Strage di Villarbasse
ultimo reato comune punito con la pena di morte in Italia / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La strage di Villarbasse del 20 novembre 1945 è stata uno dei più efferati crimini dell'immediato dopoguerra e, al contempo, un evento simbolo nella storia del diritto penale italiano in quanto ultimo reato comune punito applicando la pena di morte.[1][2]
Venne commessa durante una rapina in una cascina di Villarbasse (in provincia di Torino), dove dieci persone vennero massacrate a bastonate e gettate ancora vive in una cisterna. Gli autori della strage furono quattro siciliani originari di Mezzojuso; uno di loro venne ucciso in un regolamento di conti fra mafiosi in Sicilia prima della cattura.[3]
Strage di Villarbasse strage | |
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Tipo | Pestaggio, tortura e omicidio |
Data | 20 novembre 1945 19:00 circa |
Luogo | Cascina Simonetto |
Stato | Italia |
Mandamento | Villarbasse |
Obiettivo | Avvocato Massimo Gianoli |
Responsabili | Francesco La Barbera, Giovanni Puleo, Giovanni D'Ignoti e Pietro Lala |
Motivazione | Rapina |
Conseguenze | |
Morti | 10 |
Sopravvissuti | 1 |
Danni | Furto di 200 000 ₤ |
L'evento è considerato di particolare rilevanza nella storia del diritto penale italiano in quanto la pena di morte sarebbe infatti stata abrogata poco dopo con la promulgazione della Costituzione repubblicana, entrata in vigore il 1º gennaio 1948, e con le conseguenti modifiche del codice penale italiano. La decisione di abrogare la pena di morte, all'epoca dell'esecuzione di questa ultima fucilazione delle Basse di Stura (4 marzo 1947), era in realtà già stata presa e, dopo un'altra esecuzione avvenuta il giorno successivo ma decisa già nel maggio 1946[4], per tutto il resto del 1947 non ne venne eseguita nessun'altra, in attesa della sua abolizione formale; ciò nonostante, la particolare efferatezza del delitto, che vide il massacro di dieci cittadini inermi, sollevò l'indignazione dell'opinione pubblica e spinse De Nicola a rifiutare la grazia, rendendo la strage di Villarbasse l'ultimo reato per cui sia stata applicata la pena di morte in Italia.