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giornalista e politico italiano (1911-1968) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Vittorio Zincone (Sora, 30 aprile 1911 – Roma, 10 marzo 1968) è stato un giornalista e politico italiano.
Vittorio Zincone | |
---|---|
Deputato della Repubblica Italiana | |
Legislatura | IV |
Gruppo parlamentare | Partito Liberale |
Collegio | Roma |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Liberale Italiano |
Titolo di studio | Laurea in Giurisprudenza e Scienze Politiche |
Professione | giornalista e politico |
Fu un esponente di spicco del Partito Liberale Italiano.
Durante gli studi universitari, in qualità di membro del PNF, fu iscritto ai GUF e partecipò ai Littoriali della cultura e dell'arte del 1935, con un saggio sul «Salario corporativo», vincendo il primo premio.[1] Si laureò in giurisprudenza e in scienze politiche.[2]
Iniziata l'attività politica come consigliere comunale di Roma per il PLI, dal 1963 al 1968 fu deputato per lo stesso partito. Negli anni cinquanta e sessanta fu membro degli organi direttivi del partito, all'interno dei quali si schierò tendenzialmente a destra.[3]
Fu condirettore del quotidiano romano Risorgimento Liberale, direttore del Resto del Carlino di Bologna e vice direttore del Tempo (Roma). Dal 1958 fu anche presidente dell'Associazione Stampa Romana.[4]
Era padre del giornalista e scrittore Giuliano Zincone.
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