Mutazilismo
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Il mutazilismo, mutazila o muʿtazila è una scuola di pensiero teologico islamico comparsa nel IX secolo (in Iraq). I seguaci delle scuole Mu'tazili erano noti per negare la non-creazione del Corano e la sua co-eternità con Dio[1]. Da questa premessa, la dottrina Mu'tazili del kalām deduceva che i precetti di Dio fossero accessibili al pensiero umano e suscettibili di indagine razionale; quindi la conoscenza derivava dalla ragione, e quindi la ragione era arbitro finale nella decisione su cosa è bene e cosa è male. Ne seguiva che il "sacro precedente" non era un mezzo affidabile per stabilire cosa fosse giusto, poiché ciò che era obbligatorio in religione lo era solo in virtù della ragione.
Nato a Bassora dal sunnismo, l'approccio mutazilita conobbe momenti di grande diffusione, e vi furono dei periodi in cui il mutazilismo fu la "dottrina di Stato" nel califfato abbaside durante l'epoca d'oro islamica. Dopo il X secolo perse seguito, e fu definitivamente abbandonato nel XIII secolo con la persecuzione dei filosofi. Oggigiorno alcuni suoi aspetti si ritrovano solo nello sciismo di orientamento zaydita: la teologia islamica moderna lo considera un'eresia, perché nega sostanzialmente l'eternità del Corano e perché tende ad affermare il libero arbitrio. Nel jihadismo moderno sono frequenti le accuse di mu'tazilismo fra i vari gruppi integralisti, nel tentativo di screditare dottrinariamente gli avversari.