Linea Schlenk
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La linea Schlenk (detta anche linea vuoto-gas inerte) è una apparecchiatura comunemente usata in chimica e inventata da Wilhelm Schlenk. È costituita da due linee con varie uscite verso l'esterno ove collegare i campioni.[1] Una linea è collegata ad una sorgente di gas inerte, e l'altra è collegata ad una pompa a vuoto. La linea a gas inerte ha una uscita di sfogo attraverso un gorgogliatore ad olio. Una trappola criogenica ad azoto liquido o a ghiaccio secco/acetone impedisce che vapori di solvente possano contaminare la pompa a vuoto. Rubinetti particolari permettono di scegliere se connettere vuoto o gas inerte al campione collegato, senza bisogno di spostare il campione da una linea all'altra.
Linee di tipo Schlenk sono utili per manipolare in modo semplice e sicuro composti chimici sensibili all'aria. La possibilità di creare alto vuoto è spesso utile per eliminare le ultime tracce di solvente dal campione. Le linee da vuoto hanno spesso più uscite, e operando con attenzione si possono condurre simultaneamente più reazioni od operazioni.
La presenza di piccole tracce di ossigeno residuo può essere un problema quando si opera con reagenti particolarmente sensibili all'ossidazione. In questi casi, per eliminare l'ossigeno al di sotto del livello dei ppm, occorre purificare il gas inerte facendolo passare attraverso un catalizzatore di deossigenazione.[2] In genere si utilizza una colonna di ossido di rame(I) o di manganese(II) che reagisce con le tracce di ossigeno presenti nel gas inerte.