Zambo
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Zambo (Cafuzo in Brasile, Lobo in Messico, Garifuna in Honduras, Belize e Guatemala) è un termine derivato dalle parlate iberiche, originariamente usato per etichettare persone di discendenza africana e amerindia. È rimasto nell'uso comune in America Latina, in termini più generici e spesso spregiativi, anche per designare chiunque abbia un'origine africana.
Nel sistema di caste in vigore nel periodo coloniale in America Latina, il termine veniva originariamente applicato soltanto per i figli di un genitore africano e un amerindio o per i figli di due genitori zambo; oltre alla tipologia primaria di interazione tra le genti europee e gli indios, venne stabilita una stratificazione gerarchica sociale derivante dal grado di mescolanza delle due etnie, con una miriade di altri termini incasellati in apposite liste con illustrazioni che descrivevano e standardizzavano a partire dal XVI secolo nelle Caste Coloniali del Nuovo Mondo la posizione sociale e la razza di appartenenza, come ad esempio Cambujo, il figlio di un genitore amerindio e di uno zambo (ovvero un quarto africano e tre quarti indio).[1]
Con il tempo il termine zambo ha progressivamente assunto un significato meno ristretto andando a riassumere in sé tutte le tipologie di mescolanza tra africani e amerindi.