Autodigestione
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L'autodigestione è quel processo grazie al quale, dopo la morte, i succhi digestivi già presenti nello stomaco e nell'intestino continuano a consumare le pareti stesse del tubo gastro-enterico e poi gli organi vicini[1] ed è, insieme all'autolisi, parte dei fenomeni cadaverici trasformativi distruttivi.[2].
Durante la vita lo stomaco non si autodigerisce grazie a uno speciale muco che ne riveste l'intera parete e che contribuisce a neutralizzare l'acido cloridrico prodotto per digerire il cibo[3]. Lo stomaco inoltre ogni tre giorni rinnova del tutto il rivestimento[3], ed è in grado di riparare, entro certi limiti, i danni apportati dall'acido. Un simile processo avviene anche ad altri organi, quali la milza, il fegato, il diaframma e talora anche il pancreas; ciò è dovuto al loro rapporto con lo stomaco.