Modello di Ayres-Warr
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Il modello di Ayres-Warr è un modello economico basato sull'assunto che il lavoro fisico, o più precisamente l'exergia, ha costituito storicamente il contributo principale alla crescita economica[1][2][3][4].
Il fondamento di questa teoria è un modello matematico che mostra come il rendimento della conversione di energia primaria in lavoro utile (per esempio, quello meccanico prodotto da un motore a scoppio) è ben approssimato dal residuo di Solow, o progresso tecnico, cioè la parte di crescita della produttività che non è attribuibile a input economici misurabili come il capitale, il lavoro o le materie prime[5][6].
Il concetto di "lavoro utile" emerge da un'estensione dei modelli neoclassici che definiscono la produzione come una funzione del capitale, del lavoro e del progresso tecnico. È importante sottolineare che il modello de quo predice dapprima una riduzione, infine un arresto della crescita economica nel momento in cui il rendimento dei processi raggiungerà un limite superiore; tale situazione è associata all'esaurimento delle materie prime, che induce a sua volta un aumento del lavoro utile richiesto per estrarle e trasformarle[7].
Robert Ayres e Benjamin Warr (2009)[6] hanno comparato i processi economici con l'estrazione, la trasformazione e il trasporto di grandi quantità di materie prime. Al contempo, gli autori criticano l'economia ortodossa perché non prenderebbe in debita considerazione il ruolo delle risorse naturali non rinnovabili.