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Vergine nera di Częstochowa

dipinto di autore ignoto Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Vergine nera di Częstochowa
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La Vergine Nera di Częstochowa (Czarna Madonna oppure Matka Boska Częstochowska in polacco, Imago thaumaturga Beatae Virginis Mariae Immaculatae Conceptae, in Claro Monte, in latino) è un'icona mariana, custodita presso il santuario di Częstochowa[1].

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Vergine Nera di Czestochowa

Storia

Riepilogo
Prospettiva

La Vergine Nera di Częstochowa (nota anche come Madonna nera) è un'icona di tradizione medioevale bizantina della Madonna col Bambino. La tradizione vuole che sia stata dipinta, su un asse di legno proveniente dal tavolo della Sacra Famiglia[2], da San Luca, che essendo contemporaneo alla Madonna ne avrebbe dipinto il vero volto[3]. Nel 1382 l'icona venne portata al Santuario di Częstochowa a Jasna Góra dal principe Ladislao di Opole[4]. Nel 1430, durante le guerre degli Ussiti, l'icona venne profanata a colpi d'ascia che le avrebbero provocato un sanguinamento miracoloso[5], e ancora oggi sono visibili gli sfregi[6]. Per i polacchi Częstochowa si identifica con la storia delle lotte per l'indipendenza nazionale polacca[3].

In occasione del suo viaggio apostolico in Polonia (31 maggio - 10 giugno 1997), il 4 giugno 1997 papa Giovanni Paolo II si rivolse in preghiera alla Vergine Maria nella cappella del santuario di Czestochowa[7]. Il 26 agosto 2020, nella giornata in cui la Chiesa in Polonia celebra la Solennità della Madonna Nera di Czestochowa, papa Francesco ha affidato la Polonia e tutta l'umanità alla materna protezione della Madonna Nera[8].

Alla Madonna di Częstochowa è dedicato un canto religioso (Madonna Nera), il cui testo in italiano è dovuto a Padre Adelfio Cimini.[9] L'8 dicembre 2019, la Pontificia Unione Missionaria ha organizzato una cerimonia solenne per l'affidamento delle missioni cattoliche alla Vergine nera di Częstochowa.[10]

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Note

Bibliografia

Voci correlate

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