Dono olandese
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Il dono olandese del 1660[1] era una collezione di 28 dipinti, principalmente del Rinascimento italiano, e di 12 sculture classiche, insieme a un panfilo, il Mary, e mobilio, che fu presentato a re Carlo II d'Inghilterra dagli Stati generali dei Paesi Bassi nel 1660.[2]
La collezione fu donata a Carlo II per segnare il suo ritorno al potere nella Restaurazione inglese, prima della quale Carlo aveva trascorso molti anni in esilio a Parigi, a Colonia e nei Paesi Bassi spagnoli, durante il dominio della Repubblica inglese. Essa volta a rafforzare le relazioni diplomatiche tra l'Inghilterra e l'Olanda, ma solo alcuni anni dopo il dono le due nazioni si sarebbero di nuovo affrontate in guerra nella Seconda guerra anglo-olandese del 1665-67.
Il dono fu organizzato dai Cornelis de Graeff e suo fratello minore Andries de Graeff. La maggior parte dei dipinti e tutte le sculture romane provenivano dalla collezione Reynst, la più importante collezione olandese del XVII secolo di dipinti del Cinquecento italiano, formata a Venezia da Jan Reynst (1601-1646) ed ampliata da suo fratello, Gerrit Reynst (1599-1658).[3] Il dono rifletteva il gusto che Carlo condivideva con suo padre, Carlo I, la cui vasta collezione, una delle più imponenti d'Europa, era stata per la maggior parte venduta all'estero dopo che egli era stato giustiziato nel 1649.[4] Carlo II non era un collezionista così appassionato come suo padre, ma apprezzava l'arte e in seguito fu in grado di recuperare molti dei pezzi della collezione prebellica che erano rimasti in Inghilterra, nonché di acquistare molti altri dipinti e molti notevoli disegni di vecchi maestri.[5]
Alcuni decenni dopo, ci fu un trasferimento inverso quando 36 dipinti della collezione reale inglese, incluso almeno uno di quelli donati nel 1660, furono portati dal re olandese Guglielmo III d'Inghilterra nel suo palazzo olandese di Het Loo. IL suo successore inglese, la regina Anna, tentò di recuperarli dopo la morte di Guglielmo nel 1702, ma fallì, ed essi rimangono per la maggior parte in collezioni pubbliche olandesi.[6] Quattordici dipinti del dono del 1660 rimangono nella Royal Collection, mentre altri si trovano ora in diverse collezioni di tutto il mondo.