Architettura a Malta
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L'architettura maltese trae le sue origini nella preistoria e alcune delle più antiche strutture autoportanti sulla Terra, una serie di templi megalitici, si trovano a Malta.[1] Le isole furono colonizzate dai Fenici e successivamente dai Romani, che fondarono le città di Melita e Gaulos. Sebbene questi fossero insediamenti considerevoli, ed è noto che avessero numerosi templi, chiese e palazzi, ad oggi sono sopravvissuti pochi resti al di là di alcuni frammenti architettonici.[2]
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, Malta divenne parte dell'Impero bizantino, prima di cadere sotto gli Arabi nell'870. Di fatto nessun esempio di architettura bizantina o araba è sopravvissuto, sebbene gli arabi abbiano lasciato un'influenza significativa sull'architettura vernacolare maltese che è rimasta popolare nei secoli successivi. Malta divenne parte della Contea e successivamente del Regno di Sicilia nel 1091, e l'architettura normanna e gli altri stili europei furono introdotti nell'isola. Sono sopravvissuti relativamente pochi esempi di architettura medievale, compresi alcuni edifici a Mdina e la Cittadella di Gozo, nonché diverse cappelle nella campagna maltese.[2]
L'architettura maltese fiorì quando le isole furono sotto il dominio dell'Ordine di San Giovanni dal 1530 al 1798. Gli Ospitalieri introdussero a Malta l'architettura rinascimentale a metà del XVI secolo, con lo stile barocco che divenne popolare circa un secolo dopo. I due secoli e mezzo di governo degli Ospitalieri videro la creazione di nuovi insediamenti (in primis la capitale La Valletta) e la costruzione di numerose chiese, palazzi ed edifici pubblici. L'Ordine costruì anche fortificazioni e bastioni intorno alle principali città, oltre a una serie di difese costiere e interne.[3]
Dopo che Malta divenne parte dell'Impero britannico nel 1800, furono introdotte l'architettura neoclassica e neogotica, che erano gli stili predominanti del XIX secolo.[3] Diversi stili influenzarono l'architettura maltese nella prima metà del XX secolo, tra cui l'Art Nouveau, l'Art déco, il futurismo italiano, il razionalismo e il modernismo.[4] Malta conobbe un boom edilizio dopo la seconda guerra mondiale, che aumentò dopo l'indipendenza nel 1964.[5] Lo stile modernista rimase popolare, ma furono introdotti anche nuove tipologie come il regionalismo critico.