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Vincenzo D'Arienzo
politico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Vincenzo D'Arienzo (San Cipriano Picentino, 27 dicembre 1965) è un politico italiano.
È stato consigliere provinciale e comunale di Verona, deputato alla Camera dal 15 marzo 2013 al 22 marzo 2018 e senatore della Repubblica dal 23 marzo 2018 al 12 ottobre 2022 per il Partito Democratico.
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Biografia
Riepilogo
Prospettiva
Nato a San Cipriano Picentino (Salerno), nel 1989 si trasferisce a Verona, dov'è tutt'ora residente[1]. Dal 1999 al 2002 è stato Rappresentante militare fino interregionale nella Guardia di finanza.
Alle elezioni amministrative del 1999 si candida al consiglio provinciale di Verona, tra le liste dei Democratici di Sinistra (DS) a sostegno del candidato presidente de L'Ulivo Franco Bonfante, venendo eletto consigliere provinciale e confermandosi alla tornata elettorale del 2004 con i DS e del 2009 con il Partito Democratico (PD), andando a ricoprire l'incarico di capogruppo in consiglio provinciale.[1][2]
Esponente del Partito Democratico della Sinistra (PDS), nel 1998 aderisce alla svolta di Massimo D'Alema dal PDS ai Democratici di Sinistra, divenendo membro della segreteria provinciale, della Direzione provinciale e segretario organizzativo provinciale di Verona dal 1999 al 2001.[1]
Nel 2007 aderisce alla confluenza dei DS nel PD, venendo eletto a novembre 2010 segretario provinciale di Verona, dimettendosi da capogruppo in consiglio provinciale e ricoprendo il ruolo fino a maggio 2013, quando si dimette a seguito della sua elezione a deputato.[1]
Alle elezioni amministrative del 2012 si candida al consiglio comunale di Verona, tra le liste del Partito Democratico a sostegno del candidato sindaco del centro-sinistra Michele Bertucco, risultando eletto consigliere comunale e rassegnando le dimissioni da consigliere provinciale il 24 luglio 2012.[1][2]
Nel dicembre 2012 partecipa alle elezioni primarie del PD per scegliere i candidati al Parlamento alla imminenti elezioni politiche[1], venendo candidato alla Camera dei deputati, tra le liste del Partito Democratico nella circoscrizione Veneto 1[3], risultando eletto deputato e dimettendosi da consigliere comunale a Verona il 15 aprile 2013[1][2]. Nel corso della XVII legislatura ha fatto parte della 4ª Commissione Difesa[4], dov'è stato relatore sul provvedimento della legge di stabilità 2014 e si è fatto promotore di un disegno di legge sulla tutela del posto di lavoro per i malati di cancro.[5]
Alle elezioni politiche del 2018 viene candidato al Senato della Repubblica, tra le liste del PD nel collegio plurinominale Veneto - 02, venendo eletto senatore. Nella XVIII legislatura della Repubblica è stato segretario d'aula del gruppo parlamentare del Partito Democratico a Palazzo Madama, componente della 8ª Commissione Lavori pubblici, comunicazioni e della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati.[6][7]
In vista delle primarie del PD del 2019 sostiene la mozione del segretario uscente Maurizio Martina, ex ministro delle politiche agricole nei governi Renzi e Gentiloni e rappresentante l'area "filo-renziana" del partito, che risulterà perdente arrivando secondo con il 22% dei voti dietro a Nicola Zingaretti (66%).[8]
Nel dicembre 2019 è tra i 64 firmatari (di cui solo altri 6 del Pd) per il referendum confermativo sulla riduzione dei parlamentari svoltosi nel settembre 2020.[9]
In vista delle elezioni politiche anticipate del 2022 decide di non ricandidarsi al Parlamento.[10][11]
Alle elezioni primarie del PD del 2023 sostiene la mozione di Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna dal 22 dicembre 2014, ma viene sconfitto dalla deputata del PD Elly Schlein.[12][13]
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Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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