Abitabilità di un satellite naturale
valutazioni sul grado di abilità del satelliti naturali / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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L'abitabilità dei satelliti naturali si riferisce alla capacità potenziale dei satelliti naturali di avere ambienti ospitali alla vita[1], anche se gli ambienti abitabili non ospitano necessariamente la vita. L'abitabilità satellitare è uno studio emergente considerato importante per l'astrobiologia per diversi motivi, soprattutto perché si suppone che i satelliti naturali siano notevolmente più numerosi dei pianeti e si ipotizza che i fattori di abitabilità siano probabilmente simili a quelli dei pianeti[2][3].
Vi sono, tuttavia, differenze chiave che incidono sulle lune come potenziali siti per la vita extraterrestre.
I candidati più probabili all'abitabilità dei satelliti naturali sono attualmente i satelliti ghiacciati[4] come quelli di Giove e Saturno - Europa[5] ed Encelado[6] rispettivamente, sebbene anche se la vita esistesse in entrambi i luoghi, sarebbe probabilmente limitata agli habitat al di sotto della crosta superficiale.
Tradizionalmente, si riteneva che la vita sulla Terra fosse strettamente un fenomeno di superficie, ma recenti studi hanno dimostrato che fino alla metà della biomassa terrestre potrebbe vivere al di sotto della superficie[7]. Europa ed Encelado esistono al di fuori della zona abitabile circumstellare che ha per lungo tempo definito i limiti della vita all'interno del sistema solare come la zona in cui l'acqua può esistere allo stato liquido in superficie. Nella zona abitabile del sistema solare ci sono solo tre satelliti naturali: la Luna e le lune di Marte Phobos e Deimos (anche se alcune stime evidenziano che Marte e le sue lune sono leggermente al di fuori della zona abitabile)[8] nessuno dei quali sostiene un'atmosfera o acqua in forma liquida. È probabile che le forze di marea svolgano un ruolo altrettanto significativo fornendo calore al pari delle radiazioni stellari nella potenziale abitabilità dei satelliti naturali[9][10].
Non è ancora stata confermata l'esistenza di esolune. Rilevarle è estremamente difficile, perché gli attuali metodi sono limitati ai tempi di transito[11]. È possibile che alcune delle loro proprietà possano essere determinate con metodi simili a quelli dei pianeti in transito[12]. Nonostante ciò, alcuni scienziati stimano che ci siano tante esolune abitabili quanti esopianeti abitabili[2][13]. Dato il rapporto generale di massa da pianeta a satellite/i di 10 000:1, grandi pianeti gassosi delle dimensioni di Saturno o Giove nella zona abitabile sono considerati i migliori candidati per ospitare lune simili alla Terra[14].