Sacco di Brescia
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Il cosiddetto Sacco[2] di Brescia ebbe luogo il 19 febbraio 1512 e rientra nel più ampio quadro degli eventi della Lega Santa, che succedeva alla stessa Lega di Cambrai.
Sacco di Brescia parte della guerra della Lega di Cambrai | |||
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Charles-Philippe Larivière, Presa di Brescia,1836-1837. Pittura a olio, 387×274 cm | |||
Data | 19 febbraio 1512 | ||
Luogo | Brescia | ||
Esito | vittoria francese | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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«Questo, essere vero, si è conosciuto in molte espugnazioni fatte dagli oltramontani in Italia, e massime in quella di Brescia: perché, sendosi quella terra ribellata da’ Franciosi, e tenendosi ancora per il re di Francia la fortezza, avevano i Viniziani, per sostenere l’impeto che da quella potesse venire nella terra, munita tutta la strada d’artiglierie, che dalla fortezza alla città scendeva, e postene a fronte e ne’ fianchi, ed in ogni altro luogo opportuno. Delle quali monsignor di Fois non fece alcuno conto; anzi, quello con il suo squadrone, disceso a piede, passando per il mezzo di quelle, occupò la città, né per quelle si sentì ch’egli avesse ricevuto alcuno memorabile danno»
(N. Machiavelli, Discorsi, lib. II, cap. 17, in N. Machiavelli, Opere, a cura di C. Vivanti, Torino, Einaudi-Gallimard, 1997, pp. 368-369)
La città di Brescia si era infatti ribellata alla dominazione francese a cui era stata assoggettata e, coadiuvata da un presidio delle truppe della repubblica di Venezia, aveva tentato di ribellarsi e rendersi indipendente. A quel punto il generale Gaston de Foix-Nemours, da poco giunto a comandare gli eserciti francesi in Italia, ordinò alla città di arrendersi; tuttavia, a seguito di un secco rifiuto, egli decise di attaccare la città con una forza di 12.000 uomini.
L'evento segnò terribilmente la città, dal momento che quest'ultima fu razziata e saccheggiata selvaggiamente, avendo una eco ampia sia in Italia che in Europa, impressionando in generale per l'efferatezza dei saccheggi e delle uccisioni commesse.[3]