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Scrupolosità
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La scrupolosità[1] è un disturbo psicologico caratterizzato principalmente da senso di colpa patologico o ossessione relativa a questioni morali o religiose. È accompagnata da osservanza morale o religiosa compulsiva, o paura religiosa, ed è altamente angosciante. Ne soffrono persone di tutti i diversi ceti sociali e pratiche religiose, comprese persone che non hanno una pratica religiosa.
È tipicamente classificata come una sotto forma o un sintomo del disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), sebbene questa categorizzazione sia empiricamente discutibile.[2].
Potrebbe essere considerato come la conseguenza dell'interazione tra religiosità, conflitti religiosi interni, distorsioni cognitive associate all'elaborazione del pensiero e all'autoreferenzialità e infine all' ossessività[3].
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Storia
Caratteristiche
Nella scrupolosità, le ossessioni di una persona si concentrano su paure morali o religiose, come la paura di essere una persona malvagia o la paura della punizione divina per il peccato. Sebbene possa colpire persone non religiose, di solito è legato alle credenze religiose.
A differenza della normale pratica religiosa, il comportamento scrupoloso di solito supera o ignora la legge religiosa e può concentrarsi eccessivamente su un'area della pratica religiosa mentre altre aree possono essere completamente ignorate. Il disturbo ossessivo compulsivo può mascherarsi come un comportamento religioso zelante tuttavia questo comportamento eccessivo è caratterizzato dal tentativo di alleviare l'ansia causata da le ossessioni. Il disturbo ossessivo compulsivo non è mai utile e può creare barriere alla pratica delle proprie tradizioni religiose e porta a compromissione funzionale es evitare l'adorazione, perdere il lavoro, isolarsi dai propri cari e provare estremo disagio in situazioni in cui gli altri potrebbero sentirsi sereni o calmi.
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Trattamento
Riepilogo
Prospettiva
Note autorità religiose cattoliche si sono occupate del problema della scrupolosità religiosa, in particolare il fondatore dei Gesuiti, Sant'Ignazio di Loyola, e quello dei Redentoristi, Sant'Alfonso Maria de' Liguori, i quali iniziarono a suggerire delle tecniche e una direzione spirituale specifica per aiutare gli scrupolosi a gestire questo disturbo[4]
Il problema è stato affrontato anche da altre comunità religiose come ebrei, musulmani, protestanti. Martin Lutero probabilmente soffriva del disturbo.
Dal 1964, una parte molto importante della missione dei Redentoristi negli USA è l'assistenza a coloro che sono affetti da scrupolosità, nella forma religiosa di Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC). Il supporto viene fatto attraverso diverse pubblicazioni e più recentemente anche mediante una direzione spirituale, personale o di gruppo, con il portale "Managing Scrupulosity" (Gestione della scrupolosità)[5]. Il servizio è offerto anche ai sacerdoti/religiosi per formarli sul tema della scrupolosità.
Nel libro Understanding Scrupulosity: Questions and Encouragement[6](Comprensione della Scrupolosità: domande e incoraggiamento) p. Thomas Santa affronta le preoccupazioni relative al peccato, ai pensieri, ai sogni, alle fantasie e alla sessualità, nonché alla confessione, all'autostima, alla preghiera e grazia di Dio. La terza edizione include nuovi capitoli sull'identificazione e la comprensione dei comportamenti associati alla scrupolosità e spiega le scoperte dell'ultimo decennio su come trattarla. Quando la scrupolosità è emotivamente radicata, l'aiuto professionale è essenziale.
Per la maggior parte dei malati, l'esperienza della scrupolosità è descritta come "pensieri che non possono essere rimossi". È stata anche descritta come "mille fantasie spaventose" o come "costruzione di una ragnatela nella mente". Altri descrivono l'afflizione come costantemente e inesorabilmente "punzecchiato da uno spillo".
Nel suo libro A Thousand Frighties Fantasies[7],anche lo psicologo William Van Ornum ha documentato i loro sentimenti di angoscia e sofferenza e ha proposto delle nuove tecniche comportamentali[8]. Nel libro di psicologia e teologia pastorale The Doubting Disease[9], lo psichiatra Joseph Ciarrocchi, pioniere negli studi sulla scrupolosità, ha fornito diverse indicazioni su come affrontarla[10].
Sono disponibili poche evidenze sull'uso di farmaci per trattare la scrupolosità[2]. Sebbene i farmaci serotoninergici siano spesso utilizzati per il trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo[11][2], gli studi sul trattamento farmacologico della scrupolosità sono ancora scarsi[2].
Il trattamento della scrupolosità nella psicoterapia è simile a quello per altre forme di disturbo ossessivo-compulsivo[12].
L'Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP), una forma di psicoterapia cognitivo-comportamentale, è ampiamente utilizzata per il DOC in generale e può essere promettente in particolare per la scrupolosità[13]. L'ERP si basa sull'idea che un'esposizione deliberata e ripetuta a stimoli ossessivi diminuisce l'ansia e che evitando i rituali abbassi l'impulso a comportarsi in modo compulsivo. Ad esempio, mediante l’ERP ad una persona ossessionata da pensieri blasfemi mentre legge la Bibbia, viene richiesto di continuare a praticare la lettura della Bibbia[14]. Tuttavia, l'ERP è considerevolmente più difficile da implementare nel caso della scrupolosità rispetto ad altri disturbi di DOC, poiché la scrupolosità spesso è legata a questioni spirituali che non sono situazioni e oggetti specifici. Ad esempio, l'ERP non è realizzabile per un uomo ossessionato da sentimenti che Dio lo ha respinto e lo sta punendo e non deve essere oggettivamente in contrasto con la morale del paziente[15]. Quindi nel caso della scrupolosità religiosa è richiesto un supporto professionale specifico. Dal punto di vista psicoterapeutico quando l'ERP non è fattibile può essere appropriata la terapia cognitiva[2]. Il trattamento per la scrupolosità può anche includere la consultazione dei leader della tradizione religiosa del paziente.L'obiettivo del trattamento è di districare il disturbo ossessivo compulsivo dai valori religiosi e morali del malato in modo che possa vivere una vita coerente con le proprie convinzioni e valori, non adulterato dal disturbo ossessivo compulsivo.
Altre strategie terapeutiche consistono nel far notare le contraddizioni tra i comportamenti compulsivi e gli insegnamenti morali o religiosi, o ristrutturare cognitivamente il pensiero stesso; da secoli le figure religiose hanno suggerito strategie simili all'ERP. La consulenza religiosa è utile a correggere le credenze distorte associate al disturbo[2].
I pazienti con scrupolosità, hanno bisogno di comprendere chiaramente le differenze tra una “pratica religiosa normale” e una “patologica”, e deve essere chiarito con il paziente che l’unico scopo del trattamento è quello di ripristinare un sereno e normale rapporto con la propria religiosità».
Risorse
Gestire la scrupolosità (blog educativo)
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Epidemiologia
La prevalenza della scrupolosità è speculativa. I dati disponibili non consentono stime affidabili e le analisi disponibili ignorano principalmente le associazioni con l'età o il sesso e non hanno affrontato in modo affidabile le associazioni con la zona geografica o l'etnia delle persone che ne soffrono[2]. I dati disponibili suggeriscono che la prevalenza del disturbo ossessivo-compulsivo non differisce in base alla cultura. Non è stata dimostrata alcuna associazione tra disturbo ossessivo compulsivo e profondità delle credenze religiose, sebbene i dati siano scarsi[16]. Attualmente non ci sono prove che colleghino la scrupolosità a una religione specifica[17]
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Note
Bibliografia
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