Accusativo di relazione
costruzione grammaticale tipica della lingua greca antica / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
L'accusativo di relazione è una costruzione tipica della lingua greca, ma presente anche in altre lingue, come il latino e l'italiano, usata per esprimere un complemento di limitazione mediante il caso accusativo. È così denominato in quanto indica in relazione a che cosa vale l'enunciato: di fatto può essere tradotto con le locuzioni italiane "relativamente a", "riguardo a", "quanto a", "in rapporto a". Spesso è definito anche accusativo alla greca, il quale rappresenta tuttavia una forma particolare di accusativo di relazione.
In generale, il caso accusativo è utilizzato per esprimere, oltre all'idea di movimento, il concetto di estensione: nello spazio, nel tempo, nel grado, nell'ambito, ecc. Per questo motivo l'accusativo poteva essere usato per indicare sotto quale aspetto o entro quale limite debba considerarsi una qualità o un'azione".[1]
Un classico esempio è la clausola omerica πόδας ὠκὺς Ἀχιλλεύς (pódas ōkýs Akhilleús) "il piè veloce Achille", letteralmente: piedi veloce Achille, ossia "Achille, veloce quanto ai piedi" (con piedi in accusativo).
Altri esempi: Σωκράτης ἦν Ἀθηναῖος τὸ γένος (Sokrátes en Athenaîos to ghénos) "Socrate era ateniese per nascita"; Καῖσαρ ἦν τἡν σάρκα λευκός (Kaîsar en ten sárka leukós) "Cesare era bianco di carnagione".
La struttura tipica del costrutto richiede almeno questi elementi: un primo sostantivo che indica la persona o l'elemento di cui si limita qualcosa (Achille); un predicato (veloce), di norma un aggettivo, che esprime la qualità che viene limitata; e un secondo sostantivo (i piedi) che definisce il termine entro cui vale quella qualità.[2] Si tratta quindi di un costrutto nominale, confrontabile con espressioni italiane del tipo sporco in faccia, rossa di capelli o povero di spirito, che hanno analogo valore limitativo.
In latino e in italiano la costruzione è spesso impiegata con riferimento alle parti del corpo. Per esempio, in latino, Venus nuda pedes "Venere con i piedi nudi" (letteralmente: "nuda riguardo ai piedi"). Si notino le differenze grammaticali: in italiano l'aggettivo nudi è concordato con piedi al plurale maschile, in latino invece nuda concorda con il soggetto Venus al nominativo singolare femminile, mentre pedes, al plurale, è l'accusativo di relazione.