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Lavabo

apparato costituito da una sorgente idrica e una bacinella di raccolta con scarico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Lavabo
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Il lavabo o lavandino[1] è un apparato costituito da una sorgente idrica e una bacinella di raccolta con scarico.

Disambiguazione – "Lavandino" rimanda qui. Se stai cercando la specie botanica del genere Lavandula, vedi Lavandula × intermedia.
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Lavabo del XIX secolo

Terminologia

Quando è installato nelle cucine e ha come uso principale il lavaggio delle stoviglie, è chiamato anche lavello, acquaio o lavatoio, mentre quello presente nei bagni o nelle camere da letto e dedicato prevalentemente alle abluzioni personali è chiamato più frequentemente lavabo o lavandino (con quest'ultimo termine di maggiore uso nell'Italia settentrionale).[2][1]

Descrizione

Il lavabo spesso è parte integrante di dispositivi igienico-sanitari, stanze da bagno, cucine e servizi in genere. Può essere presente anche in camere da letto, laboratori o camere di sviluppo fotografico,[1] o dovunque serva un approvigionamento di acqua corrente. L'apporto idrico comunemente è fornito da uno o più rubinetti d'acqua calda e/o fredda, e lo scarico è normalmente connesso a una rete fognaria.

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Storia

Trae le sue origini dalle bacinelle fisse, o vasche, già in uso presso le civiltà antiche a partire dal III millennio a.C.; numerosi reperti di antiche stanze da bagno e cucine dimostrano la quasi invariata forma e funzione per millenni fino ai giorni odierni.

Utilizzi

La sua funzione primaria è di raccolta temporanea di acque a uso igienico-sanitario per oggetti, animali e/o usi umani (ad esempio il lavaggio delle mani).

L'uso di attrezzature specifiche per il lavaggio delle mani, oltre che a misure igieniche, è connesso anche con rituali di purificazione frequenti in molte religioni (quello presente nelle chiese cristiane è chiamato acquasantiera). Il termine stesso lavabo, è propriamente una parola latina ("laverò"), che proviene da una frase che l'orante recita nel corso della messa, al momento di lavarsi le mani: Lavabo inter innocentes manus meas et circumdabo altare tuum, Domine ("Laverò fra gli innocenti le mie mani: e andrò attorno al tuo altare, o Signore", Salmo 26,6[3]). Il momento della Messa in cui viene pronunciata questa formula è esso stesso denominato lavabo.

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Note

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