quest'ultimo rifiuta sempre e "così si riconferma che il cammello è bigobbuto / e il dromedario monogobba resterà". Il brano ha una melodia arabeggiante.
Concertino riproduce, con l'abilità vocale dei Cetra, una serie di strumenti (chitarra, mandolino, contrabbasso) impegnati in un romantico concertino "al chiar di luna sotto il balconcino".
La canzone Crapa Pelada è stata citata nel numero 18 di Rat-Man Collection intitolato L'allievo, e utilizzata nell'episodio finale della terza stagione di Breaking Bad, intitolato Full Measure - Niente mezze misure.
Vent'anni dopo, nel 2009, molti dei motivi lanciati dai Cetra sono stati ripresi dal gruppo di cabaret Oblivion.
Nel 2021, il brano Un bacio a mezzanotte è stato impiegato come traccia introduttiva del film Disney Pixar Luca, ambientato in Liguria e che presenta una colonna sonora contenente diversi celebri brani di musica leggera italiana.
Tra parentesi il periodo di attività nel gruppo:
Sono incisi da un solo lato e allegati in omaggio alla rivista Il Musichiere:
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