Aichi D3A
bombardiere in picchiata Aichi Tokei Denki / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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L'Aichi D3A (愛知99式艦上爆撃機?, Aichi-kyuu-kyuu-shiki-kanjou-bakugeki-ki, nome in codice alleato Val[3]) fu un bombardiere in picchiata imbarcato, monomotore monoplano ad ala bassa, sviluppato dall'azienda aeronautica giapponese Aichi Tokei Denki KK negli anni trenta e impiegato durante la seconda guerra mondiale.
Aichi D3A | |
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Aichi D3A1 della portaerei Akagi | |
Descrizione | |
Tipo | bombardiere in picchiata imbarcato |
Equipaggio | 2 |
Costruttore | Aichi |
Data primo volo | gennaio 1938 |
Data entrata in servizio | 1940[1] |
Utilizzatore principale | Dai-Nippon Teikoku Kaigun Kōkū Hombu |
Altri utilizzatori | Angkatan Udara Republik Indonesia |
Esemplari | 1 486[1] (470 D3A1) (1 016 D3A2) |
Dimensioni e pesi | |
Tavole prospettiche | |
Lunghezza | 10,20 m |
Apertura alare | 14,36 m |
Altezza | 3,85 m |
Superficie alare | 34,90 m² |
Peso a vuoto | 2 408 kg |
Peso max al decollo | 3 650 kg |
Propulsione | |
Motore | un Mitsubishi Kinsei 44, radiale a 14 cilindri raffreddati ad aria |
Potenza | 1 070 CV (787 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 385 km/h |
Autonomia | 1 500 km |
Tangenza | 9 300 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 2 Type 97 da 7,7 mm 1 Type 92 da 7,7 mm |
Bombe | 370 kg (1 da 250 kg e 2 da 60 kg) |
Note | Dati relativi alla versione D3A1 |
Dati tratti dal sito Virtual Aircraft Museum,[2] salvo dove diversamente indicato. | |
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Adottato dalla Dai-Nippon Teikoku Kaigun Kōkū Hombu, la componente aerea della Marina imperiale giapponese, l'Aichi D3A fu il primo aereo nipponico a bombardare obiettivi americani nell'ultimo conflitto mondiale. Durante il primo anno di utilizzo, nella guerra del Pacifico, si affermò come uno dei migliori bombardieri in picchiata dei suoi tempi. E prima della fine della guerra aveva affondato più naviglio nemico di ogni altro tipo di aereo.[4] Ne vennero prodotti quasi 1 500 esemplari in tre versioni principali.[4] Nel 1944, ormai sorpassato, fu impiegato per l'addestramento ed in seguito assegnato a unità kamikaze. Ma la sua inferiorità nei confronti dei più moderni caccia statunitensi risultò in pesanti perdite e molti dei piloti suicidi furono abbattuti prima ancora di avvicinarsi alle navi.[5] Il D3A era in grado di gettarsi praticamente in verticale sugli obiettivi da colpire. Tra i suoi pochi punti deboli - emersi soprattutto alla fine del conflitto - la bassa velocità (dovuta anche al carrello fisso) e il carico di bombe non sempre sufficiente a infliggere danni decisivi a navi corazzate.