Suzutsuki
Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Il Suzutsuki (涼月? lett. "La luna più fredda")[4] è stato un cacciatorpediniere della Marina imperiale giapponese, terza unità della classe Akizuki. Fu varato nel marzo 1942 dai cantieri Mitsubishi a Nagasaki.
Suzutsuki | |
---|---|
L'unità nel novembre 1945: le torrette di prua sono state rimosse | |
Descrizione generale | |
Tipo | Cacciatorpediniere |
Classe | Akizuki |
Proprietà | Marina imperiale giapponese |
Ordine | 1939 |
Cantiere | Mitsubishi (Nagasaki) |
Impostazione | 15 marzo 1941 |
Varo | 4 o 9 marzo 1942 |
Completamento | 20 o 29 dicembre 1942 |
Destino finale | Consegnato danneggiato nell'agosto 1945, forse demolito in seguito |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 2744 t A pieno carico: 3759 t |
Lunghezza | 134,22 m |
Larghezza | 11,58 m |
Pescaggio | 4,11 m |
Propulsione | 3 caldaie Kampon e 2 turbine a ingranaggi a vapore Kampon; 2 alberi motore con elica (52000 shp) |
Velocità | 33 nodi (62,7 km/h) |
Autonomia | 8300 miglia a 18 nodi (15372 chilometri a 34,2 km/h) |
Equipaggio | 290 |
Equipaggiamento | |
Sensori di bordo | Sonar Type 93 Radar Type 21 |
Armamento | |
Armamento |
|
Note | |
Dati riferiti all'entrata in servizio, tratti da:[1][2][3] | |
Fonti citate nel corpo del testo | |
voci di cacciatorpediniere presenti su Wikipedia |
Appartenente alla 61ª Divisione, trascorse quasi tutto il 1943 in missioni di scorta a convogli o singoli mercantili, a gruppi delle flotte da battaglia imperiali tra la base di Truk e le isole metropolitane e in saltuarie missioni di trasporto truppe o materiali in specie nel Pacifico centrale. Nel gennaio 1944 fu assai gravemente danneggiato da un sommergibile nemico e rimase in riparazione fino a ottobre ma, alla prima missione, fu di nuovo silurato e perse la prua per la seconda volta: queste due contingenze gli impedirono di partecipare alle battaglie del Mare delle Filippine (19-20 giugno) e del Golfo di Leyte (23-25 ottobre). Transitato alla 41ª Divisione, fu invece uno degli otto cacciatorpediniere che presero parte alla suicida operazione Ten-Go (6-7 aprile 1945); ne uscì malconcio con la prua quasi spezzata e non fu riparato, rimanendo a Sasebo. Dopo la resa del Giappone gli Stati Uniti se ne impossessarono, ma lo demolirono nell'immediato dopoguerra.