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Prospettiva
Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali
ufficio ministeriale indipendente italiano contro le discriminazioni razziali Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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L'Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica, conosciuto anche con l'acronimo UNAR, è un organo dello stato italiano avente la funzione di promuovere la parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull'origine etnica. Attivo dal 2003, è istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri[1]. Opera in modo autonomo e imparziale e si occupa altresì del diverso impatto che le discriminazioni possono avere su donne e uomini, nonché dell'esistenza di forme di razzismo a carattere culturale e religioso.
È stato istituito dal Governo Berlusconi II con il decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215, di recepimento della direttiva comunitaria n. 2000/43 CE.
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Funzioni
Riepilogo
Prospettiva
I compiti affidati dalla legge all'ufficio sono i seguenti:
- fornire assistenza, nei procedimenti giurisdizionali o amministrativi intrapresi, alle persone che si ritengono lese da comportamenti discriminatori, anche secondo le forme di cui all'art. 425 codice di procedura civile italiano;
- svolgere, nel rispetto delle prerogative e delle funzioni dell'autorità giudiziaria, inchieste al fine di verificare l'esistenza di fenomeni discriminatori;
- promuovere l'adozione, da parte di soggetti pubblici e privati, in particolare da parte delle associazioni e degli enti che svolgono attività nel campo della lotta alle discriminazioni, di misure specifiche, ivi compresi progetti di azioni positive, dirette a evitare o compensare le situazioni di svantaggio connesse alla razza o all'origine etnica;
- diffondere la massima conoscenza possibile degli strumenti di tutela vigenti anche mediante azioni di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sul principio della parità di trattamento e la realizzazione di campagne di informazione e comunicazione;
- formulare raccomandazioni e pareri su questioni connesse alle discriminazioni per razza e origine etnica, nonché proposte di modifica della normativa vigente;
- redigere una relazione annuale per il Parlamento sull'effettiva applicazione del principio di parità di trattamento e sull'efficacia dei meccanismi di tutela, nonché una relazione annuale al Presidente del Consiglio dei Ministri sull'attività svolta;
- promuovere studi, ricerche, corsi di formazione e scambi di esperienze, in collaborazione anche con le associazioni e gli enti che svolgono attività nel campo della lotta alle discriminazioni, con le altre organizzazioni non governative operanti nel settore e con gli istituti specializzati di rilevazione statistica, anche al fine di elaborare linee guida in materia di lotta alle discriminazioni.
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Composizione
L'ufficio è diretto da un responsabile nominato dal Presidente del Consiglio dei Ministri o da un Ministro da lui delegato. Si avvale altresì di personale di altre amministrazioni pubbliche, tra cui magistrati, avvocati e procuratori dello Stato, in posizione di comando, aspettativa o fuori ruolo, nonché di esperti[2] e consulenti esterni.
Collana editoriale
Riepilogo
Prospettiva
L'UNAR dirige la collana editoriale Diritti, Uguaglianza, Integrazione che ha quale finalità dichiarata quella di contribuire alla realizzazione del principio generale di non discriminazione e di uguaglianza, sancito dall'articolo 3 della Costituzione Italiana, e di diffondere i valori delle diversità e delle differenze contro ogni forma e causa di discriminazione.[3]
Pubblicazioni
La collana è composta dai seguenti volumi:
- Katia Pilati, La partecipazione politica degli immigrati: il caso di Milano (PDF)[collegamento interrotto], Roma, Armando Editore, 2010, ISBN 978-88-608-1736-5.
- UNAR, Prevenzione e contrasto dei fenomeni di razzismo : il ruolo dell'UNAR: relazione al Parlamento sull'effettiva applicazione del principio di parità di trattamento e sull'efficacia dei meccanismi di tutela (PDF)[collegamento interrotto], Roma, Armando Editore, 2010, ISBN 978-88-608-1765-5.
- Diletta Tega (a cura di), Le discriminazioni razziali ed etniche: profili giuridici di tutela (PDF), Roma, Armando Editore, 2011, ISBN 978-88-608-1884-3. URL consultato il 9 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2017).
- Carlo D'Ippoliti, Alexander Schuster (a cura di), DisOrientamenti: discriminazione ed esclusione sociale delle persone LGBT in Italia (PDF), Roma, Armando Editore, 2011, ISBN 978-88-608-1886-7. URL consultato il 9 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2014).
- Danilo Catania, Alessandro Serini (a cura di), Il circuito del separatismo: buone pratiche e linee guida per la questione Rom nelle regioni Obiettivo convergenza (PDF)[collegamento interrotto], Roma, Armando Editore, 2011, ISBN 978-88-608-1929-1.
- UNAR, Parità di trattamento e uguaglianza in Italia: un anno di attività contro ogni forma e causa di discriminazione (PDF)[collegamento interrotto], Roma, Armando Editore, 2011, ISBN 978-88-608-1976-5.
- Alessandro Pistecchia UNAR, La minoranza romanì. I rom romeni dalla schiavitù a Ceausescu, Roma, Armando Editore, 2011, ISBN 978-88-6081-984-0.
- UNAR, Relazione al Parlamento sull’effettiva applicazione del principio di parità di trattamento e sull’efficacia dei meccanismi di tutela. (PDF), Roma, Armando Editore, 2012, ISBN 978-88-6677-406-8. URL consultato il 15 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2016).
- Gelormini Paola UNAR, Noi e gli Altri (PDF), Roma, Armando Editore, 2013. URL consultato il 15 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2016).
- Associazione Culturale Pescepirata UNAR, Diverso sarò io (PDF), Roma, Armando Editore, 2014, ISBN 978-88-6677-716-8. URL consultato il 15 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
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Controversie
Nel 2017 un'inchiesta del programma Le Iene ha denunciato che in un circolo privato affiliato all'ANDDOS, associazione che ha avuto accesso ai finanziamenti statali pari a 55.000 euro grazie a un bando dell'UNAR, non ancora erogati[4], si praticherebbero sesso di gruppo e prostituzione omosessuale.[5] Successivamente ANDDOS ha specificato che i soldi erogati dall'UNAR (aggiudicati con regolare bando) non erano legati al sostentamento del gruppo ma lo scopo era quello di finanziare dei progetti specifici relativi a dei corsi sulla discriminazione.[6] Il 20 febbraio 2017, a seguito del clamore mediatico provocato dall'inchiesta, il direttore dell'UNAR Francesco Spano si è dimesso dall'incarico.[7]
Nel luglio 2018 tutte le accuse relative all'ex direttore dell'UNAR, Francesco Spano, sono cadute e la corte dei conti ha confermato la correttezza del bando finito sotto accusa.[8][9]
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Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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