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Endocardio
sottile membrana traslucida e biancastra che riveste internamente tutte le cavità cardiache, adattandosi a tutte le irregolarità della loro superficie Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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L'endocardio è la sottile membrana traslucida e biancastra che riveste internamente tutte le cavità cardiache, adattandosi a tutte le irregolarità della loro superficie (muscoli pettinati e papillari, corde tendinee, trabecole carnee di secondo e terzo ordine). Esso ricopre inoltre le superfici valvolari.[1] Insieme a epicardio e miocardio forma la parete del cuore[2].
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Struttura

È composto di più strati: più superficialmente si trova lo strato di cellule endoteliali di forma poligonale, che formano uno strato liscio che continua con l'endotelio dei vasi afferenti ed efferenti del cuore; si passa poi a una lamina propria composta da fibre elastiche e miocellule, la quale si prolunga in uno strato sottoendocardico di tessuto connettivo lasso[1].
Strato sottoendocardico
Questo strato sottoendocardico ha particolari funzioni: esso ancora saldamente l'endocardio alle pareti delle cavità cardiache, collegandosi al connettivo interstiziale del miocardio, è vascolarizzato e svolge una funzione trofica[1]. Manca in corrispondenza dei muscoli papillari e in questo strato sono presenti le reti sottoendocardiche del cuore, fondamentali per la trasmissione dello stimolo contrattile a tutto il miocardio[1].
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Derivazione embriologica
L'endocardio deriva dallo strato endoteliale delle formazioni che danno vita a tutto il cuore, i tubi endocardici, che a loro volta si formano dal mesoderma[3][4].
Note
Bibliografia
Voci correlate
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Collegamenti esterni
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