Fallito attentato allo stadio Olimpico di Roma
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Il fallito attentato allo stadio Olimpico è un attentato dinamitardo, organizzato da Cosa nostra, che sarebbe dovuto avvenire il 23 gennaio 1994 con l'esplosione di un'autobomba in viale dei Gladiatori a Roma, all'uscita dello stadio Olimpico, dove si trovava un presidio dei Carabinieri in servizio di ordine pubblico per la partita di calcio Roma-Udinese.[1] L'esplosione non avvenne per un malfunzionamento del telecomando che avrebbe dovuto innescare l'ordigno. L'attentato è inquadrato nella scia degli altri attentati del 1992-1993 che provocarono la morte di 21 persone, tra cui i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e gravi danni al patrimonio artistico italiano.
Voce principale: Bombe del 1992-1993.
Fatti in breve Tipo, Data ...
Fallito attentato allo stadio Olimpico | |
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Tipo | Autobomba |
Data | 23 gennaio 1994 |
Luogo | Viale dei Gladiatori, Roma |
Stato | Italia |
Obiettivo | presidio dei Carabinieri presso lo Stadio Olimpico di Roma |
Responsabili |
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Motivazione | Rappresaglia contro la lotta alla mafia |
Conseguenze | |
Morti | nessuno |
Feriti | nessuno |
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