Omicidio di John Lennon
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L'omicidio di John Lennon venne commesso la sera di lunedì 8 dicembre 1980, quando il celebre musicista britannico venne colpito da quattro proiettili sparatigli alle spalle da Mark David Chapman, un fan squilibrato, con una pistola calibro .38 nell'ingresso del Dakota Building, sua residenza a New York. Lennon, 40 anni, era appena tornato da una seduta di registrazione al Record Plant Studio insieme alla moglie Yōko Ono, 47 anni.
Omicidio di John Lennon omicidio | |
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L'ingresso principale del Dakota Building, New York, luogo dell'omicidio di John Lennon | |
Tipo | Omicidio doloso tramite arma da fuoco |
Data | 8 dicembre 1980 22:50 |
Luogo | New York |
Stato | Stati Uniti |
Coordinate | 40°46′35.6″N 73°58′34.8″W |
Arma | Revolver Charter Arms .38 Special |
Obiettivo | John Lennon |
Responsabili | Mark David Chapman |
Motivazione | Malattia mentale |
Conseguenze | |
Morti | 1 |
Feriti | 5 |
Gravemente ferito, Lennon venne dichiarato morto all'arrivo al Roosevelt Hospital. I medici dell'ospedale dichiararono che nessuno sarebbe potuto sopravvivere più di cinque minuti dopo aver subito tali ferite. Poco tempo dopo, delle stazioni radio locali diffusero la notizia della morte dell'ex beatle e una folla di suoi ammiratori si riunì nei pressi del Roosevelt Hospital e davanti al Dakota. Il corpo di Lennon fu cremato al Ferncliff Cemetery di Hartsdale, due giorni dopo il decesso; le sue ceneri furono consegnate alla moglie, che scelse di non far celebrare nessun funerale. Il primo[N 1] annuncio televisivo della morte di Lennon venne dato dal telecronista sportivo Howard Cosell, sulla rete ABC durante una partita di football americano trasmessa in diretta su Monday Night Football.[N 2][1]
Chapman ammise la responsabilità nell'omicidio di Lennon e venne condannato a una pena compresa fra i vent'anni e l'ergastolo; non è mai stato rilasciato, in quanto gli è stata ripetutamente negata la richiesta di libertà vigilata[2][3][4][5], anche se sono state promosse campagne contro la sua scarcerazione.