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Seconda coniugazione
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In italiano, la seconda coniugazione verbale è quella dei verbi aventi l'infinito in -ere e -rre (per sincope delle penultima vocale), erede della seconda (verbi piani con desinenza dell'infinito in -ere) e terza coniugazione latina (verbi sdruccioli con desinenza dell'infinito in -ere).
Contiene all'incirca un migliaio di verbi a lemma nei dizionari, nonché la stragrande maggioranza dei verbi irregolari.
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Coniugazione
Riepilogo
Prospettiva
* Sulle voci rizotoniche non è stato segnalato l'accento poiché impredicibile, potendo cadere su qualsiasi sillaba della radice a seconda del verbo.
Particolarità della coniugazione
- I verbi in -(s)cere e -gere mutano il valore fonologico della -c- e della -g- a seconda dalla vocale desinenziale in conformità con le regole ortografiche, quindi con pronuncia /ʧ/ (o /ʃ/) e /ʤ/ davanti a i- e e-, e /k/ (o /sk/) e /g/ (vinc-o, cresc-a, piang-ono) davanti a a- e o-; ma non davanti a u- perché in -(s)cere prendono il diacritico -i- mantenendo intatta la pronuncia (cresc-i-uto).
- Tutti i verbi in -ngere ammettono una variante antica e/o popolareggiante in -gn- /ɲɲ/ (permutazione del -ng-) nelle voci con desinenze inizianti in e- e i- (piagn-erai, dipign-iamo).
- Per tutti i verbi in -gnere (ormai soltanto il verbo spegnere) o tutti quelli che nella coniugazione possono mutare in -gn- /ɲɲ/ la tradizione grammaticale ammette una doppia grafia con le desinenze inizianti per i- (1ª persona plurale dell'indicativo presente, e 1ª e 2ª plurale del congiuntivo presente): una con -i- (spegn-iamo), e una senza (spegn-amo). Tuttavia la prima scelta rimane la più caldeggiata dalle grammatiche e dai linguisti per questioni di omogeneità con le altre coniugazioni e soprattutto per la possibilità di permutazione del -gn-, pur essendo la -i- un semplice segno diacritico.
- I verbi in -iere perdono sempre la -i- davanti alle desinenze inizianti per i- (comp-iamo).
- Il passato remoto alla 1ª e 3ª persona singolare e alla 3ª persona plurale vede concorrere due desinenze -ei e -etti, le quali possono essere entrambe in uso, magari con una maggiore preferenza per una forma sola, oppure mutuamente escludentisi. In genere si è notato che i verbi con -t nella radice si coniugano preferibilmente con la desinenza in -ei, mentre gli altri con -etti, ma non è una regola assoluta, vedi il passato insistetti; inoltre, a fianco di queste forme deboli (definite deboli perché rizoatone), nei verbi irregolari esistono spesso delle forme forti (rizotoniche) largamente più in uso e diffuse.
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Origine latina
I verbi della seconda coniugazione italiana con infinito piano (ad esempio, temére) discendono dalla seconda coniugazione latina (con infinito in -ēre)
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Varianti desinenziali antiche o poetiche
- Indicativo
- Presente: tra le desinenze arcaiche riscontrabili nel fiorentino si possono ricordare, (noi) tememo.
- Imperfetto: antica e in uso fino all'Ottocento (io) temeva, da cui sincope poetica (io) temea parimente alle altre: (tu) temei, (egli) temea, (noi) temeamo, (essi) temeano (arcaica (essi) temieno), non tutte egualmente frequenti.
- Passato remoto: in poesia: (io) teme' elisione di temei, (egli) temeo per temé, temero per temerono; arcaico (egli) temettono per temettero.
- Futuro: arcaiche e rare le forme: (io) temeroe o temeraggio o temerabbo, (egli) temerae.
- Congiuntivo
- Presente: arcaiche le forme originarie: (tu) teme; antico e in uso sino all'Ottocento (tu) temi, (essi) temino;
- Imperfetto: antica la forma poetica (io) temesse; e solo antiche le forme (egli) temessi, (essi) temessono o temessino o temesseno.
- Condizionale
- Presente: arcaico: (essi) temerebbono anche poetico tenerieno; poetiche le forme (io) temeria, (egli) temeria, (essi) temeriano.
Coniugazione dei verbi sdruccioli all'infinito
Riepilogo
Prospettiva
Coniugazione
* Sulle voci rizotoniche non è stato segnalato l'accento poiché impredicibile, potendo cadere su qualsiasi sillaba della radice a seconda del verbo.
Origine latina
I verbi sdruccioli della seconda coniugazione nascono dalla terza coniugazione latina (consonantica, con vocale epentetica ĕ nell'infinito, ad esempio mittĕre). Per tale ragione, il participio passato italiano di questi verbi è spesso "irregolare", cioè non facilmente prevedibile.
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Coniugazione del verbo avere
Riepilogo
Prospettiva
* Voci rizotoniche
Origine latina
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Coniugazione del verbo essere
Riepilogo
Prospettiva
* Voci rizotoniche
Origine latina
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Bibliografia
- Luca Serianni, Italiano. Torino, Garzanzi, 1988. XI. 74-78 ISBN 9788811504887
- Bruno Migliorini, Carlo Tagliavini, Piero Fiorelli. Dizionario d'ortografia e di pronunzia RAI, 2008 (versione in linea Archiviato il 29 gennaio 2013 in Internet Archive.)
Voci correlate
Altri progetti
Wikizionario contiene una categoria sulle coniugazioni dei «verbi italiani di seconda coniugazione»
Collegamenti esterni
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