Eccidio di Torlano di Nimis
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L'eccidio di Torlano di Nimis fu un crimine di guerra della Germania nazista durante la seconda guerra mondiale, che ebbe luogo il 25 agosto 1944 nella frazione di Torlano (comune di Nimis).
Eccidio di Torlano di Nimis strage | |
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Tipo | fucilazione |
Data | 25 agosto 1944 |
Luogo | frazione di Torlano comune di Nimis |
Stato | Italia |
Obiettivo | civili |
Responsabili | alcuni reparti delle SS appartenenti 24. Waffen-Gebirgs-Division der SS; 5. compagnia rinforzata panzer della polizia (5. vers Pol.Pz.Kp); alcune unità della Polizia di Sicurezza di stanza a Udine (SIPO/SD) poliziotti del 3º Battaglione del 15. Reggimento di SS-Polizia (III Btl./SS-Pol.Rgt.15); reparti cosacchi 1º Reggimento di Cavalleria unità imprecisate della 94. e 71. Infanterie Division |
Conseguenze | |
Morti | 33 civili |
L'eccidio fu compiuto da membri delle Waffen-SS tedeschi e cosacchi, nonché da collaborazionisti italiani. Vennero rastrellati e trucidati 33 civili, inclusi donne e bambini[1][2]. Stando invece ad una recente ricerca, la strage sarebbe avvenuta in ritorsione per la morte di 5 soldati tedeschi avvenuta a Nimis il giorno 25 agosto. Secondo i dati presentati avrebbero preso parte all’eccidio elementi del BdS-Aussenstelle Udine coadiuvati da membri del Battaglione Fascisti Friulani (il quale fungeva da Brigata Nera di Udine) sotto la scorta di alcune autoblinde appartenenti alla 1.Kompanie/Sicherungs-Abteilung della Transport Brigader Speer [3] . Il relativo fascicolo di indagine fu rinvenuto soltanto nel 1994 all'interno del cosiddetto armadio della vergogna.