Atteggiamenti sociali nei confronti dell'omosessualità
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Gli atteggiamenti sociali nei confronti dell'omosessualità possono variare anche notevolmente tra le diverse culture e nei differenti periodi storici, così come gli atteggiamenti verso il desiderio sessuale, l'attività sessuale e le relazioni intime in generale.
Ogni forma di cultura possiede i propri valori riguardo a quella che considera essere una sessualità appropriata o, viceversa, inappropriata; alcune di esse sanzionano l'amore tra persone dello stesso sesso, la sessualità gay e la sessualità lesbica, mentre altre possono disapprovare solo in parte tali attività[1].
Come accade anche per il comportamento eterosessuale possono venire attribuiti differenti tipi di prescrizioni e proscrizioni agli individui sulla base del loro genere, età, status sociale o classe sociale.
Molte tra le culture mondiali del passato hanno considerato la sessualità procreativa all'interno di un rapporto riconosciuto come una delle principali norme sessuali; talvolta esclusivamente e talvolta accanto a norme che prevedevano l'affettività tra persone dello stesso sesso, sia in una situazione di amicizia romantica sia più intima o finanche sessuale[2].
Certe confessioni religiose o sette interne alla religioni maggiori, in particolare quelle influenzate dalla tradizione delle religioni abramitiche, hanno censurato gli atti e i rapporti omosessuali in varie epoche, in alcuni casi comminando anche severe punizioni[2].
In molti paesi si è inoltre registrato un significativo aumento del sostegno ai diritti LGBT nel mondo, soprattutto nei tempi moderni, compreso il riconoscimento giuridico del matrimonio tra persone dello stesso sesso, l'attuazione di legislazioni contro la discriminazione e altri diritti. Fin dagli anni settanta gran parte del mondo ha sviluppato una sempre maggiore accettazione nei confronti delle relazioni tra persone dello stesso sesso[3].
La società comincia ad assolvere il fenomeno stesso dalla condanna infamante e dalla menzogna che pesava su tali manifestazioni, a guardarlo con maggior serenità e a spiegare umanamente la molteplicità dei suoi significati[4].
Un libro del 2017 della professoressa Amy Adamczyke pubblicato dalla University of California Press e basato su anni di ricerca utilizzando metodologie miste, dimostra che queste differenze transfrontaliere nell'accettazione possono essere spiegate tramite tre fattori: la forza delle istituzioni democratiche presenti ed affermate, il livello economico dello sviluppo nazionale ed infine il contesto religioso dei luoghi presi in esame[5].
L'indagine globale sugli atteggiamenti sociali nei confronti dell'omosessualità compiuta dal Pew Research Center nel 2013 ha rivelato esservi un'ampia accettazione dell'omosessualità nell'America del Nord, nell'Unione europea e in gran parte dell'America Latina, mentre un altrettanto diffuso rifiuto nelle nazioni con una forte prevalenza musulmana e in Africa, così come in alcune parti dell'Asia e in Russia. Il sondaggio rivela inoltre che:
«"l'accettazione dell'omosessualità è particolarmente diffusa nei paesi in cui la religione è meno centrale nella vita delle persone, ma lo stesso accade anche tra i paesi più ricchi del mondo. Al contrario, nei paesi più poveri e con elevati livelli di religiosità, pochi credono che l'omosessualità debba essere accettata dalla società. L'età rappresenta pure un fattore determinante in diversi paesi, con i giovani intervistati che offrono opinioni molto più tolleranti rispetto ai più anziani e, sebbene le differenze di genere non siano prevalenti, in quelle nazioni dove lo sono, le donne stanno accettando l'omosessualità sempre in una misura maggiore rispetto agli uomini"[6].»