Pierre-Joseph Proudhon
filosofo, sociologo, economista e anarchico francese / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Pierre-Joseph Proudhon (Besançon, 15 gennaio 1809 – Passy, Parigi, 19 gennaio 1865) è stato un filosofo, economista, sociologo, saggista, federalista, socialista, anarchico e politico francese.Tra i principali teorici dell'anarchismo, fu il primo ad attribuire un significato positivo ai termini "anarchia" ed "anarchico", sino ad allora impiegati soltanto con un'accezione dispregiativa, come afferenti ai concetti di anomia ed entropia, anche dai suoi stessi pensatori e militanti del tempo (perfino da William Godwin, generalmente considerato un teorico ed esponente ante litteram dell'anarchismo).
«Bisogna collaborare con ogni mezzo per scoprire le leggi della società, i modi in cui si realizzano queste leggi e i processi tramite cui siamo capaci di scoprirle; ma, per il buon Dio!, quando avremo demolito tutti i dogmi aprioristici, non pensiamo di indottrinare a nostra volta il popolo»
(Pierre-Joseph Proudhon)
Pierre-Joseph Proudhon | |
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Deputato della Seconda Repubblica Francese | |
Durata mandato | 4 giugno 1848 – 26 maggio 1849[1][2] |
Circoscrizione | Seine |
Dati generali | |
Partito politico | Gauche (Sinistra)[2] |
Professione | operaio tipografo, giornalista, capufficio, imprenditore cooperativo |
Firma |
Ebbe inoltre il merito di aver ispirato il celebre simbolo della A cerchiata, il cui significato risiede nella sua stessa massima "l'Anarchia è l'ordine senza il potere"[3][4], oltre ad aver coniato il motto "La proprietà è una rapina" (La propriété, c'est le vol!) contenuto nella suo primo saggio politico, Che cos'è la proprietà? O, un'indagine sul principio del diritto e del governo (1840; Qu'est-ce que la propriété? Recherche sur le principe du droit et du gouvernement).
In un primo momento, Proudhon promosse il "possesso" (occupazione e uso) in alternativa alla proprietà (come definita nel diritto romano), ma in seguito, a causa delle critiche di Max Stirner e Karl Marx, lo ridefinì "proprietà limitata" (rimanendo pur sempre contrario al profitto dei capitalisti, ai tassi di interesse e agli affitti).[5][6] Secondo Proudhon nel sistema capitalistico i lavoratori venivano privati di ciò che egli stesso definisce come un "surplus". Basandosi su presupposti giusnaturalisti affermava che i lavoratori, anche se non aventi diritto di voto, avessero diritto alla proprietà.[7]
Politicamente attivo durante il breve periodo della Seconda Repubblica francese, sorta a seguito dei moti del 1848, nel quale teorizzò il sistema economico noto come mutualismo.[8] Le federazioni agricolo-industriali proposte da Proudhon prevedono dei "contratti di federazione" (ispirati alla teoria del contratto sociale di J.-J. Rousseau) accettati individualmente come associati, in contrapposizione al principio della sovranità illimitata degli Stati nazionali.[9]