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Standard (jazz)

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Nell'ambito della musica jazz, uno standard è una composizione che è divenuta parte del repertorio comune e che viene utilizzata come veicolo per l'improvvisazione.[1][2]

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Prima parte della partitura di Bolivia di Cedar Walton, brano considerato standard.

Descrizione

Riepilogo
Prospettiva

La provenienza degli standard è varia. Una parte consistente del repertorio è costituita da popular standards del Great American Songbook, cioè brani scritti originariamente per musical o film e in seguito divenuti classici della popular music statunitense.[3] A titolo d'esempio, Body and Soul e How High the Moon rientrano in questa categoria. Un'altra parte del repertorio è stata composta direttamente da musicisti di jazz, come ad esempio 'Round Midnight, A Night in Tunisia, Take Five o Footprints.[1] Sono divenuti standard infine anche brani composti fuori dagli Stati Uniti, come Les feuilles mortes di Joseph Kosma e Jacques Prévert (nella versione anglosassone: Autumn Leaves), Desafinado di Antônio Carlos Jobim o Estate di Bruno Martino.[4]

Trattandosi di un concetto definito in modo informale, non esistono liste ufficiali di standard. Alcuni brani ad esempio sono stati molto popolari in un dato periodo per poi essere dimenticati e uscire dal repertorio comune; oppure brani considerati standard in talune scene locali erano totalmente sconosciuti in altre. Ciononostante, nel XX secolo la grande diffusione a livello internazionale dei fake book (in particolare di The Real Book dagli anni settanta in poi) ha contribuito a cristallizzare almeno parte del repertorio.[1]

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Note

Bibliografia

Voci correlate

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